sabato 30 ottobre 2010

Metasimbolismo: i mondi archetipici di Sandra Di Marcantonio





La tribù surrealistico-visionaria copre uno spazio non ampissimo, ma significativo, del mercato artistico, includendo artisti dei più diversi paesi, con variegate culture e formazioni artistiche.
Tra di essi si trova anche Sandra Di Marcantonio, pittrice e scultrice residente nella provincia di Teramo, per la precisione a Giulianova, abruzzese d'origine ma dalla cultura cosmopolita.
Nata a Zurigo, ha iniziato a dipingere quadri a olio a undici anni, da autodidatta. sperimentando inizialmente il genere surrealista, sulla scia di Salvador Dalì, prediligendo in seguito un'arte, da lei stessa definita, "metasimbolica", influenzata dalla teoria junghiana degli "archetipi" dell'inconscio collettivo, profondamente proiettata al scandagliamento dell'anima.
Il suo stile è influenzato anche dai grandi dell'arte che reinterpreta in chiave onirico-simbolica, svelando il mistero dietro la realtà a noi conosciuta, utilizzando il concetto di spazio in senso atemporale e metafisico.
Fondamentali sono stati inoltre, per la sua formazione artistica, i suoi viaggi in Nepal, India e Perù, le cui culture ha influenzato il suo lavoro, sempre alla ricerca di simboli universali che possano abbracciare etnie diverse.
Grande importanza ha inoltre la reinterpretazione del mito attraverso la teoria degli archetipi junghiani, in modo da creare un universo che attinga a quel sistema di segni e simbologie che riguardano l'inconscio di ciascun individuo.
L’artista ha già esposto le sue opere in numerose città italiane ed estere, come Roma, Bologna, Verona, Zurigo ed Edimburgo con ampi consensi di critica e riconoscimenti ed inoltre ha depositato opere presso la Pinacoteca Comunale di Mosciano Sant’Angelo (TE) presso il Museo Internazionale della Donna nell’Arte di Scontrone L’Aquila, nella gallerie d’arte L’Acquario Giulianova, nella Pinacoteca Patiniana Di Castel Di Sangro (AQ), nella Galleria Ara Artis di Giulianova, nella Galleria Non Solo Tarli Giulianova, nella Galleria La Tavolozza di Pisa, nella Galleria Paonessa di Edimburgo in Scozia, nel Boggiarte studio 2B di Bergamo. Diverse opere sono state vendute a collezionisti d’arte nazionali ed internazionali.
Sandra Di Marcantonio può essere dunque definita un'artista completa e internazionale, dalla vasta cultura, non solo artistica, e dallo stile pulito e raffinato, che dimostra come anche in una piccola provincia qualcuno possa portare un pezzetto di mondo.



Definisci le tue opere meta simboliche. Cosa intendi con questo termine?


Per meta simbolismo s’intende un analisi del simbolo, andare oltre la sua staticità, poiché solitamente è imprigionato dal suo linguaggio ermetico, quindi è una ricerca, un tentativo di scoprire l’accesso agli archetipi.



Che peso hanno nel tuo lavoro le influenze dei grandi artisti?


I grandi artisti hanno avuto, hanno e avranno sempre una grande influenza nei miei lavori perché sono i miei maestri, la strada dell’arte è lunga e non si finisce mai di imparare, tra l’altro una buona regola per l’artista è quella di non accontentarsi mai abbastanza per desiderare di apprendere e di perseverare nel proprio cammino artistico.

Dalle tue opere emerge l’influenza del pensiero di Jung. Come nasce l’interesse per le sue teorie?

L’interesse per Jung è nato dal desiderio di comprendere meglio il profilo psicologico dell’arte in quanto rappresenta il riflesso inconscio, conscio ed subconscio individuale ma anche collettivo. L’interesse per gli Archetipi, la simbologia,l’ approfondimento dell’aspetto filosofico, la percezione sensibile confrontata con la razionalità.




Che rapporto esiste tra spiritualità e arte?


L’Arte rappresenta per me una forma di spiritualità in quanto è una sublimazione dell’esistenza, una ricerca di un mondo parallelo, un insaziabile volontà di cercare la medaglia opposta della nostra vita contemporanea unilaterale in quanto devota quasi esclusivamente al materialismo,creando cosi un abisso, uno squilibrio tra interiorità ed esteriorità. L’arte diviene il tentativo di ristabilire un minimo di armonia dell’esistenza collettiva. L’arte in generale è per cosi dire il faro della consapevolezza del tempo in cui viviamo, una pausa dal mondo frenetico, che impedisce di vedere e sentire se stessi e gli altri interiormente.




Subisci l’influenza del movimento visionario? E se si, con quale artista di questa corrente trovi maggiori affinità?


I pittori con cui sento più affinità sono Salvador Dali, Magritte,Escher,Bosch, De Chirico ma anche con artisti contemporanei come Paola Gandolfi, Stefano Di Stasio……..



Qual è lo spazio che il mercato riserva all’arte simbolico- surreale? Hai trovato difficoltà a trovare una tua collocazione?

Le difficoltà sono una realtà quasi per tutti gli artisti , l’inserimento nel mercato non dipende esclusivamente dal tipo di arte simbolico- surreale o altro, oggi le difficoltà del mercato sono prevalentemente legate alle possibilità economiche dell’artista, poiché nella nostra epoca si paga tutto, in sintesi il mercato va spesso comprato dall’artista stesso in base alle sue possibilità, o in casi più fortunati ma molto rari da un gallerista,un amante dell’arte, disposto ad investire su un nuovo artista . L’inserimento nel mercato dell’arte è basato sull’investimento, sulla pubblicità tempestiva, la pubblicità è l’anima del commercio, purtroppo paradossalmente il mondo dell’arte ha poco di “artistico”!


Quanta “visione” e quanta “riflessione” sono presenti nel tuo lavoro?

La visione è un intuizione rappresentata da una momentanea percezione di uno stato profondo legato al cosiddetto subconscio madre dell’intuizione, l’idea lampo che improvvisamente si manifesta nella mente sotto forma pittorica, musicale ..,la riflessione è legata all’inconscio ma non tralascia la razionalità quindi è più lenta e meditata, sicuramente prevale come frequenza sull’idea lampo che è sempre la più intensa e sorprendente, ma più difficile da ottenere.



Sei sia scultrice che pittrice, che rapporto esiste tra questi due lati della tua attività?

Occuparsi sia di pittura e di scultura è dovuto magari per completarsi maggiormente nel campo dell’arte , entrambi sono una sorta di alchimia dell’anima, se poi aggiungiamo anche la mia passione musicale, è evidente che lo sfogo artistico si dirama in diverse forme di linguaggio attraverso una necessaria esplosione emotiva che diviene la migliore terapia esistenziale! La scultura è il linguaggio corporeo, la pittura il linguaggio della mente, la musica il linguaggio del cuore, la letteratura il linguaggio della ragione, se cosi si potrebbero catalogare in breve! Il rapporto tra diverse forme artistiche è sicuramente la ricerca di completezza e dell’integrità dell’anima.

Quale effetto ti aspetti di produrre in chi osserva le tue opere?

Penso che l’effetto più importante da suscitare in colui che osserva un'opera, sia una riflessione talmente profonda da coinvolgerlo in un emozione dinamica da poter lasciare un impronta nella sua anima


Un opera d’arte può illuminare la vita di qualcuno, mostrargli un lato dell’esistenza che prima ignorava?

Spesso mi è capitato che un'immagine di un'opera particolare, possa scatenarmi una forte emozione, tale da far percepire uno stato di coscienza insolito, profondo, di beatitudine esattamente come in alcune percezioni sonore. Quindi spero di poter suscitare altrettanto a chi osserva le mie opere.








Sito web di Sandra Di Marcantonio: http://www.dimarcantonio.altervista.org/#/content/start/

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