domenica 23 novembre 2014

23 novembre 1883: nasce José Clemente Orozco


José Clemente Orozco, pittore messicano, nasce a Ciudad Guzmán, il 23 novembre 1883.
Agli inizi della sua vita, la famiglia di Orozco si trasferì da Cuidad Guzman a Guadalajara e poi a Città del Messico
Formatosi all'accademia di Belle Arti di Città di Messico, tra il 1911 e il 1914 collaborò con disegni caricaturali a El Ahuizote e a La Vanguardia. Considerato, con D. Rivera e A. Siqueiros, tra i più significativi esponenti della pittura messicana, mostrò fin dalle prime opere la tendenza a rompere i legami con la pittura europea per ricollegarsi a temi locali e del Messico precolombiano. La rivoluzione messicana dette a tale tendenza un preciso contenuto di carattere politico e sociale sviluppando l'efficacia e la potenza creativa dell'artista. Tra il 1927 e il 1932, Orozco alternò viaggi in Europa e negli USA (Zapata, 1930, Chicago, Art Institute; Zapatistas, 1931, New York, Museum of modern art) ai lunghi soggiorni in Messico dove la sua opera, drammatica, vigorosa, di grandiosità primordiale, trovò la sua più vera espressione nei numerosi e monumentali affreschi a Città di Messico (Escuela preparatoria, 1922-27; Hospicio Cabañas, 1938-39; Hospital de Jesús Nazareno, 1942-48) e a Chapultepec (Museo nacional de historia, 1948).
Morì a Città del Messico, il 7 settembre 1949.

sabato 22 novembre 2014

22 novembre: auguri a Leos Carax


Auguri a Leos Carax (nome d'arte di Alexandre Oscar Dupont), regista, attore, critico cinematografico e scrittore francese nato a Suresnes, il 22 novembre 1960.
Figlio di un critico cinematografico e di una giornalista, il futuro Leos Carax vive una giovinezza burrascosa. Spirito punk e inquieto, cresce nella venerazione dell'immagine di Marilyn Monroe e della musica di David Bowie. Racconta di aver guadagnato diversi franchi rivendendo ai compagni di liceo dischi musicali rubati nei centri commerciali. Rientra nei ranghi nel corso degli studi universitari, a stretto contatto con un ambiente intellettuale che lo avvicina alla rivista dei Chaiers du cinéma.
Esordisce al cinema a soli 24 anni con Boy meets Girl, un film che conquista Cannes.
In Rosso sangue (1986) in cui ripropone il filosofico dilemma tra uomo e infinito, persone e ideali, individui e sentimenti.
Cinque anni più tardi, in Gli amanti del Pont-Neuf (1991) ritrova Juliette Binoche (anche sua compagna nella vita), e racconta un'altra storia d'amore visionaria. Il film, costato una fortuna e attraversato da diverse disgrazie produttive, non piace a tutti e convince soprattutto le nicchie.
Non riceverà grandi consensi neanche con Pola X (1999), film di un surrealismo portato all'estremo. È l'inizio di un lungo periodo di fermo creativo, una lunga pausa di riflessione, intervallata solo dalla regia a sei mani di Tokyo! (2008). Passano tredici anni e Carax ritorna a Cannes con Holy Motors (2013), ottenendo la Nomination Palma d'oro a Leos Carax e il Prix de la jeunesse per la regia.

 

22 novembre: auguri ad Andrzej Żuławski


Auguri ad Andrzej Żuławski,  regista polacco nato a Leopoli (Ucraina), il 22 novembre 1940.
Ha iniziato la carriera come assistente di Andrzej Wajda. A seguito della censura imposta al suo film Diabel (1972) in Polonia (ritirata solo 16 anni più tardi) si è stabilito in Francia dove ha girato L'importante è amare (1975) con Romy Schneider.
Tornato poi in Polonia ha lavorato per due anni al film Il globo d'argento, basato su un libro scritto dallo zio Jerzy Żuławski, che le autorità polacche non gli hanno permesso di completare; Zulawski sii traferirà definitivamente in Francia ottenendo il successo commerciale con due film, Possession (1981) e soprattutto Amour braque - Amore balordo (1985) dove lancerà la sua attrice musa, Sophie Marceau in ruoli corposi e maturi. La carriera è proseguita con un altro fortunato Le mie notti sono più belle dei vostri giorni e un controverso adattamento dell'Opera lirica di Modest Musorgskij Boris Godunov nel film Boris Godunov (1989).
In Italia le sue opere hanno trovato raramente una distribuzione, ma nel 2003 è stato omaggiato con una retrospettiva completa dal Festival Alpe Adria di Trieste.

 

22 novembre: auguri a Terry Gilliam


Auguri a Terry Gilliam  (nato Terrence Vance Gilliam), regista, sceneggiatore, attore, animatore, scrittore, produttore cinematografico e scenografo statunitense naturalizzato britannico, nato a   Minneapolis, il 22 novembre 1940.
A dieci anni si trasferisce con la famiglia in California. Dopodiché si iscrive alla facoltà di Fisica per abbandonarla poco dopo e cominciare a frequentare i corsi di Scienze Politiche. La sua passione per il disegno si fa notare fin da subito; sta per terminare il college quando spedisce i suoi fumetti alla rivista "Mad" di New York che lo assume come illustratore.
Nel 1968 viene chiamato a combattere in Vietnam ma la sua indole artistica e le sue convinzioni pacifiste gli fanno rifiutare le armi e ad emigrare in Inghilterra. Qui comincia a lavorare per alcuni programmi televisivi come cartoonist e altri diversi incarichi; nel nuovo ambiente conosce molte persone di spettacolo tra le quali Graham Chapman, John Cleese, Michael Palin, Terry Jones ed Eric Idle, i fondatori del gruppo teatrale Monty Python.
Gilliam contribuisce alla nascita del Flying Circus (1969), serie televisiva che si basa sull'alternarsi di gag comiche e sketch animati realizzati con la tecnica del cut out. La serie, trasmessa dalla BBC, durò per 4 stagioni consecutive (45 episodi ciascuna) riscuotendo un successo enorme e dando il via ad una collaborazione (quella dei Monty Python) che rivoluzionerà le basi del disegno animato sia dal punto di vista formle che contenutistico. Sul set conosce Maggie Weston che diventerà sua moglie nel 1973, compagna di vita che lo sosterrà sempre nella sua lunga carriera cinematografica.
Nel 1974 veste il nuovo ruolo di regista assieme al collega Terry Jones e realizza Monty Python, primo lungometraggio comico che si prende gioco della Storia e raccoglie una serie di gag esilaranti che hanno il gusto del grottesco e del no-sense. Nel 1979 Gilliam cambia nuovamente ruolo e diventa attore nel secondo film collettivo dei Monty Python Brian di Nazareth (diretto da Terry Jones) e nel più famoso Il senso della vita (1983), satira scanzonata dell'esistenza che affronta temi importanti come la morte, il lavoro, la salute o la nascita in un flusso di coscienza fatto di sketch uno di seguito all'altro.
Dopo lo scioglimento del gruppo (ogni componente prenderà strade diverse e non si riuniranno più se non in occasione dei festeggiamenti per il trentennale della loro formazione), Gilliam sceglie definitivamente la strada della regia cinematografica e con la stessa libertà creativa realizza Jabberwocky (1977), ambientato in un medioevo mai esistito. Dopo il viaggio nel passato de I banditi del tempo, comincia a scrivere la sceneggiatura di Brazil (rilettura di "1984" di George Orwell) che dirigerà nel 1985. Qui sperimenta con originalità l'adattamento cinematografico (il romanzo di partenza è solo una fonte d'ispirazione), e privilegia soprattutto la linea della satira e della dissacrazione.
Dopo Brazil, nel 1989 scrive Le avventure del Barone di Münchausen, opera in cui si mescolano effetti speciali sorprendenti (tra i quali un viaggio sulla luna e una caduta dentro un vulcano) e umorismo irriverente in un Settecento demenziale. Malgrado la distribuzione e la promozione del film, la storia dello strampalato barone non riscuote il dovuto successo e finisce per diventare un flop al botteghino.
Ma la creatività di Gilliam trova il riscontro meritato nel 1991, quando realizza La leggenda del re pescatore (Oscar all'attrice non protagonista Mercedes Ruehl): storia di un'amicizia tra un dj radiofonico (Jeff Bridges) di New York e un professore di storia (Robin Williams) che trascorre le sue giornate come un barbone alla ricerca del Santo Graal tra le vie della metropoli.
Dalla commedia drammatica passa alla fantascienza de L'esercito delle dodici scimmie (1995) con Bruce Willis e Brad Pitt protagonisti di un futuro nero, devastato da un virus mortale che ha costretto gli uomini a vivere sottoterra.
Due anni dopo esce Paura e delirio a Las Vegas: l'avvocato Benicio Del Toro e il giornalista Johnny Depp viaggiano (con un trip mentale più che geografico) su una decappottabile da Los Angeles a Las Vegas.
Nel 2001 inizia le riprese di The Man Who Killed Don Quixote, storia di un pubblicitario finito per caso a diventare Sancho Panza, al servizio di Don Chisciotte nella Spagna del 1600. Dopo sei giorni di lavorazione e in seguito a numerosi ostacoli del destino (uragani, malattie e finanziamenti che non arrivano) Gilliam abbandona il progetto. Ma i filmati del backstage diventano un documentario: è così che esce Lost in La Mancha (di Keith Fulton e Louis Pepe), testimonianza di un progetto fallito che esprime allo stesso tempo la magia che si nasconde dietro al cinema e mostra come si muove il genio visionario di Terry Gilliam.
Il regista si riprende nel 2005 con I fratelli Grimm e l'incantevole strega e Tideland - Il mondo capovolto.
L'ultima immaginifica e suggestiva opera è Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo, film che vedeva l'attore australiano Heath Ledger nel ruolo del protagonista Tony.
Il 22 gennaio 2008, la produzione è stata interrotta a causa della morte del giovane attore, e solo dopo un periodo di inattività, Gilliam ha deciso di sostituire Ledger con Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrell.
L'ultima sua fatica è The Zero Theorem,  ambientato in un futuro distopico, in arrivo nelle sale italiane nel 2015.

22 novembre 1907: nasce Dora Maar


Dora Maar, fotografa, poetessa e pittrice francese, nasce a Parigi, il 22 novembre 1907.
Il suo nome di battesimo era Henriette Theodora Marković, figlia di Josip Marković, architetto croato famoso in Sud America, e Julie Voisin, appartenente a una famiglia francese.
Pubblica le sue prime foto nel 1930 e l’anno seguente lavora con il fotografo ungherese Brassaï. Nel 1931, in società con Pierre Kéfer, apre uno studio fotografico, operando nel settore della moda e della pubblicità, firmando le sue foto Kéfer-Dora Maar. Di estrema sinistra, diviene famosa con la sua Rollei, per le istantanee che ritraggono la mondanità francese. Le sue foto vengono pubblicate su riviste prestigiose come Madame Figaro. Diviene prima la compagna del cineasta Louis Chavance, e in seguito del poeta Georges Bataille. Espone all’Internazionale della fotografia di Bruxelles ed alla mostra dello studio Saint-Jacques per la "Constitution des Artistes Photographes". Georges Bataille la introduce nella cerchia dei surrealisti, dove conosce Breton, Eluard, Leiris, Man Ray. Prende parte all’attività del gruppo con alcune foto e fotomontaggi; ritocca i negativi, utilizza solarizzazioni, collage, fotomontaggi e sovrapposizioni.
Maar era già conosciuta come fotografa prima di incontrare Picasso. Il primo incontro avvenne a Parigi nel 1935 sul set del film Le crime de Monsieur Lange di Jean Renoir quando lei aveva 28 anni e lui 54. Il secondo sulla terrazza del caffè Les Deux-Magots a Saint-Germain-des-Prés dove Dora, seduta da sola a un tavolino, colpiva con un coltellino lo spazio tra un dito e l'altro della mano, inguantate di bianco, non fermandosi se si feriva. Li presentò il famoso poeta Paul Éluard, che accompagnava Picasso. Il pittore si fece dare i suoi guanti insanguinati e li espose su una mensola del suo appartamento. Picasso era affascinato dalla bellezza e dallo spagnolo fluente di Dora, che era cresciuta in Argentina.
Poco dopo quest'incontro trovò a Picasso un nuovo appartamento in affitto, in Rue des Grands-Augustins, mentre lei restò nella casa dietro l'angolo, potendo accedere allo studio dell'artista solo su invito.
Picasso adorava umiliare Dora, tanto da convincerla ad abbandonare la fotografia per la pittura, campo in cui non poteva competere con l'artista. La faceva ingelosire, essendo ancora legato a Marie-Thérèse Walter, che gli aveva dato anche una figlia, Maya. L'ormai ex-fotografa fu sopraffatta dalla personalità del pittore: divenne la sua musa privata e la ritrasse in numerosissimi dipinti, ma era vista anche come l'incarnazione stessa del dolore. Picasso iniziò a dipingere Guernica usando il volto di Dora per ritrarre la figura che sorregge la lampada al centro, e lei, affascinata dalla potenza figurativa del dipinto, riprese in mano la macchina fotografica e cominciò a scattare. Gli scatti fotografici che la resero famosa al mondo artistico testimoniano ancora oggi l'evoluzione dell'opera e furono pubblicati nel numero 4-5 della rivista Cahiers d'art del 1937. Insieme, lei e Picasso studiarono diversi tipi di stampe con Man Ray.
La loro relazione durò quasi nove anni. Dora Maar fu lasciata da Picasso, che nel 1943 aveva appena incontrato la giovanissima Françoise Gilot, e cadde in una profonda depressione, soffrendo anche per la propria sterilità, che la costrinse a farsi ricoverare in una clinica psichiatrica. Fu sottoposta a numerosi elettroshock e presa in cura dallo psicanalista dello stesso Picasso, Jacques Lacan, che riuscì a farle accettare la malattia.
Nella Parigi del 1944, ancora occupata dai nazisti, Picasso le lasciò un disegno del 1915 come regalo d'addio; ritraeva Max Jacob, caro amico di Picasso appena deceduto nel campo di concentramento di Drancy dopo essere stato arrestato dai nazisti. Picasso le lasciò anche alcune nature morte e una casa a Ménerbes, in Provenza. Dora conservò questi dipinti fino alla sua morte, avvenuta nel 1997. Fu una delle poche amanti a sopravvivere a Picasso non suicidandosi, sebbene dicesse "Io non sono stata l'amante di Picasso. Lui era soltanto il mio padrone".
Morì a Parigi, il 16 luglio 1997.

 

venerdì 21 novembre 2014


René Magritte, pittore belga, nato a Lessines, il 21 novembre 1898, il padre Léopold Magritte era un mercante. Da giovane si trasferisce più volte con la famiglia: nel 1910, all'età di 12 anni, si trasferiscono a Châtelet, dove sua madre Adeline due anni dopo, nel 1912, morirà gettandosi nel fiume Sambre. Secondo una versione ricorrente, di cui non è chiara la veridicità, venne ritrovata annegata con la testa avvolta dalla camicia da notte; questo fatto sarebbe rimasto particolarmente impresso in alcuni suoi dipinti come L'histoire centrale, Les amants e Le fantasticherie del passeggiatore solitario.
Con il padre e i due fratelli si trasferisce nuovamente questa volta a Charleroi, per allontanare il dolore della tragedia. Dopo gli studi classici, René volge i suoi interessi alla pittura. Nel 1916 si iscrive all'Accademia di belle arti di Bruxelles, città dove la famiglia si trasferisce nel 1918.
Inizia a interessarsi alle ricerche futuriste, conosciute attraverso Pierre Floquet; nel 1919 espone la sua prima tela, Trois Femmes, presso la Galerie Giroux.
Nel 1922 si sposa con Georgette Berger, che aveva conosciuto nel 1913, quando aveva quindici anni.
Nel 1923 vende il suo primo dipinto, il ritratto della cantante Evelyn Brélin, e nel frattempo inizia a lavorare come grafico, principalmente nel design di carta da parati.
Secondo quanto affermato da lui stesso, la svolta surrealista avviene con la scoperta dell'opera di Giorgio de Chirico, in particolare dalla visione del quadro Canto d'amore.
Nel 1925 entra nel suo periodo surrealista con l'adesione al gruppo surrealista di Bruxelles, composto da Camille Goemans, Marcel Lecomte e Paul Nougé, e dipinge il suo primo quadro surrealista, Il fantino perduto.
Nel 1926 prende contatto con André Breton, leader del movimento surrealista e l'anno successivo si tiene la sua prima mostra personale, presso la galleria Le Centaure di Bruxelles, successivamente si trasferisce con la moglie a Perreux-sur-Marne, nei pressi di Parigi nel 1927.
Nel 1930 Magritte decide di tornare a Bruxelles insieme a Georgette.
Nel 1940, per timore dell'occupazione tedesca, si trasferisce con la moglie nel sud della Francia, a Carcassonne. In questi anni sperimenta un nuovo stile pittorico, detto alla Renoir o solare, che porta avanti sino al 1947. Dalla fine dello stesso anno inizia il periodo vache, una sorta di parodia del fauvismo, con uno stile nuovo, rapido e aggressivo particolarmente ispirato a spunti popolari come le caricature e i fumetti. Tuttavia, l'esperienza dura pochi mesi.
Dopo un ultimo lungo viaggio fra Cannes, Montecatini e Milano, avvenuto nel 1966, muore nel suo letto il 15 agosto dell'anno successivo a Bruxelles poco dopo la comparsa di un improvviso cancro del pancreas. Viene sepolto nel cimitero di Schaerbeek.


giovedì 20 novembre 2014

19 novembre: auguri a Don DeLillo


Auguri a Don DeLillo, all'anagrafe Donald Richard DeLillo,scrittore, saggista, drammaturgo e sceneggiatore statunitense, nato a New York, il 20 novembre 1936, nel quartiere del Bronx, da genitori italiani emigrati subito dopo la Grande guerra da Montagano, in Molise.
Frequenta scuole cattoliche fino agli studi universitari;.finiti gli studi, inizia a lavorare come pubblicitario e ad interessarsi di arte e musica, particolarmente al jazz e alla scrittura.
Ha esordito con il romanzo Americana (1971; trad. it. 2000): tentativo di ricapitolare tutta la storia americana. L'esplorazione dell'universo americano e del linguaggio abilitato a raccontarlo è proseguita nei successivi End zone (1972; trad. it. 2014), storia di un giocatore di football, e Great Jones street (1973; trad. it. 1997), che ha per protagonista una rockstar. Con Ratner's star (1976) DeL. comincia a sperimentare i moduli della letteratura di consumo, in questo caso la fantascienza, successivamente mimando i clichés del romanzo di spionaggio (Players, 1977; trad. it. 1993) e quelli del poliziesco (Running dog, 1978, trad. it. 1991; The names, 1982, trad. it. 1990).
White noise (1985; trad. it. 1987), con la giustapposizione dell'atmosfera brillante di un campus universitario a quella drammatica di un'apocalisse incombente che stravolgerà tutte le norme del vivere sociale, apre la fase più significativa della carriera di DeLillo e prelude al radicale scetticismo storico e politico di quello che probabilmente è il suo capolavoro, Libra (1988; trad. it. 1989): ricostruzione fittizia del più oscuro dei misteri americani, l'assassinio del presidente Kennedy.
Mao II (1991; trad. it. 1992) è una parodia di romanzo storico.
Underworld (1997; trad. it. 1999), sommario e bilancio quanto mai negativo di cinquant'anni di storia statunitense, ripercorsa attraverso le fantastiche traiettorie di una palla da baseball tra una miriade di individui e cumuli di detriti, venerabili reliquie della civiltà dei consumi.
Tutt'altro il registro stilistico di The body artist (2001; trad. it. 2001), breve incursione nell'allucinazione di un'artista del corpo costretta a misurarsi con un dolore più grande di lei e della sua arte.
In Cosmopolis (2003), dove il racconto di una giornata di un giovane miliardario è usato come pretesto per rappresentare, un efficace affresco dell'America dei paradossi.
In The falling man (2007; trad. it. 2008) DeLillo narra le inquiete solitudini della famiglia di un sopravvissuto all'attentato dell'11 settembre 2001, mentre si dipana lungo i temi dell'introspezione e della riflessione filosofica il successivo Point Omega (2010; trad. it. 2010); centrati sulle inquietudini per un'apocalisse di cui si percepisce l'imminente arrivo sono i nove racconti scritti tra il 1979 e il 2011 e pubblicati nel volume The angel Esmeralda (2011; trad. it. 2013).
DeLillo viene ascritto al cosiddetto postmodernismo insieme a Thomas Pynchon e Paul Auster, molti autori americani, come David Foster Wallace, citano DeLillo come lo scrittore che più li ha influenzati.

martedì 18 novembre 2014

18 novembre: auguri a Margaret Atwood


Auguri a Margaret Atwood, poetessa, scrittrice e ambientalista canadese, nata a Ottawa, il 18 novembre 1939, seconda di tre figli, da Carl Edmund Atwood, un entomologo, e Margaret Dorothy Killiam, una ex dietologa e nutrizionista. A causa delle ricerche di suo padre la giovane scrittrice trascorse molti periodi dell'infanzia nelle grandi foreste del Québec. Non frequentò la scuola a tempo pieno, fino a quando ebbe 11 anni. Ella divenne una vorace lettrice di raffinata letteratura già da bambina, con le fiabe dei fratelli Grimm, storie di origini canadesi, racconti e poesie. Ha frequentato la Leaside High School a Leaside, Toronto e ha conseguito la maturità nel 1957.
Atwood ha iniziato a scrivere a sei anni e si perfezionò nel corso di dieci anni finché non divenne la sua aspirazione. Nel 1957, ha iniziato gli studi presso la Victoria University di Toronto. Si è laureata nel 1961 con una laurea nelle arti e nella lingua inglese (con lode) e anche in filosofia e francese. Nell'autunno del 1961, dopo aver vinto già alcune medaglie per la stampa delle sue prime poesie, ha iniziato gli studi presso l'Harvard's Radcliffe College. Ha ottenuto un master nel 1962 e portata avanti gli studi per 2 anni, ma non ha mai finito perché non ha completato una tesi su "Il romanzo metafisico inglese" nel 1967. Ha insegnato presso moltissime università.
Nel 1968, ha sposato Jim Polk, con il quale ha divorziato nel 1973. Nel 1976 ha avuto una figlia, Eleanor Atwood Jess Gibson, dal suo compagno, il romanziere Graeme Gibson. È tornata a Toronto nel 1980.  Atwood e il suo compagno sono membri del Partito Verde del Canada e forti sostenitori del leader Elizabeth May. Atwood ha anche forti opinioni sulle questioni ambientali.


Citazioni di Margaret Atwood.

Esiste più di un genere di libertà, diceva Zia Lydia. La libertà di e la libertà da. Nei tempi dell'anarchia, c'era la libertà di. Adesso vi viene data la libertà da. Non sottovalutatelo. (Il racconto dell'Ancella)

Se sei un uomo in un qualsiasi tempo futuro, e ce l'hai fatta sin qui, ti prego ricorda: non sarai mai soggetto alla tentazione del perdono, tu uomo, come lo sarà una donna. È difficile resistere, credimi. Ricorda, però, che anche il perdono è un potere. Chiederlo è un potere, e negarlo o concederlo è un potere, forse il più grande.
Non si tratta del controllo di una persona sull'altra. Forse non si tratta di chi può stare seduto e di chi deve invece inginocchiarsi, alzarsi o sdraiarsi, a gambe divaricate. Forse si tratta del potere di fare qualcosa e poi essere perdonato. (Il racconto dell'Ancella)


lunedì 17 novembre 2014

17 novembre: auguri a Christopher Paolini


Auguri a Christopher Paolini, scrittore statunitense naturalizzato italiano, nato nel sud della California, il 17 novembre 1983.
Figlio di due insegnanti di lettere che hanno abbandonato il lavoro per dedicarsi all'istruzione dei due figli (Christopher e Angela Paolini), non ha frequentato una scuola, ma sono stati i genitori a istruirlo. Incoraggiato anche da loro, scrisse Eragon, suo romanzo d'esordio, ad appena quindici anni nel 1999, spinto dalla sua grande passione per la letteratura fantasy. Ha impiegato un anno a terminare la prima stesura e un altro anno per rivederlo.
Il libro fu pubblicato a spese dei genitori nel 2002. Carl Hiaasen, giallista americano, scoprì il libro in una piccola libreria del Montana e lo propose al suo editore Alfred A. Knopf. Eragon arrivò in vetta alle classifiche dei best-seller pubblicata dal New York Times. Ha venduto oltre un milione di copie in soli sei mesi nel 2003, è rimasto per 87 settimane consecutive nella classifica dei bestsellers del The New York Times. Nel 2005 fu pubblicato il seguito di Eragon, Eldest. Nel 2008 uscì il terzo libro del ciclo, Brisingr, e l'8 novembre 2011 il quarto e ultimo libro, Inheritance.
Le opere di Paolini, nel 2012, sono state tradotte in quarantanove lingue.
Paolini ha dichiarato di avere origini italiane, da parte del nonno paterno, e di aver ottenuta la doppia nazionalità insieme alla sorella e alla sua famiglia.
Tra le "muse" di Paolini figurano i lavori di J.R.R. Tolkien, Terry Brooks, E. R. Eddison e il poema epico Beowulf. Paolini ha dichiarato che Eragon è stato ispirato dall'opera di Bruce Coville. Altre influenze letterarie includono David Eddings, Andre Norton, Brian Jacques, Anne McCaffrey, Raymond E. Feist, Mervyn Peake, Ursula K. Le Guin e Frank Herbert. Tra gli autori preferiti: Jane Yolen, Philip Pullman e Garth Nix.
Paolini al Lucca Comics del 2012 ha annunciato il nuovo attesissimo continuo del ciclo dell'eredità su cui ha ammesso di essere già al lavoro.

17 novembre: auguri a Martin Scorsese


Auguri a Martin Scorsese, regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense, nato a New York, il 17 novembre 1942, nel quartiere di Corona nel Queens, da Luciano Charles Scorsese e Caterina Cappa. I suoi nonni emigrarono dalla Sicilia, per la precisione da Polizzi Generosa e da Ciminna, in provincia di Palermo, agli inizi del XX secolo. Dopo i primi anni di vita nel Queens la famiglia di Scorsese in seguito a controversie con il proprietario della casa dove vivono in affitto si vedono costretti a tornare a Manhattan, in Elizabeth Street, una delle vie principali della cosiddetta "Little Italy", quartiere dove Scorsese vive una travagliata adolescenza a causa del suo forte asma e della sua piccola stazza, che non gli permettono di inserirsi nelle bande della zona. Parallelamente a questo suo emarginamento sviluppa una passione per il cinema, in particolare quello neorealista e western, e una forte credenza religiosa, arrivando a dire che gli unici luoghi in cui si sentisse davvero a suo agio fossero la chiesa e il cinema. L'asma procurò non pochi problemi a Scorsese, impedendogli anche di praticare attività sportive. Dato che non possiede una cinepresa disegna storyboard di film immaginari fin dalla pre-adolescenza, mostrando i disegni solamente al suo migliore amico.
Verso il 1956 studia per diventare prete, ma cambia presto idea non riuscendo a conciliare la vita di religioso con i propri ritmi, e nel 1960 si iscrive al corso di cinematografia della New York University, dove dirige i suoi primi cortometraggi in 16 mm, tra cui La grande rasatura,  nel quale un ragazzo si fa la barba insanguinandosi di tagli, fino a recidersi la gola; il corto diventerà un simbolo per un'intera generazione di cineasti della New Hollywood, e sarà alla base di tutta la filmografia scorsesiana (i caratteri contenuti in questo cortometraggio saranno sempre presenti in tutti i lavori successivi del regista italo-americano).
Sentimentalmente si lega, sposandola, a Laraine Brennan che gli darà una figlia, la scenografa Cathy Scorsese. Il matrimonio con la Brennan però durerà pochissimo e fra il 1971 e il 75 si fidanzerà con la produttrice Sandy Weintraub.
In quegli anni, finanziato personalmente dal regista e produttore Roger Corman, si lancia nel genere documentaristico, prima come assistente regista per Michael Wadleigh, che dirige Woodstock (1970) - grazie al quale Scorsese può conoscere esponenti del mondo musicale di allora come Jimi Hendrix, i Rolling Stones, Bob Dylan, Elvis Presley e David Bowie - poi successivamente come regista lui stesso di documentari intitolati: Scene di strada (1970), Italoamericani (1974), Ragazzo americano (1978) e L'ultimo valzer (1978).
Il debutto nel lungometraggio a soggetto avviene invece con il dramma, basato su esperienze autobiografiche, Chi sta bussando alla mia porta? (1969), con il primo dei suoi attori feticcio: Harvey Keitel. Da questo momento si distinguerà nel genere action-movie con pellicole come America 1929 -Sterminateli senza pietà (1972) e Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'Inferno (1973).
Nel 1975 dirige Ellen Burstyn in Alice non abita più qui che avrà così successo da avere persino una serie tv pluripremiata agli Emmy. L'anno del capolavoro è invece nel 1976 con il drammatico Taxi Driver.
Acclamato da critica e pubblico come un capolavoro fin dalla sua prima apparizione, è considerato uno dei film cardine della New Hollywood. Nel ruolo del protagonista fu scelto di nuovo Robert De Niro, ed il film vinse la Palma d'oro al Festival di Cannes del 1976 aggiudicandosi anche quattro nomination ai Premi Oscar, lanciando il nome di Scorsese fra i registi più promettenti della sua generazione.
Scorsese si improvviserà persino attore recitando nel film di Paul Bartel Cannonball (1976).
Si risposa per la seconda volta con la sceneggiatrice della serie Miami Vice Julia Cameron che, dopo aver dato alla luce la seconda figlia di Scorsese (l'attrice Domenica Cameron-Scorsese), lascerà per stare con Liza Minnelli che dirigerà in New York New York (che sarà un profondo insuccesso).
Toro scatenato (1980) è il suo secondo capolavoro. Scorsese si guadagna la nomination all'Oscar come miglior regista.
Finita la relazione con la Minnelli, si sposa con Isabella Rossellini, con la quale reciterà nella pellicola di Renzo Arbore Il pap'occhio (1980), accanto a Mariangela Melato, Diego Abatantuono e Roberto Benigni. Poi dirigerà De Niro in Re per una notte (1983), vincendo però la Palma d'Oro come migliore regista per Fuori orario (1985). Dopo essere apparso in 'Round Midnight - A mezzanotte circa (1986) di Bertrand Tavernier, Scorsese dirige Il colore dei soldi (1986), sposandone la produttrice (dopo la rottura con la Rossellini) Barbara De Fina.
Nel 1986 firma con Donald Petrie e Paul Michael Glaser  Storie incredibili 6, esperienza che replicherà con Woody Allen e Francis Ford Coppola in New York Stories (1989). Notevole anche nella direzione di videoclip (è lui che sta dietro "Bad" di Michael Jackson), sconvolgerà l'opinione pubblica con la trasposizione di un romanzo di Nikos Kazantzakis L'ultima tentazione di Cristo (1988) con Willem Dafoe e Barbara Hershey. Il cattolicissimo Scorsese propone infatti una sua personale interpretazione della passione di Cristo, dove l'ultima tentazione di Satana a Gesù è appunto quello di una relazione domestico-sessuale con la Maddalena. Il film si scontrò con il profondo dissenso della Chiesa: più di 1.200 stazioni radio di matrice cattolica in California denunciarono il film, e il movimento del "Campus Crusade for Christ" si propose perfino di rimborsare la Universal delle spese sostenute per la produzione in cambio di tutte le copie già stampate che avrebbero provveduto a distruggere. La Universal rispose che la Chiesa e tutti quei movimenti integralisti stavano violando il primo emendamento della Costituzione americana, proteggendo a spada tratta Scorsese ed esultando quando questi venne nominato all'Oscar come miglior regista.
Negli anni Novanta, dopo essere apparso in piccoli ruoli nelle pellicole di Akira Kurosawa (Sogni, 1990, dove interpreta Van Gogh) e di Stephen Frears (Rischiose abitudini, 1990), firma un altro capolavoro: Quei bravi ragazzi. La storia di un ragazzo italo-irlandese che vorrebbe diventare un gangster. Per questo film vincerà il Leone d'Oro per la regia, nonché la nomination dell'Academy nella stessa categoria e in quella della sceneggiatura.
Dopo aver diretto il remake del film omonimo di Jack Lee Thompson, Capefear - Il promontorio della paura (1991), allacciando fra l'altro una relazione con la giovanissima attrice Illeana Douglas, si spinge in un omaggio a Luchino Visconti ne L'età dell'innocenza (1993), storia e critica dei freddi e crudeli rituali della buona società newyorkese dell'Ottocento, grazie al quale fa incetta di premi come i BAFTA (per miglior regia, film e sceneggiatura) e la candidatura agli Oscar.
In seguito, recita in Quiz Show (1994) di Robert Redford e dirige Casinò (1995), andando incontro al Leone d'Oro alla carriera consegnatogli dall'Italia nel 1995, in celebrazione dei 100 anni del cinema.
Senza tralasciare il genere documentaristico, che non ha mai messo da parte, Scorsese firma Un secolo di cinema - Un viaggio nel cinema americano di Martin Scorsese (1995), ma anche The Concert for New York (2001), la serie tv documentaristica The Blues, Lady by the Sea: The Statue of Liberty (2004) e No Direction Home: Bob Dylan (2005). Passa alla vita del 14° Dalai Lama in Kundun (1997), diventa presidente della Giuria del Festival di Cannes nel 1998, protegge, aiuta e ammira registi esordienti come Wes Anderson, si sposa ancora una volta (con Helen Morris, dalla quale avrà Francesca, altra figlia), viene insignito del César onorario e del David Speciale, firma il flop Al di là della vita (2000) e i documentari Il mio viaggio in Italia (2000) e Dal Mali al Mississipi (2002).
Scorsese trova in Leonardo Di Caprio il suo nuovo attore feticcio, che interpreterà film come Gangs of New York (2002), The Aviator (2004) e The Departed - Il bene e il male (2006), ottenendo diverse nomination all'Oscar come Miglior regista, vincendo Golden Globe, ma ottenendo la tanta sospirata statuetta dell'Academy nella categoria "director" solo nel 2006, con l'ultimo di questi tre film. Ma non finisce qui. Infatti, la coppia Scorsese - Di Caprio la ritroviamo anche in Shutter Island (2010), tratto dal racconto di Dennis Lehane.
Sempre nel 2010 Scorsese firma la puntata pilota di Boardwalk Empire, serie TV ambientata ad Atlantic City. Prosegue poi con un documentario-tributo all'amico Elia Kazan, A Letter To Elia e, nel 2011, con il suo esordio nel 3D, Hugo Cabret.
Dopo il documentario su George Harrison George Harrison: Living in the Material World (2011), torna a lavorare con Di Caprio per raccontare la storia di Jordan Belfort, fondatore di una delle più grandi società di brokeraggio negli anni '80 finito in carcere per frode e riciclaggio di denaro sporco, nel film The Wolf of Wall Street (2014).


domenica 16 novembre 2014

16 novembre 1922: nasce José Saramago



José Saramago, scrittore, giornalista, drammaturgo, poeta e critico letterario portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998, nasce ad Azinhaga, il 16 novembre 1922.
Il padre di Saramago, José de Sousa, era un agricoltore, che si trasferì con la famiglia a Lisbona nel 1924, dove trovò lavoro come poliziotto. Il fratello minore di Saramago, Francisco, morì a soli due anni, pochi mesi dopo l'arrivo a Lisbona.
A causa delle difficoltà economiche, Saramago fu costretto ad abbandonare gli studi all'Istituto Tecnico. Dopo occupazioni precarie di ogni tipo, trovò un impiego stabile nel campo dell'editoria e per dodici anni lavorò come direttore di produzione.
Saramago sposò Ida Reis nel 1944. La loro unica figlia, Violante, nacque nel 1947.
Nel 1947 scrisse il suo primo romanzo Terra del peccato (che in seguito ripudiò come un figlio scapestrato), ma il dittatore del Portogallo, Salazar, a cui Saramago si era sempre opposto tenacemente e dal quale era sempre stato pesantemente censurato nella propria attività giornalistica, non l'accolse benevolmente. Dal 1955 Saramago lavorò inoltre come traduttore di Colette, Pär Lagerkvist, Jean Cassou, Maupassant, André Bonnard, Tolstoi, Baudelaire, Étienne Balibar, Nikos Poulantzas, Henri Focillon, Jacques Roumain, Hegel, Raymond Bayer per diversi editori ma nel 1966 rientrò nel mondo della produzione letteraria
S'iscrisse clandestinamente al Partito Comunista Portoghese nel 1969, riuscendo sempre ad evitare di finire nelle mani della polizia politica del regime.
Durante gli anni sessanta riscosse molto successo la sua attività di critico letterario per la rivista Seara Nova. La sua prima raccolta di poesie I poemi possibili risale a quegli anni, precisamente al 1966.
Negli anni settanta diventò direttore di produzione per una casa editrice e, dal 1972 al 1973, curò l'edizione del giornale Diario de Lisbona. In quegli stessi anni pubblicò diverse poesie, testi teatrali, romanzi e racconti.
Dal 1974 in poi, in seguito alla cosiddetta "Rivoluzione dei garofani" Saramago si dedicò completamente alla scrittura e gettò le fondamenta di quello che può essere definito un nuovo stile letterario ed una nuova generazione post-rivoluzionaria.
Saramago pubblicò qualche anno dopo, nel 1977, il romanzo Manuale di pittura e calligrafia e, nel 1980, Una terra chiamata Alentejo. Il successo arrivò, però, con Memoriale del convento (1982). Nello spazio di pochi anni videro la luce altre due opere importanti, L'anno della morte di Ricardo Reis (1984) e La zattera di pietra, che gli varranno, oltre al successo di pubblico, numerosi riconoscimenti della critica.
Il riconoscimento a livello internazionale arrivò solo negli anni novanta, con Storia dell'assedio di Lisbona,  il controverso Il Vangelo secondo Gesù Cristo e Cecità. Nel 1998 gli venne assegnato il premio Nobel per la letteratura.
Sempre nel 1998 Saramago sposò, in seconde nozze, Pilar del Rio che ha tradotto le sue opere in lingua spagnola.
Nel 2002 fu eletto presidente onorario dell'Associazione Luca Coscioni (associazione Radicale) per la libertà di ricerca scientifica.
Saramago è morto il 18 giugno 2010 intorno alle 13,00 nella sua residenza di Tías, nelle Isole Canarie.
Nel 2011 viene pubblicato postumo un suo romanzo scritto nel 1953, Lucernario.


Citazioni di José Saramago.

Ho imparato in questo mestiere che chi comanda non solo non si ferma davanti a ciò che noi definiamo assurdità, ma se ne serve per intorpidire le coscienze e annullare la ragione. (da Saggio sulla lucidità)

Trovarsi d'accordo non sempre significa condividere una ragione, la cosa più abituale è che un gruppo di persone si riuniscano all'ombra di un'opinione come se fosse un parapioggia. (da L'uomo duplicato)

Tutto nel mondo sta dando risposte, quel che tarda è il tempo delle domande. (da Memoriale del convento)

sabato 15 novembre 2014

15 novembre 1930: nasce James Graham Ballard


James Graham Ballard, scrittore britannico, nasce a Shanghai, il 15 novembre 1930, da genitori britannici ivi residenti per motivi di lavoro.
Durante la seconda guerra mondiale Ballard fu internato con la famiglia nel campo di prigionia giapponese di Lunghua, questa esperienza fu ripresa nel suo romanzo L'impero del sole, da cui il regista Steven Spielberg nel 1987 trasse un film omonimo. Dopo la fine della guerra, nel 1946, Ballard si trasferì in Gran Bretagna, iniziando gli studi di medicina al King's College di Cambridge (con l'intento di diventare psichiatra), ma dopo due anni, folgorato dalla lettura dell'Ulisse di James Joyce, decise di abbandonare, capendo che la professione medica non gli avrebbe lasciato abbastanza tempo per scrivere. Dopo una serie di lavori occasionali, si spostò in Canada con la Royal Air Force, e là scoprì la fantascienza.
Congedatosi dalla RAF e tornato in patria, Ballard trovò lavoro come giornalista scientifico e iniziò a scrivere racconti: il primo ad essere pubblicato fu Prima Belladonna, del 1956. La sua prosa e i suoi temi ebbero un influsso notevole sulla fantascienza degli anni sessanta e settanta e anche sul movimento cyberpunk degli anni ottanta. Il suo articolo Come si arriva allo spazio interiore, apparso sulla rivista New Worlds nel 1962, segnò la nascita della New Wave britannica. Ballard spostò l'attenzione dallo spazio extraterrestre allo spazio interiore (inner space), luogo di incontro tra le pulsioni della psiche umana e le immagini e i simboli veicolati dai mass media.
Il primo romanzo pubblicato da Ballard fu Il vento dal nulla del 1962, che aprì una tetralogia di genere catastrofico. Gli altri tre romanzi furono Il mondo sommerso, Terra bruciata e Foresta di cristallo, basati sui quattro elementi aristotelici aria, acqua, terra e fuoco, più un quinto elemento, il tempo, che domina Foresta di cristallo.
Nel 1970 pubblicò La mostra delle atrocità considerato il suo capolavoro. È un libro composto da quindici racconti, in cui il filo comune (oltre al protagonista) è costituito dall'ossessione maniacale per la guerra del Vietnam, la psicopatologia, la pornografia, il potere dei media, le vittime di incidenti stradali e le icone del sogno americano, queste ultime tutte rigorosamente morte. Nel libro Ballard previde l'elezione a presidente degli USA di Ronald Reagan, 11 anni prima che accadesse realmente.
Tre anni dopo uscì Crash, romanzo in cui viene ripreso (in dosi molto più massicce rispetto al precedente) il tema della perversione per le vittime di incidenti stradali e la fusione di carne e auto. Nel 1996 David Cronenberg ne trasse un film omonimo.
La fama al di fuori del ristretto ambito della fantascienza gli giunse col romanzo autobiografico L'impero del sole. Da allora (prima metà degli anni ottanta) Ballard si allontanò sempre più dalla fantascienza per quel che riguarda la sua produzione romanzesca, pur continuando a scrivere racconti fantascientifici o fantastici fino alla metà degli anni novanta.
L'ultimo romanzo di Ballard, Regno a venire, pubblicato in Gran Bretagna nel 2006, comprende pezzi di ironica critica sociale strutturati per lo più come gialli, i cui temi sono il consumismo, la società tardo capitalistica, i rigurgiti reazionari e irrazionali delle società occidentali, i mass media.
Nell'autobiografia I miracoli della vita, pubblicata nel marzo del 2008, l'autore rivelava di essere affetto da cancro alla prostata, che lo uccise nell'aprile del 2009.


Citazioni di James Graham Ballard.

Il futuro, inutile dirlo, è un posto pericoloso da frequentare, fittamente minato e con la tendenza ad azzannarti i polpacci a tradimento mentre ti ci inoltri.

Molti sono i romanzi oggi pubblicati che avrebbero tratto gran beneficio dal venir rimodellati in foggia di racconti. [...] Di racconti perfetti ne esistono a iosa, mentre di romanzi perfetti nemmeno uno.

Sento che si ha bisogno di una tecnica non lineare semplicemente perché le nostre vite non sono condotte in termini lineari. Esse sono molto più quantificate; un intero flusso di eventi casuali si sta verificando... noi accendiamo televisori, li spegniamo mezz'ora più tardi, leggiamo riviste, sogniamo e così via. Non viviamo le nostre vite in termini lineari così come facevano i Vittoriani.

15 novembre 1877: nasce William Hope Hodgson


William Hope Hodgson, scrittore britannico, nasce a Wethersfield (Essex), il 15 novembre 1877.
A 14 anni lasciò la famiglia per imbarcarsi per mare, iniziando una carriera di otto anni che lo portò da marinaio semplice fino alla qualifica di sottufficiale. Interruppe i suoi viaggi per mare nel 1901, portando con sé le brutte esperienze degli abusi subiti, da mozzo, durante i primi anni di navigazione. Si trasferì dapprima a Blackburn, dove aprì una palestra di atletica (era molto noto per la sua forza erculea e per la sua abilità di lottatore), e quindi in seguito in Francia, dove nel 1906 iniziò la sua attività letteraria.
La sua attività letteraria è cospicua e di alto livello, ed influenzò molti scrittori. Maestro del brivido, Hodgson aveva posto come cardini dei suoi orrori narrativi i temi della "casa" e del "mare". Riguardo quest'ultimo, basti citare il romanzo I pirati fantasma, senza però dimenticarsi di Naufragio nell'ignoto. Sul tema delle case soprannaturali, il suo romanzo The House on the Borderland (1908) influenzò profondamente Howard Phillips Lovecraft, che ne riconobbe la fondamentale importanza nello sviluppo di alcune idee dei Miti di Cthulhu.
Ideò anche un notissimo ciclo sulla tematica degli Indagatori dell'occulto, intorno ad un fortunato personaggio, Carnacki, il cacciatore di spettri, protagonista di nove avventure nel mondo del soprannaturale.
Arruolatosi volontario nell'esercito britannico durante la prima guerra mondiale, venne congedato per le gravi conseguenze di una caduta da cavallo durante l'addestramento da ufficiale di artiglieria; due anni dopo, guarito e nonostante non avesse più alcun obbligo militare, chiese nuovamente di potersi arruolare e partì per il fronte francese. Morì in combattimento in Francia, durante un bombardamento di artiglieria, nell'aprile del 1918.

giovedì 13 novembre 2014

13 novembre 1850: nasce Robert Louis Stevenson


Robert Louis Stevenson, scrittore scozzese, nasce a Edimburgo, il 13 novembre 1850, figlio unico di Thomas Stevenson (1818-1886), ingegnere edile specializzato nella costruzione di fari, e di Margaret Isabella, figlia del reverendo Lewis Balfour, parroco di Colinton. Sia la madre che il nonno avevano problemi ai polmoni, con febbre e tosse frequenti. Si è parlato di sarcoidosi, tubercolosi o bronchiectasia, e comunque d'una eredità scomoda per il ragazzo che era spesso malato e aveva necessità di trascorrere parecchi mesi all'anno in un clima più salubre, come quello della Francia meridionale. Anche la sua inquietudine di viaggiatore e la costante magrezza erano per lui legate alla salute.
Dalla sua infanzia si portò sempre caro però il ricordo di un'infermiera, Alison Cunningham, detta "Cummy", alla quale dedicherà poi un libro di versi, ma che contribuì a sviluppare la sua fantasia raccontandogli molte storie che non lo facevano dormire e allo stesso tempo lo affascinavano oltre misura.
Quando s'iscrisse, secondo la tradizione familiare, alla facoltà di ingegneria dell'università di Edimburgo, lo studio passò presto in secondo piano, preferendo dedicarsi alla letteratura. Portava i capelli lunghi e vestiva, come il cugino Bob, da artista, e seppure accompagnava d'estate il padre nei suoi viaggi d'ispezione lungo le coste e i fari, finì con il cambiare facoltà verso giurisprudenza e poi abbandonare gli studi.
Nel 1871 cominciò a collaborare come letterato alla Edinburgh University Magazine e a The Portfolio, da cui si fece pubblicare alcuni saggi.
È solo nel 1878, tuttavia, con la pubblicazione di An Inland Voyage che egli riuscì ad affermare il suo geniale spirito d'osservazione e il suo delizioso umorismo, arricchitosi anche con letture francesi.
Durante un viaggio conobbe Fanny Vandegrift (1840-1914), un'americana separata e madre di due figli  della quale si innamorò e, nonostante il parere avverso dei suoi, decise di seguire nel suo viaggio di ritorno in California. I due si sposarono a San Francisco nel 1880. Frutti del viaggio furono The Silverado Squatters (1883), Across the Plains (1892) e The Amateur Emigrant (1895), pubblicati più tardi.
Ritornato in Europa nel 1880, Stevenson entra in una fase di grande attività creativa che, tenuto conto della sua sempre precarissima salute, sfocia in una produzione davvero ragguardevole sia per mole sia per valore. Nel 1881 e nel 1882 pubblica i saggi e le novelle, scritti fino a quella data, rispettivamente nei volumi Virginibus Puerisque e The New Arabian Nights. Sempre nel 1882 scrive Familiar Studies of Men and Books, che contiene il massimo contributo di Stevenson alla critica letteraria, con saggi su Hugo, Whitman, Thoreau, Burns.
Nel frattempo la sua salute aveva risentito dello strapazzo, tanto che non gli si davano che pochi mesi di vita, e lo scrittore, dalla Scozia, dov'era tornato dopo essersi rappacificato con la famiglia, fu nuovamente costretto a vagabondare per le principali stazioni climatiche europee, da Davos a Hyères e poi a Bournemouth. Nel 1886 scrisse il romanzo storico Kidnapped e The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr Hyde. Questi romanzi contribuirono molto ad estendere quella popolarità che la pubblicazione di Treasure Island, avvenuta nel 1883, gli aveva procurato. Divenne amico di Henry James e scrisse anche due volumi di versi, A Child's Garden of Verses (1885) e Underwoods (1887).
Nel 1887, dopo la morte del padre, Stevenson ritornò in America, dove enorme era stato il successo di dr. Jekyll. Ma la salute cagionevole l'obbligò ben presto a ritirarsi nella stazione climatica di Saranac, dove iniziò a scrivere nel 1889 The Master of Ballantrae e il resoconto farsesco The Wrong Box, finché, spinto anche dai libri d'avventure esotiche di Melville, accettò l'invito di un editore a scrivere un volume sui mari del Sud e partì, con la famiglia, per una crociera verso le isole Marchesi (Polinesia francese), Tahiti e le isole Sandwich.
Il viaggio fu positivo sotto ogni punto di vista, tranne per il libro, giacché il lavoro su ordinazione non era cosa per lui. La sua salute però, sorprendentemente, migliorò in modo così notevole che lui decise di stabilirsi nel Pacifico e, dopo un'ulteriore esplorazione dei vari arcipelaghi e un soggiorno d'alcuni mesi a Honolulu (dove finì i due libri sopraccitati), stabilì la sua dimora a Upolu, la principale delle isole Samoa. Qui visse dal 1890 fino alla morte, riverito dagli indigeni che lo chiamavano Tusitala, ("narratore di storie"). A questo periodo risalgono, tra gli altri, il seguito di Kidnapped, Catriona (1893), i Records of a Family of Engineers (uscito postumo nel 1912), quattro racconti dei mari del Sud, pubblicati col titolo An Island Night's Entertainments (1893), e parecchie ballate, poesie e raccolte d'impressioni.
La morte, dovuta ad una probabile emorragia cerebrale, lo colse mentre stava scrivendo un tragico racconto sulla frontiera scozzese, Weir of Hermiston (che verrà pubblicato postumo nel 1896). È sepolto sul monte Vaea, nelle isole Samoa, dove gli fu eretto un monumento funebre. Oggi la casa di Stevenson accoglie una Fondazione e un museo in suo onore.


Citazioni di Robert Louis Stevenson.

La politica è forse l'unica professione per la quale non si considera necessaria nessuna preparazione specifica. (da Familiar studies of men and book)

Ognuno vive vendendo qualcosa. (da Attraverso le pianure)

L'uomo è una creatura che non vive di solo pane, ma principalmente di frasi fatte. (Virginibus puerisque)

mercoledì 12 novembre 2014

12 novembre 1840: Auguste Rodin


Auguste Rodin, scultore e pittore francese, nasce a Parigi, il 12 novembre 1840.
Si formò all'École Speciale de Dessin et Mathématiques, seguendo prima i corsi di disegno di Horace Lecoq de Boisbaudran e poi le lezioni di scultura. Nella medesima scuola e nello stesso periodo studiarono i pittori Henri Fantin-Latour e Léon Lhermitte; con quest'ultimo Rodin strinse una lunga amicizia. Dal 1864 al 1870 lavorò nello studio di Louis Carrier-Belleuse con il quale eseguì le decorazioni per la Borsa di Bruxelles.
Rifiutato al Salon, nel 1875 partì per l'Italia dove studiò l'opera di Michelangelo.
Nel 1880 gli venne commissionata la porta bronzea per il Musée des Arts Decoratifs, la cui costruzione era in programma: Rodin scelse un soggetto dantesco (donde il nome di Porta dell'inferno) e lavorò fino alla morte nel tentativo, mai condotto a termine, di realizzare una grande allegoria della dannazione attraverso la rappresentazione del nudo: un romantico e caotico insieme di figure, memori del Giudizio Universale di Michelangelo, delle illustrazioni per la Divina Commedia di Gustave Doré e dell'opera di William Blake.
La porta impegnò Rodin per tutto il decennio, e nel 1889 era quasi pronta. Ma quando fu chiaro che il Musée des Arts Decoratifs non si sarebbe costruito, l'artista abbandonò il lavoro. L'unica descrizione che ne abbiamo, quando era quasi completa, la dobbiamo al critico e romanziere Octave Mirbeau, amico ed ammiratore di Rodin. Lo riprese solo verso il 1899 quando nacque l'idea di allestire la porta al Pavillon Marsan del Louvre, dove si prospettò di trasferire il Musée des Arts Decoratifs, ma non se ne fece niente e così la porta in gesso fu montata nell'esposizione personale di Rodin a Place de l'Alma nel 1900.
Benché sia un'opera incompiuta, la Porta dell'inferno segna la tappa più significativa della storia creativa di Rodin. Gran parte delle figure da lui modellate tra il 1880 e il 1890 erano infatti pensate per entrare a far parte della porta, e furono da lui esposte e vendute come figure o gruppi indipendenti solo in un secondo tempo.
Tra il 1885 e il 1895 realizzò, per l'omonima città, il monumento I borghesi di Calais, celebrativo dell'eroica resistenza opposta dalla cittadina agli invasori inglesi nel XIV secolo.
Il monumento a Honoré de Balzac gli venne commissionato da Émile Zola, per conto della Société des Gens de Lettres; il gesso, terminato nel 1893, venne rifiutato dalla Société perché ritenuto non finito e solo nel 1939 il Balzac fu sistemato nel Boulevard Raspail.
Muore a  Meudon, il 17 novembre 1917.
Parte delle sculture e della vastissima produzione grafica è oggi custodita nella casa parigina dell'artista in rue de Varenne, donata alla Francia nel 1916 e trasformata in Museo Rodin.

12 novembre 1929: nasce Michael Ende


Michael Ende, scrittore tedesco noto soprattutto per i romanzi Momo e La storia infinita, nasce a Garmisch-Partenkirchen, il 12 novembre 1929.
Il padre Edgar Ende, aveva un'attività artistica inizialmente ben avviata, che però incontrò nel corso degli anni trenta diverse difficoltà, a causa dell'imporsi del regime nazista, finché, nel 1936, fu costretto a sospendere qualunque esposizione. L'anno successivo tutte le sue opere furono confiscate dalle autorità in quanto "arte degenerata".
Gli anni precedenti la guerra furono per Michael anni di crescita e studio, funestati nel 1937 dalla morte di un suo intimo amico, Willie: sulla sua immagine lo scrittore modellò, in seguito, l'aspetto di Bastiano, il protagonista de La storia infinita. Nel 1941, una sospensione scolastica lo spinse a pensieri suicidi, che riuscì a superare. L'anno successivo Michael evitò fortunosamente l'ingresso nella Hitler Jugend.
Nel 1945 Michael venne forzatamente arruolato per l'estrema difesa della Germania nazista, ormai prossima alla disfatta totale. Dopo un addestramento di un sol giorno, fu mandato al fronte, dove vide morire tre suoi compagni nei primissimi combattimenti. Michael gettò a terra il fucile e scappò, percorrendo a piedi, lungo tutta la notte, ottanta chilometri[senza fonte], nel tentativo di raggiungere Burach, dove viveva sua madre. Entrò quindi in un'organizzazione antinazista (Fronte per la Baviera Libera) sino al termine della guerra.
Gli anni seguenti la guerra furono segnati, per Michael, ormai quasi maggiorenne, dall'incontro con l'Antroposofia di Rudolf Steiner e quindi con il teatro. La sua ambizione divenne quella di poter essere attore. Scrisse opere teatrali e recitò in ruoli secondari, senza tuttavia ottenere grande riscontro. Nel 1951 conobbe Ingeborg Hoffmann, che in seguito diventò sua moglie.
Il 1953 fu l'anno della crisi familiare dei genitori di Michael. Il padre conviveva con Lotte Schleger, della stessa età di Michael, mentre la madre tentò il suicidio. Michael riuscì a salvare la madre, consigliandole la pittura come terapia. La riconciliazione tra Michael e suo padre Edgar avvenne tre anni dopo, nel 1956.
In questi anni Michael ottenne un lavoro presso una compagnia radiofonica e nel mentre, sotto consiglio di un amico, scrisse nel 1958 il suo primo libro, Le avventure di Jim Bottone, che venne tuttavia rifiutato dall'editore cui lo spedì. Due anni dopo, nel 1960, riuscì a ottenere la pubblicazione dall'editore Tienemanns. Il successo del libro, primo premio nel 1961 per la letteratura per l'infanzia, permise a Michael di ottenere la stabilità economica.
Nel 1964 si sposò a Roma con Ingeborg Hoffmann. Nel 1965 suo padre morì per un attacco di cuore. Continuò a lavorare per il teatro, sinché, nel 1971, si spostò a Genzano di Roma. Erano questi gli anni in cui lavorava a Momo, che completò nel 1972. Tienemanns accettò di pubblicarlo dopo alcune esitazioni. L'edizione del libro era accompagnata da illustrazioni dello stesso autore. Nel 1974 il libro ricevette un premio tra la letteratura per adolescenti.
Nel 1973 morì la madre di Michael. Nel 1977 Michael compì il suo primo viaggio, di due settimane, in Giappone, paese dove lo scrittore sarebbe stato in seguito molto amato.
Nel 1979 completò e pubblicò La storia infinita. L'enorme successo del libro e la gran quantità di premi ricevuti, con una conseguente riscoperta di Momo da parte di pubblico e critica, portarono a Michael grande notorietà, la quale, tuttavia, risultò troppo pesante per l'autore, che ne risentì fisicamente e mentalmente.
Nel 1982 firmò il contratto per la versione cinematografica de La storia infinita. Apprese però solo in seguito delle enormi modifiche che produzione e regista volevano apportare alla storia, quando ormai era troppo tardi per opporsi. Il film venne proiettato nei cinema nel 1984, nonostante i tentativi dello scrittore per bloccarlo. Intentò una causa alla produzione perché fosse eliminato il suo nome dai titoli di testa, causa che, nel 1985, perse.
Nel 1983 completò Lo specchio nello specchio, raccolta di racconti cui stava lavorando da almeno dieci anni. Nel 1985 morì la moglie. Lo stesso anno Michael, dopo quattordici anni di vita in Italia, tornò in Germania.
Nel 1986 venne completata la versione cinematografica di Momo, con la colonna sonora firmata da Angelo Branduardi (cui sarebbe seguita quella postuma a cartoni animati di Enzo D'Alò, Momo alla conquista del tempo con la colonna sonora di Gianna Nannini).
Nel 1989 tornò in Giappone, dove sposò la sua seconda moglie, Satō Mariko. Frequenti le visite in Giappone negli anni successivi. Nel 1992 cominciarono i problemi allo stomaco, sino al 1994, quando gli viene diagnosticato un cancro. Michael Ende morì alle 19:10 del 28 agosto 1995, all'età di 65 anni.

martedì 11 novembre 2014

11 novembre 1898: nasce René Clair


René Clair (nome d'arte di René Chomette), regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico francese, nasce a Parigi, l'11 novembre 1898, da un commerciante originario dell'Alvernia.
Frequenta, dai sei ai quattordici anni, il Liceo Montaigne, poi il Liceo Louis-le-Grand. Manifesta precocemente inclinazione per la letteratura.
Durante la prima guerra mondiale si arruola volontario e  viene impiegato come autista di ambulanze, ma è ferito.
Presentato a Léon Daudet, diviene giornalista a L'intransigeant come critico letterario e si distingue per gli articoli su Du coté de chez Swann di Marcel Proust che ha scoperto su consiglio di Alphonse Daudet e che ha letto nell'unica edizione allora disponibile, pubblicata da Grasset nel 1913, a spese dell'autore. Manifesta interesse anche per le opere di Stendhal, Gérard de Nerval, Gautier. Collabora, con una rubrica di cinema, a Paris-Journal e a Théâtre-Comoedia Illustré, rivista diretta da Jacques Hébertot, responsabile del Théâtre des Champs-Elysées.
Come giornalista scrive sotto lo pseudonimo di René Desprès.
Fa le sue prime prove come attore interpretando alcuni ruoli in film come Le Lys de la vie di Loïe Fuller, Le Sens de la mort di Protazanov, L'Orpheline, Parisette di Louis Feuillade. Per il cinema sceglie lo pseudonimo René Clair.
Il fratello, Henri Chomette, lo presenta al cineasta Jacques de Baroncelli per il quale egli già lavorava come aiutoregista. Ne diviene l'assistente nei film muti Pêcheurs d'Islande, Carillon de Minuit e La légende de Soeur Beatrix. Collabora anche con Henri Diamant-Berger. Stende, nel 1922, il suo primo progetto come regista, Geneviève de Brabant che avrebbe dovuto essere prodotto da una società belga ma non vide mai la luce.
Nel 1923 realizza Paris qui dort, Parigi che dorme, uscito nelle sale l'anno successivo, nel 1924: è la prima prova di René Clair nel mondo della regia. Il film situa René Clair nell'ambito delle avanguardie artistiche. Il film fu accolto calorosamente dal pubblico.
Nel 1924 esce Entr'acte (Intermezzo), un cortometraggio dadaista tratto da un'idea del pittore Francis Picabia.
Seguono alcuni film di transizione: Le fantôme du Moulin Rouge (1924), Le voyage imaginaire (1926), La proie du vent (1927), nei quali continua a divertirsi a mescolare fantastico e giallo.
Abbandona le ricerche tecnico-formali delle avanguardie e si dedica alla commedia di costume. Il film che impone Clair all'attenzione del pubblico e della critica è il muto Un chapeau de paille d'Italie (1927), Un cappello di paglia di Firenze, tratto dalla farsa teatrale Un chapeau de paille d'Italie di Eugène Labiche e Marc Michel.
Anche il film successivo, I due timidi (1928), si ispira ancora a una commedia di successo di Labiche e Michel.
Il suo primo film sonoro è Sotto i tetti di Parigi (1930), un omaggio sentimentale alla sua città. Clair dimostra di saper già abilmente usare il sonoro, mescolando in modo raffinato parlato e rumori di sottofondo. Il film ha un grande successo.
Il successo è bissato dal film successivo, Il milione del 1931, un ritorno alla commedia brillante.
Con A me la libertà, ancora del 1931, Clair tocca i temi sociali e fa una satira del rapporto uomo-macchina.
Per le vie di Parigi (1933) è storia d'amore fra un taxista e una fioraia che riprende l'omaggio alla città di Parigi.
L'ultimo miliardario del (1934) incontra l'ostilità della stampa del settore ed è un cocente insuccesso.
La Tobis, società produttrice del film di Clair A nous la liberté, all'uscita del film di Chaplin, Tempi moderni, rilevava una quasi assoluta identità fra i due film e intentò una causa legale alla United Artists. Invitò René Clair a costituirsi parte lesa ma ne ottenne un deciso rifiuto.
Dopo l'insuccesso de L'ultimo miliardario (1934), René Clair accetta l'offerta che gli viene proposta da Alexander Korda di lavorare a Londra. Firma un contratto per la realizzazione di tre film in due anni. Ottiene un certo successo con una commedia divertente Il fantasma galante (1936), ma il film successivo,Vogliamo la celebrità (1937),  tratto dalla novella di Loïs de Gouriadec e remake inglese de Le Mort en fuite, di Carlo Rim e Berthomieu, uscito l'anno prima in Francia, è un fallimento.
Ritornato in Francia nel 1938, comincia a girare Air pur, 1939.
La lavorazione è interrotta dallo scoppio della guerra. Parecchi membri della troupe sono chiamati nell'esercito con la mobilitazione di settembre e il film non sarà mai terminato.
Clair si mette a disposizione del Ministero delle Informazioni ed entra a far parte di una "Commissione per il cinema". Lavora a Nizza e a Marsiglia. La commissione è trasformata in un centro di produzione cinematografico francese negli Stati Uniti. Vengono inviati in America René Clair, Julien Duvivier e il produttore Jean Lévis-Strauss.
Nel mese di marzo 1940 Clair firma un contratto per girare un film in America con la Columbia o con la RKO.
Il 25 giugno 1940, parte in auto da Saint-Tropez, con la moglie, il figlio e l'attore Jean Murat, raggiunge la Spagna, poi il Portogallo. Qui passano sei settimane di trattative per ottenere il visto di entrata negli U.S.A. Nell'agosto, finalmente Clair si imbarca per New York.
Caduto il progetto di un Centro Cinematografico Francese, nel 1941, il governo della repubblica di Vichy lo priva della nazionalità francese e intenta un procedimento per la confisca dei suoi beni. Il fratello Henry, che dirige in Marocco il Servizio Cinematografico dell'Esercito di "Francia Libera", si adopera per far rientrare il provvedimento; nell'agosto muore a Rabat di poliomielite.
Negli Stati Uniti, a Hollywood, è ben accolto e gira quattro film: una commedia sentimentale, L'ammaliatrice (1941); un apologo fantastico, Ho sposato una strega (1942); una favola surreale,  Avvenne domani (1944); un giallo, Dieci piccoli indiani, adattamento del celebre racconto di Agatha Christie (1945).
Clair ottiene l'autorizzazione per il rientro in Francia e nel luglio del 1945 torna in patria.
Nel 1947 dirige Il silenzio è d'oro , un film sui suoi temi più cari.
Inizia la collaborazione con l'attore Gérard Philipe che interpreterà i suoi tre film successivi: La bellezza del diavolo (1950), una rivisitazione del Faust di Johann Wolfgang von Goethe; Le belle della notte (1952), Le grandi manovre (1955).
Con il film Il quartiere dei lillà (1957), riprende il tema dell'amicizia e torna a ritrarre il mondo parigino.
Realizza alcuni episodi inseriti in film collettivi come Il matrimonio, episodio di La francese e l'amore (1960), con la collaborazione di Decoin, Delannoy, Boisrond, Verneuil, Christian-Jaque, J.P. Le Chanois e I due piccioni, episodio di Le quattro verità (1962) per la regia di Blasetti, Berlanga, Bromberger.
I suoi due ultimi lungometraggi sono Tutto l'oro del mondo (1961) e Per il re per la patria e per Susanna! (1965).
Gli è stato dato un dottorato onorario dall'Università di Cambridge ed ha ricevuto il Grand Prix du Cinéma Français nel 1953. Nel 1960 è stato eletto all'Académie Française.
Divenne l'icona assoluta del cinema francese, ed il riconoscimento principale assegnato dall'Académie Française per il cinema porta il suo nome.
Nel 1974 è presidente del Festival di Cannes.
Muore a Neuilly-sur-Seine, il 15 marzo 1981.

 

11 novembre 1922: nasce Kurt Vonnegut Jr.


Kurt Vonnegut Jr.,  scrittore e saggista statunitense, nasce a Indianapolis, l'11 novembre 1922.
Di origini tedesche (il nonno emigrò negli USA nel 1848), nacque da Kurt Vonnegut ed Edith Lieber a Indianapolis (Indiana), città in cui sono ambientate molte delle sue storie. Dal 1941 al 1943 frequentò la facoltà di biochimica alla Cornell University di Ithaca (New York) lasciandola nel 1943 per prendere parte volontariamente all'esercito alleato (nel ruolo di fante esploratore) durante la seconda guerra mondiale.
Nel 1944 venne fatto prigioniero durante l'offensiva delle Ardenne e successivamente trasferito in Germania, nella città di Dresda. Qui assistette in prima persona al terribile bombardamento alleato che nel febbraio del 1945 rase al suolo la città e causò 135.000 vittime civili (Vonnegut si salvò poiché rinchiuso in una grotta ricavata sotto il mattatoio della città normalmente utilizzata per l'immagazzinamento della carne). Questo episodio traumatizzante, anni dopo, verrà ripercorso in chiave solo parzialmente fantascientifica nel suo romanzo più famoso, Mattatoio n. 5 o la crociata dei bambini.
Dopo la guerra, di ritorno negli Stati Uniti, sposò l'ex compagna universitaria Jane Marie Cox, e successivamente si trasferì a Chicago, nel ghetto nero. A Chicago riprese gli studi iscrivendosi alla facoltà di antropologia. Nel frattempo, iniziò a lavorare come cronista presso il City News Bureau of Chicago. Dopo il rifiuto da parte del collegio docente della sua tesi (questo episodio è raccontato in un capitolo di Divina idiozia), si trasferì a Schenectady, trovando impiego come pubblicitario presso la General Electric Company. Nel 1951 decise di abbandonare il lavoro per dedicarsi totalmente alla scrittura, trasferendosi nella città di Barnstable a Cape Cod (Massachusetts) e guadagnandosi da vivere scrivendo racconti, sia di fantascienza che di altri generi.
Il suo primo romanzo fu Piano meccanico, pubblicato nel 1952, un'opera fantascientifica che descrive l'anti-utopia di un'America diventata succube della tecnologia. Nel frattempo, Vonnegut trovò impiego presso una scuola per ragazzi con disturbi emozionali. Alla morte della sorella ne adottò i tre figli rimasti orfani.
Nel 1959 pubblicò un nuovo romanzo di fantascienza, Le sirene di Titano, in cui appaiono per la prima volta gli abitanti del pianeta Tralfamadore, che diverranno presenze ricorrenti delle opere successive. Le Sirene di Titano e il successivo Ghiaccio-nove (1963) sono entrambi romanzi di fantascienza, ma rispetto al romanzo d'esordio i contenuti fantascientifici hanno un ruolo minore, servendo essenzialmente come sfondo per trattare temi di altro genere. Le sirene di Titano, in particolare, è essenzialmente un libro sulle credenze religiose, e valse a Vonnegut (nel 1971) la laurea per il contributo al campo dell'antropologia.
Fra la metà degli anni sessanta e gli anni settanta Vonnegut pubblicò una serie di romanzi che vengono generalmente considerati il suo apice e che ebbero grandissimo successo di pubblico e di critica; il più celebre è certamente Mattatoio n. 5 (1969), opera largamente autobiografica in cui Vonnegut affronta lo spettro del suo ricordo del terribile bombardamento di Dresda. Di questo libro venne anche realizzata una trasposizione cinematografica nel 1972. Fra le altre opere di quest'epoca si possono ricordare Dio la benedica, Mr Rosewater (1965), La colazione dei campioni (1973), (un altro libro in seguito trasposto sul grande schermo), Un pezzo da galera e Comica finale ovvero Non più soli (da cui è tratto il film "Comiche dell'altro mondo"). Con questa serie di romanzi Vonnegut abbandonò il genere fantascientifico, cui era molto legato, salvo poi tornarvi di quando in quando (per esempio con Galapagos del 1985 e Cronosisma del 1997).
Nel 1971, separatosi dalla prima moglie, Vonnegut si trasferì nella città di New York. Nel 1972 divenne vicepresidente del PEN (un club di scrittori e poeti) e prese a insegnare scrittura creativa alla università di Harvard. Nel 1979 si sposa di nuovo, questa volta con la fotografa Jill Krementz, dalla quale si separerà nel 1991. Nel 1992 venne nominato membro della American Academy and Institute of Arts and Letters; è stato inoltre nominato "artista dello stato di New York" per l'anno 2001-2002. In quegli anni manifesta il suo ateismo, confermando le voci che erano circolate in tal senso.
Muore il 10 aprile 2007 a seguito dei traumi cerebrali conseguenti un incidente domestico avvenuto nella sua casa di New York. Nel novembre 2010 la città natale di Vonnegut, Indianapolis, gli dedica la Kurt Vonnegut Memorial Library (KVML), una biblioteca a lui dedicata con anche oggetti appartenuti allo scrittore.


Citazioni di Kurt Vonnegut

Per favore, un po' meno d'amore e un po' più di dignità. (da Comica finale)

Dite quel che volete del sublime miracolo di una fede senza dubbi, ma io continuerò a ritenerla una cosa assolutamente spaventosa e vile. (da Madre notte)

Noi siamo ciò che facciamo finta di essere, e dovremmo porre più attenzione in ciò che facciamo finta di essere. (da Madre notte)

domenica 9 novembre 2014

9 novembre: auguri ad Alex Infascelli


Auguri  ad Alex Infascelli, regista italiano, nato a Roma, il 9 novembre 1967, figlio del produttore e regista Roberto Infascelli scomparso nel 1977.
Musicista in varie band romane si trasferisce a Los Angeles nel 1988. Dopo due anni di militanza in molte bands della città, durante i quali si mantiene facendo i mestieri più diversi, gli viene offerto un lavoro come runner per la famosa e prestigiosa Propaganda Films (famosa per la produzione di Twin Peaks). In pochi mesi si guadagna la simpatia e il rispetto di producers e registi della produzione e inizia a lavorare prima nel reparto scenografia e poi come aiuto regista in innumerevoli videoclip. Tra i lavori nei quali è coinvolto ci sono Nirvana "Live at Paramount", "Cream" e "Diamonds and pearls" di Prince, Domino dei Kiss, Black or White di Michael Jackson e Alive dei Pearl Jam. Proprio alla vigilia del suo debutto come regista per la Propaganda, Infascelli torna in Italia e conosce Frankie HI-NRG MC, tra i due nasce un sodalizio che coincide con il suo debutto alla regia che lo porta a dirigere moltissimi videoclip del rapper e per artisti italiani e stranieri, tra i quali, Daniele Silvestri, Almamegretta (Sole), Tiromancino e Luca Carboni per il quale dirige l'ormai leggendario video di Inno Nazionale, dove il cantante viene crivellato da colpi di fucile sparati da un cecchino.
Nel 1996 Bernardo Bertolucci gli affida la regia del video di "Alice" brano dei Cocteau Twins incluso nella colonna sonora di Io ballo da sola.
La sua carriera di regista cinematografico comincia nel 1994 con la partecipazione al film ad episodi DeGenerazione dirigendo l'episodio intitolato Vuoto a rendere.
Nel 1996 dirige Se Son Rose Pungeranno episodio contenuto nel film Esercizi di stile presentato anche al Festival di Venezia.
Nel 1997 opziona personalmente i diritti di un piccolo libro sconosciuto Almost Blue e finalmente nel 2000 dirige Lorenza Indovina nel film tratto dal romanzo di Carlo Lucarelli: questo lavoro gli vale il Ciak d'oro, il David di Donatello e il Nastro d'argento come miglior regista esordiente, arrivando inoltre finalista all'Hollywood Film Festival.
Nel 2003 dirige il thriller Il siero della vanità con Margherita Buy e Valerio Mastandrea e il corto L'ultimo giorno.
Nel 2006 dirige H2Odio che vanta il primato di essere il primo film nella storia del cinema a essere distribuito nelle edicole allegato a un quotidiano. Nel settembre del 2006 debutta come vee-jay conducendo il programma "Brand:New" su MTV.
Nel 2008 dirige per FOX Crime la serie Donne assassine, che gli vale il premio di migliore regia al Roma Fiction Fest.
Nel 2009 dirige Fabrizio Bentivoglio nella miniserie Nel nome del male, per Sky.

 

9 novembre 1928: nasce Anne Sexton


Anne Sexton, scrittrice e poetessa statunitense, nasce a Newton, il 9 novembre 1928 .
Figlia di Ralph Harvey, un industriale di successo nel campo della lana, e Mary Gray Staples. Anne crebbe nel confortevole ambiente della middle-class di Weston, Massachusetts, e al campo estivo di Squirrel Island nel Maine, ma non fu mai a suo agio con la vita che era stata prescritta per lei.
Suo padre era un alcolizzato, e l'aspirazione letteraria della madre fu cancellata dalla famiglia.
Anne trovò presto rifugio dalla famiglia poco accogliente in "Nana" (Anna Dingley), la sua giovane prozia che viveva con la famiglia durante l'adolescenza di Anne. La biografa di Anne, Diane Middlebrook, ipotizza un abuso sessuale da parte dei genitori durante la sua fanciullezza; Anne sentiva che i suoi genitori le erano ostili e temeva che potessero abbandonarla. La malattia della zia e il suo ricovero all'ospedale traumatizzarono Anne.
Ad Anne non piaceva la scuola (frequentò una scuola a Wayne). La sua incapacità a concentrarsi e le occasionali disobbedienze spinsero gli insegnanti a insistere perché i genitori chiedessero un consulto, cosa che non fecero.
Dopo la high school venne iscritta alla "Garland School" che era una scuola professionale dove, più che altro, si insegnava a diventare mogli e madri perfette. Anne non resistette a lungo in questa scuola e dopo un solo anno, alla fine del 1947, fuggì con Alfred Muller Sexton e lo sposò.
Trasferitasi a Boston, lavorò per un breve periodo alla "Hart Agency" come modella e dopo la nascita della figlia e i primi segni della malattia mentale, si iscrisse al laboratorio di poesia del "Boston Center for Adult Education" il cui responsabile era John Holmes la cui posizione teorica era completamente contraria a quella della Sexton e che, proprio per questo, ebbe su di lei un ruolo fondamentale. Infatti fu proprio la sua critica negativa e la sua accanita opposizione a far comprendere alla Sexton che il suo mondo poetico, pur essendo controcorrente, le apparteneva e a farla decidere quindi di continuare sulla strada intrapresa.
Il suo primo esaurimento nervoso risale al 1954. Dopo un secondo esaurimento nel 1955, incontrò un dottore al Glenside Hospital, che la incoraggiò a scrivere poesie, e a tenere corsi di scrittura.
Nel 1957, unitasi a numerosi gruppi di scrittura di Boston, venne a contatto con scrittori come Maxine Kumin, Robert Lowell, George Starbuck e Sylvia Plath. La sua poesia, nella quale utilizza gli stili più disparati e che ebbe larga attenzione da parte della critica e del pubblico, diventò così una parte centrale della sua vita.
Nel 1959 la Sexton perse inaspettatamente i genitori e la fine di questo rapporto, che era stato tanto difficile, portò nella mente della scrittrice ulteriori disagi. La poesia sembrava l'unica via per la stabilità, sebbene a volte le amicizie che fece attraverso la sua arte, che hanno condotto a rapporti sessuali, fossero alquanto conturbanti.
Nel 1960 "To Bedlam and Part Way Back" venne pubblicato con buone recensioni e poesie come "You. doctor Martin", "The Bells" e "The double image" erano spesso inserite in antologie. Proprio come altri così detti poeti-confessionali come W.D. Snodgrass e Robert Lowell, la Sexton era capace di convincere i suoi lettori che i poemi erano un riflesso della sua vita; non solo era la sua poesia tecnicamente eccellente, ma era pienamente significativa per i lettori di quegli anni che avevano a che fare tutti i giorni con paure e angosce del genere.
Nel 1962 la Sexton pubblicò "All My Pretty Ones". Le sue poesie erano così famose in Inghilterra che le "Selected Poems" furono pubblicate come selezione di poesie in "Poetry Book Selection" del 1964.
Nel 1967 Anne Sexton ricevette il Premio Pulitzer per la poesia con Live or Die (1966), aggiungendosi ai numerosi premi come il Frost Fellowship al Bread Loaf Writer's Conference (1959), il Radcliffe Institute Fellowship (1961), il Levinson Prize (1962), the American Academy of Arts and Letters traveling fellowship (1963), il Shelley Memorial Prize (1967), ed ebbe un invito a dare letture di Morris Gray ad Harvard. A seguire un Guggenheim Fellowship, Ford Foundation grants, una cattedra alla Colgate University e alla Boston University, e altro.
La reputazione di Anne raggiunse l'apice con la pubblicazione di "Love Poems" (1969), una produzione fuori-Broadway della sua commedia Mercy Street (1969), e la pubblicazione di poemi in prosa in Transformations (1972).
Nel 1963 partì per l'Europa, e nel 1966 fece con il marito un safari in Africa.
Nel 1970 lo aiutò a partire con un suo business dopo la rottura con l'industria del padre. Contrariamente alla sua confidenza verso i lettori comunque, Anne Sexton era pesantemente dipendente dalla terapia, psicofarmaci, amici intimi - particolarmente Maxine Kumin e, poi, Lois Ames - e degli amanti. Le continue cadute in depressione, gli improvvisi stadi di trance, e insieme i diversi tentativi di suicidio resero i suoi amici attenti e snervati.
Infine, nel 1973, la Sexton chiese al marito il divorzio, da allora si notò un declino nella salute e stabilità come la solitudine, l'alcolismo e la depressione.
Allontanata da molti dei suoi amici più cari, la Sexton cominciò ad avere rapporti difficili con le sue figlie che stavano crescendo. In più molti lettori non apprezzarono le poesie religiose che stava cominciando a scrivere con i suoi tempi personali, Anne Sexton diventò nervosa verso la sua poetica. I lettori l'avevano sempre terrorizzata, ma ora ingaggiò un gruppo Rock per le sue performance.
Si sforzò di essere una donna di spettacolo, mentre le sue poesie crescevano sempre più di spiritualità. Nel 1972 pubblicò The Book of Folly e, nel 1974, The Death Notebooks dal titolo minaccioso. Più tardi quell'anno completò The Awful Rowing toward God, pubblicato postumo nel 1975.
Continuava intanto con la terapia, dalla quale sembrava ricevere un po' di pace. Nell'ottobre del 1974, dopo aver pranzato con Maxine Kumin, Anne Sexton si intossicò e morì con il monossido di carbonio nel suo garage a Boston.
È sepolta al Forest Hills Cemetery & Crematory a Jamaica Plain, Boston, Massachusetts.
Sono postume le raccolte di poesie come 45 Mercy Street (1976) e Words for Dr. Y: Uncollected Poems with Three Stories (1978), la pubblicazione delle poesie di Anne culminò in The Complete Poems del 1981.

sabato 8 novembre 2014

8 novembre 1847: nasce Bram Stoker


Bram Stoker, scrittore irlandese, divenuto celebre come autore di Dracula, nasce a Clontarf (vicino Dublino), l'8 novembre 1847.
Fino all'età di otto anni fu incapace di alzarsi in piedi a causa del cagionevole stato di salute, la malattia e la mancanza di forze segnarono in maniera indelebile la sua attività letteraria.
Il sonno senza fine e la resurrezione dei morti, due temi centrali del suo Dracula, furono di grande importanza per Stoker, costretto a trascorrere la maggiore parte della sua infanzia in un letto.
La sua guarigione apparve miracolosa ai medici che lo avevano in cura. Da quel momento Stoker condusse una vita normale, riuscendo addirittura ad eccellere nelle specialità sportive durante gli anni trascorsi all'università di Dublino.
Stoker studiò storia, letteratura, matematica e fisica al Trinity College di Dublino, dove conseguì, a pieni voti, la laurea in matematica. Lavorò come domestico ma presto accettò un incarico a titolo gratuito come giornalista e critico teatrale per il The Evening Mail. Negli stessi anni seguì per un breve periodo le orme paterne, col quale condivideva anche il nome di battesimo, lavorando nell'amministrazione pubblica.
A 29 anni strinse un'amicizia destinata a durare una vita con l'attore Henry Irving, del quale sarebbe in seguito divenuto anche segretario e confidente. Stoker sposò Florence Balcombe nel 1878 e si trasferì a Londra dove diresse il Lyceum Theatre di Irving. La collaborazione con Irving fu molto importante per lo scrittore: grazie a lui conobbe sia James Abbott McNeill Whistler, sia Arthur Conan Doyle e poté viaggiare per il mondo.
Stoker arricchiva i suoi guadagni scrivendo un gran numero di romanzi e racconti sensazionali, tra cui la storia di vampiri intitolata Dracula pubblicata nel 1897. L'ispirazione gli era stata fornita dall'incontro avvenuto nel 1890 con il professore ungherese Arminius Vambéry, il quale gli aveva raccontato la leggenda del principe rumeno Vlad Ţepeş Dracul, meglio conosciuto come Dracula. Questo personaggio venne trasfigurato da Stoker nel Conte Dracula, il protagonista del suo racconto. Stoker impiegò sette anni per scrivere il libro studiando la cultura e la religione dei Balcani e documentandosi sulla figura storica di Vlad Tepes. Le versioni prima di giungere alla stesura definitiva dovettero susseguirsi rapidamente e i primi manoscritti circolarono tra la cerchia dei suoi amici tra il 1890 e il 1893 per trarne giudizio e consiglio. Dracula ha ispirato una lunga serie di film e di opere teatrali.
Bram Stoker morì il 20 aprile 1912 a Londra dove fu sepolto.



venerdì 7 novembre 2014

7 novembre: nasce Auguste de Villiers de L'Isle-Adam


Auguste de Villiers de L'Isle-Adam, scrittore e commediografo francese, nato a Saint-Brieuc, il 7 novembre 1838, da una famiglia di antica nobiltà decaduta.
Il marchese Jean-Toussaint, padre dello scrittore, sposò Marie-Françoise Le Nepvou de Carfort nel 1837. A parte Auguste, non ebbero altri figli. Il padre di Auguste, vittima dei suoi capricci, si diede a delle rovinose speculazioni finanziarie, tanto che nel 1843 sua moglie fu costretta a chiedere una separazione dei beni (accordata nel 1846) per tutelare la sua eredità.
Dopo aver studiato in diverse scuole della Bretagna ed essersi mostrato molto portato per il piano e aver scoperto la poesia, nel 1855 Auguste de Villiers de L'Isle-Adam si trasferì, con la sua famiglia, a Parigi. Nella capitale, frequentò alcuni caffè e salotti culturali (grazie al suo nome), dove riscosse un certo successo. Conobbe Catulle Mendès e Jean Marras e incontrò François Coppée, Charles Baudelaire e Leconte de Lisle. Cominciò a collaborare con dei piccoli giornali e nel 1858 pubblicò il suo primo libro, Deux essais de poésie. Nel dicembre del 1859 iniziò la carriera giornalistica con la pubblicazione di due articoli di critica musicale su La Causerie di Victor Cochinat.
Lo stesso mese pubblicò, a proprie spese, le Premières poésies opera che passò totalmente inosservata. Nell'agosto del 1862 pubblicò, sempre a proprie spese, il primo volume di Isis, un romanzo il cui seguito non apparirà mai. Nel 1863 iniziò una relazione con Louis Dyonnet, una "demi-mondaine", madre di due figli, e incontrò, durante uno dei suoi consueti soggiorni estivi a Solesmes, Louis Veuillot. Nel 1864, mentre troncava la sua relazione con Louis Dyonnet, fece la conoscenza di Flaubert e divenne amico di Mallarmé; suo padre, già finito in prigione per debiti nel 1856, fallì di nuovo.
Nel marzo del 1866 pubblicò un dramma in cinque atti destinato al teatro della Gaîté, come una seconda edizione di Elën, dramma del 1865. A maggio, tre poemi del primo fascicolo del Parnasse contemporain furono di Villiers. In quel periodo si fidanzò con Estelle, la seconda figlia di Théophile Gautier, la cui sorella maggiore, Judith, si era appena sposata con Catulle Mendès. Il fidanzamento venne rotto nel gennaio del 1867, causa l'opposizione dei parenti di Villiers.
Nell'ottobre del 1867 Villiers de L'Isle-Adam divenne redattore capo della Revue des Lettres et des Arts, settimanale appena fondato dai fratelli Thomas et Armand Gouzien. La rivista fu pubblicata fino al marzo del 1868; Villiers vi pubblicò una lunga novella, Claire Lenoir, e un racconto, L'Intersigne. Fra i collaboratori della rivista si contano Mallarmé, Verlaine, Banville, Mendès e i fratelli Jules ed Edmond de Goncourt. Nel settembre del 1869 nacque a Parigi Jules Émile Leroy (1869-1911), figlio dell'attrice Mathilde Leroy e di padre ignoto, forse il figlio naturale di Villiers.
Nel gennaio del 1870, dopo un insuccesso al teatro Gymnase, Alexandre Dumas figlio riuscì a far accettare La Révolte di Villiers al teatro Vaudeville, dove venne rappresentata soltanto cinque volte e poi pubblicata a luglio. Sempre nel gennaio del 1870 Villiers ricoprì un ruolo di primo piano durante le manifestazioni insurrezionali che seguirono la morte del giornalista Victor Noir, ucciso dal principe Pierre Bonaparte.
Nel giugno del 1869 effettuò, in compagnia di Mendès e di Judith Gautier, un viaggio in Svizzera e in Germania, ma dovettero tuttavia rientrare in Francia, per lo scoppio della guerra franco-prussiana.
Di ritorno a Parigi dopo un soggiorno di un mese presso Mallarmé, ad Avignone, Villiers prese il comando degli esploratori del 147º battaglione della Guardia nazionale. Durante l'assedio della capitale da parte dei tedeschi visse con la sua famiglia nella più completa miseria. All'instaurazione della Comune di Parigi (1871) si mostrò entusiasta, ma dovette ben presto rinnegare le sue simpatie comunarde. Durante l'estate del 1871 infatti tentò senza successo di farsi nominare addetto d'ambasciata a Londra. Questo insuccesso complicò la situazione finanziaria dei Villiers, anche perché il 13 agosto 1871 Mlle de Kérinou, madrina della madre di Villiers e sostegno economico della famiglia, morì; poiché aveva messo tutti i suoi beni a vitalizio, la situazione dei Villiers diventa particolarmente precaria.
Per potervi rimediare, Villiers cercò nel 1873 di sposare Anna Eyre Powell, una ricca ereditiera inglese, che alla fine rifiutò. Nel gennaio del 1874 propose Morgane al teatro della Porte Saint-Martin, poi decise di riscrivere il dramma con un nuovo titolo, Le Prétendant. Nel luglio del 1875 protestò, su Le Figaro, contro il melodramma Perrinet Leclerc (1832), rappresentato al teatro Châtelet, dove il suo antenato, il maresciallo Jean de Villiers de L'Isle-Adam, appare sotto una luce poco favorevole. Ad agosto fece causa a Édouard Lockroy, il solo dei due autori ad essere ancora in vita. Il 1º agosto 1877 la sua istanza venne respinta e rinunciò a fare appello.
Apprese intanto che un certo Georges de Villiers de L'Isle-Adam lo accusava di usurpare il suo nome; stava per sfidarlo a duello, quando scoprì che in effetti Luigi XVIII, credendo a torto che il ramo dei Villiers de L'Isle-Adam fosse estinto, aveva autorizzato un Villiers des Champs a «rilevare» il nome nel 1815.
Nella primavera del 1879 venne pubblicata, per alcune settimane, La Croix et l'Épée, un settimanale legittimista dove Villiers ricopriva un ruolo importante. Il suo dramma Le Nouveau Monde fu pubblicato a Parigi all'inizio del 1880 e il suo romanzo L'Ève nouvelle, al quale lavorava dal 1877, fu pubblicato a puntate sul giornale Le Gaulois nel settembre di quell'anno. Non piacendo agli abbonati, il giornale tuttavia interruppe ben presto la pubblicazione dell'opera. Villiers cercò poi di far pubblicare L'Ève nouvelle sul giornale repubblicano L'Étoile française, ma anche qui la pubblicazione dell'opera venne sospesa (febbraio 1881).
Il 9 gennaio 1881 Villiers si presentò, in qualità di candidato legittimista nel XVII distretto, alle elezioni valide per il consiglio municipale, ma rimase battuto. All'indomani nacque a Parigi Victor-Philippe-Auguste, figlio naturale di Villiers e di Marie Brégeras, nata Dantine, vedova illetterata di un cocchiere belga. Ormai Villiers viveva con lei, rinunciando ai suoi progetti di matrimonio. Il 12 aprile 1882 la madre di Villiers morì.
Il 9 febbraio 1883 fu pubblicata la raccolta Contes cruels. Dieci giorni dopo, al teatro delle Nazioni, venne messo in scena Le Nouveau Monde, grazie al finanziamento del conte di Osmoy, uomo politico e scrittore, e del libraio Lalouette. L'opera tuttavia non ebbe alcun successo e venne cancellata dopo soltanto diciassette repliche. Nel frattempo, Villiers collaborava con le Figaro, poi con Gil Blas (1884). In questo periodo, fece amicizia con Léon Bloy e Joris-Karl Huysmans, l'autore di À Rebours, dove Villiers figurava come uno degli autori preferiti dall'eroe dell'opera, Des Esseintes.
Dal 18 luglio 1885 al 27 marzo 1886 La Vie Moderne pubblicò a puntate la versione completa di Ève future, mentre La Jeune France pubblicò in due parti, nel novembre del 1885 e nel giugno del 1886, la prima stesura completa di Axël. Il 1º dicembre 1885 il padre di Villiers morì a sua volta, in miseria. Dal 1886 al 1888 vennero pubblicati rispettivamente: L'Ève future, la raccolta Tribulat bonhommet, Histoires insolites e Nouveaux contes cruels.
Colpito da un cancro all'intestino nel corso dell'inverno 1888-1889, Villiers non poteva più lavorare, tanto che Mallarmé dovette fare una colletta fra i suoi amici per provvedere ai suoi bisogni e a quelli della sua famiglia. Il 12 luglio 1889 venne trasferito alla clinica Frères Saint-Jean-de-Dieu, in via Oudinot a Parigi. Sentendosi prossimo alla morte, redasse il 12 agosto un testamento dove riconosceva suo figlio Victor e il 14 sposava in extremis Marie Dantine, al fine di legittimare suo figlio. Morto il 18 agosto, venne sepolto al cimitero di Batignolles il 21. I suoi resti furono successivamente trasferiti al cimitero Père Lachaise con quelli di suo figlio, morto nel 1901.