martedì 30 settembre 2014

30 settembre 1946: nasce Dan O'Bannon


Dan O'Bannon, sceneggiatore, attore e regista statunitense, nasce a Saint Louis il 30 settembre 1946, da Bertha Lowenthal e Thomas Sidney O'Bannon, carpentiere. Frequenta la University of South California e qui incontra John Carpenter, col quale realizza un cortometraggio dal titolo Dark Star, che diventerà lungometraggio nel 1974. Qui O'Bannon svolge diverse mansioni, dalla sceneggiatura al montaggio alla recitazione in uno dei ruoli principali. Da sempre appassionato di fantascienza e horror, dedicherà la sua vita alla sceneggiatura. Dopo il fallimentare progetto Dune, per il quale avrebbe dovuto supervisionare gli effetti speciali, insieme con Ronald Shusett scriverà la storia originale per quello che diventerà un cult della fantascienza nonché un modello per i futuri
film del genere, Alien (1979). Seguiranno le sceneggiature per altri film, tra cui Tuono blu (1983) e altri due film di genere fantascientifico, Space Vampires (1985), e Invaders (1986), entrambi però di scarso successo al botteghino. Nel 1985 tenta la strada della regia con Il ritorno dei morti viventi, che otterrà un discreto successo sia di pubblico che di critica, e darà vita a numerosi sequel. Nel 1990 è di nuovo insieme a Ronald Shusett per la sceneggiatura di Atto di forza, ispirato a un racconto breve di Philip K. Dick dal titolo Ricordiamo per voi. A questo progetto, i due lavorano già dai tempi di Alien, e ancora prima scrivono una sceneggiatura che vedrà la luce solamente nel 1997 in un film a basso costo, Hemoglobin - creature dall'inferno. Nel 1992 esce il suo secondo film da regista, una produzione a basso costo dal titolo The Resurrected (1992). Altra sceneggiatura dei primi anni ottanta
che vedrà la luce solamente nel 1995 è Screamers - urla dallo spazio, ispirato da un altro romanzo Philip K. Dick, Modello Due. Muore a Los Angeles il 17 dicembre 2009 in seguito a complicazioni dovute alla malattia di Crohn, male contro cui lottava da 30 anni. Lascia la moglie Diane, e un figlio, Adam.



lunedì 29 settembre 2014

29 settembre: auguri a Nicolas Winding Refn


Auguri a Nicolas Winding Refn, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico danese, nato a Copenaghen, il 29 settembre 1970, figlio del regista Anders Refn e della fotografa Vibeke Winding, all'eta di otto anni con la famiglia si trasferisce a New York, dove ha trascorso gran parte dell'infanzia e dell'adolescenza. Nel 1993, Winding Refn frequenta l'American Academy of Dramatic Arts, ma torna presto in Danimarca. Dopo aver realizzato un cortometraggio, attira l'attenzione di un produttore, che gli offre 32 milioni di corone per farlo diventare un film. Così a soli 25 anni, senza una formazione adeguata, realizza il suo primo film, Pusher - L'inizio, che diventa il primo capitolo di una trilogia nota come la "Trilogia del Pusher", terminata nel 2005 e diventata ben presto un
fenomeno cult underground.
Nel 1999 realizza il suo secondo lungometraggio, Bleeder, seguito da Fear X, del 2003, suo primo film in lingua inglese.
Dopo l'insuccesso di Bleeder e dell'ambizioso e costoso Fear X, il regista decide di tornare sui propri passi e di dirigere due seguiti del film Pusher - L'inizio, il quale era nel frattempo diventato un cult in tutto il mondo. Nel 2004 è uscito Pusher II - Sangue sulle mie mani e nel 2005 Pusher 3 - L'angelo della morte.
Nel 2008 realizza il film biografico Bronson, che racconta la storia del criminale inglese Michael Gordon Peterson, meglio conosciuto come Charles Bronson, famoso per aver trascorso gran parte della sua vita in cella d'isolamento; il film è la consacrazione di Refn, e viene premiato in molti festival in giro per il mondo.
Nel 2009 Refn torna a dirigere l'attore danese Mads Mikkelsen (con il quale aveva già lavorato nella "Trilogia del Pusher"), nel film Valhalla Rising - Regno di sangue, presentato nella selezione ufficiale del Toronto International Film Festival e fuori concorso alla 66ª Mostra del Cinema di Venezia; il film malgrado un buon successo di critica si rivela un fiasco di pubblico, fatto che rigetta nell'ombra il regista.
Nel maggio 2011 Refn presenta in concorso al Festival di Cannes il film d'azione Drive, con protagonista Ryan Gosling, che gli vale il premio per la miglior regia. All'uscita nelle sale il film si rivela un grandissimo successo in tutto il mondo, incassando 80 milioni di dollari a fronte di un investimento di 15, ricevendo anche una nomination ai Premi Oscar e lanciando definitivamente il regista e l'attore Ryan Gosling.
Dopo il grande successo di Drive, il regista e l'attore Ryan Gosling si sono subito lanciati in un nuovo progetto: il film Solo Dio perdona, anche questo andato in concorso al Festival di Cannes prima di uscire a partire dalla primavera del 2013 in tutto il mondo.
Nel 2014 viene scelto dalla presidentessa Jane Campion, per essere membro della giuria ufficiale al 67º Festival di Cannes.

29 settembre 1912: nasce Michelangelo Antonioni


Michelangelo Antonioni, regista, sceneggiatore, montatore, scrittore e pittore italiano, nasce a Ferrara, il 29 settembre 1912.
Nel 1935 si laurea in Economia e Commercio presso l'Università di Bologna.
Ad avvicinarlo al mondo dello spettacolo è un gruppo di amici, coi quali crea una compagnia studentesca che mette in scena alcuni suoi testi, Pirandello, Ibsen, Cechov; intanto diviene titolare della rubrica cinematografica del quotidiano di Ferrara, il "Corriere Padano", e inizia a girare un cortometraggio sulla pazzia al manicomio di Ferrara, ma gestire i pazienti è difficile e il lavoro non viene terminato.
Nel 1940 si trasferisce a Roma, dove diventa il redattore della rivista "Cinema", ma ci resta poco per divergenze politiche col segretario del direttore Vittorio Mussolini, secondogenito del Duce; si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia, ma frequenta solo un semestre perché viene chiamato alle armi. Durante il servizio militare partecipa alla stesura di "Un pilota ritorna" di Roberto Rossellini, e nel '42 ottiene un contratto con la Scalera Film, che lo ingaggia come sceneggiatore e aiuto regista di Enrico Fulchignoni nel film I due Foscari. Durante la lavorazione di questo film stringe amicizia con l'anziano operatore Ubaldo Arata, che lo stimola a compiere esperimenti inconsueti per le abitudini dei tempi, come usare obiettivi grandangolari anche nei primi piani per avere il fondo a fuoco, o fotografare il bianco così com'è invece che tinto in rosa o giallo. Arata stima il giovane aiuto regista tanto da indurre Scalera a mandarlo in Francia come coregista di Marcel Carné, uno dei più importanti registi francesi dei tempi, per la coproduzione italo-francese Les visiteurs de soir. Per poterlo fare Antonioni, ancora sotto le armi, riesce ad ottenere una licenza straordinaria di sei mesi; però è il periodo dell'occupazione italiana in Francia, e Carné lo accoglie male,e in più è costretto a tornare in Italia prima della fine della lavorazione perché la licenza finisce e rischia l'accusa di diserzione.
Qui, nonostante le grosse difficoltà del Paese in guerra, Antonioni riesce a girare il suo primo cortometraggio: Gente del Po. Il lavoro finale non sarà però quello voluto: la guerra costringe Antonioni a lasciare incompiute le riprese, e ad abbandonare le pellicole girate, parte delle quali si deteriora; solo nel '47 il materiale rimasto verrà montato.
Seguono altri documentari: uno nel '48 N.U. (Nettezza urbana) che vince il Nastro d'Argento, e tre nel '49: L'amorosa menzogna, sui divi dei fotoromanzi, tema che sviluppa ulteriormente scrivendo il soggetto de Lo sceicco bianco, realizzato due anni dopo non da lui ma da Fellini; Superstizione, girato a Camerino, nelle Marche, sulle pratiche stregonesche; Sette canne un vestito, sul rayon ed il modo di ottenerlo a partire dalla canna.
Nel 1950, grazie all'intercessione di un amico che gli fa trovare un produttore, Antonioni gira Cronaca di un amore, il suo primo lungometraggio. Negli anni in cui il cinema neorealista è interessato prevalentemente a temi come dopoguerra e povertà, Antonioni ha il coraggio di uscire dagli schemi e dalle tendenze ricorrenti: il suo film è un dramma d'amore nell'ambiente dell'alta borghesia, e mostra la profonda trasformazione che l'Italia subisce in quegli anni. La distribuzione del film si interrompe dopo pochi mesi per il fallimento della società che lo distribuisce, ma l'opera viene comunque notata; e pur con critiche negative verso soggetto e dialoghi al regista viene riconosciuta una grandissima forza figurativa e acutezza di analisi.
Nel '52 Antonioni gira I vinti, con l'intenzione di raccontare in tre episodi, ambientati uno in Francia, uno in Inghilterra ed uno in Italia, tre delitti compiuti da giovani, ma senza appesantire la narrazione con tematiche moralistiche e cattoliche, cosa invece pretesa dai produttori. Con queste pretese si scontra la laicità del regista, e i compromessi raggiunti a fatica non accontentano nessuno. Il film risulta discontinuo, anche per i tagli operati dalla censura, che stravolge l'episodio italiano perché i due protagonisti sono omosessuali.
Già durante la realizzazione degli episodi francese ed inglese del film Suso Cecchi d' Amico prepara la sceneggiatura de La signora senza camelie. Antonioni inizia a girarlo immediatamente dopo aver finito di lavorare per I vinti: così parte con poco entusiasmo e convinzione. In più, il soggetto del film era stato costruito pensando alla Lollobrigida, che però se ne va dopo un solo giorno di riprese, e viene sostituita da Lucia Bosè, non adatta al personaggio che interpreta. Questo costringe Antonioni a fare cambiamenti in corso d'opera, e il film, nato come opera satirica, diventa drammatico; parte e procede male, e non ha successo.
In parte a causa di questo insuccesso, in parte per l'amicizia che lo lega a Marco Ferreri che sta girando il film ad episodi Amore in città, Antonioni accetta di girarne l'episodio Tentato suicidio. Questo viene molto tagliato, perché più lungo del previsto, ma anche se ne rimane solo l'essenziale lo si può già così considerare il precursore dei film-inchiesta.
Dopo due anni senza aver ricevuto proposte, nel '55 gira Le amiche, tratto dal racconto di Cesare Pavese "Tra donne sole", che ha per tema le donne e l'introspezione, ed ottiene un buon successo commerciale.
Finalmente nel '57 realizza Il grido, al cui soggetto tiene moltissimo. Il successo iniziale è scarso, sia col pubblico sia con la critica italiana, che lo giudica un film frammentario, freddo e formalista; ma in Francia si grida al capolavoro, e parte di questo entusiasmo raggiunge finalmente l'Italia.
Anche la realizzazione de L'avventura, per problemi economici, è travagliata; quando nel '60 viene presentato al festival di Cannes il pubblico lo fischia, ma la critica lo difende a spada tratta, e non tardano ad arrivare premi e successo commerciale.
Grazie a questi la realizzazione de La notte è finalmente più facile. Ancora una volta Antonioni parla della crisi di una coppia per parlare in realtà di una profonda crisi sociale; ed ancora una volta è il successo.
Lo stesso vale per L'eclisse, film da subito amatissimo in Giappone; e nel '64 per Deserto rosso, primo film a colori di Antonioni, e primo film in cui si trattano problemi legati all'ecologia.
L' avventura, La notte, L'eclisse, Deserto rosso, tutti interpretati dall'allora sua compagna Monica Vitti, costituiscono la tetralogia dei sentimenti, o meglio del viaggio analitico attraverso la malattia dei sentimenti, secondo le parole dello stesso regista. Questi film consacrano Antonioni tra i dieci registi più importanti del mondo, e gli fanno ottenere un contratto per tre film con la Metro Goldwin Mayer .
E' del '66 il primo film straniero, girato a Londra: Blow Up, il successo commerciale più grande.
Il secondo film straniero, Zabriskie Point, viene invece considerato un film contro l'America, e come tale boicottato, pur contenendo alcune tra le sequenze più belle e particolari girate dal regista; solo anni dopo se ne apprezzerà la poesia.
Nel '72 Antonioni torna alle origini e gira un altro documentario, Chung Kuo. Cina, questa volta in Cina. Le intenzioni sono buone, il regista parla della Cina con affetto: ma anche questo film viene osteggiato, e per il governo cinese Antonioni diventa un nemico.
Di nuovo in America, è il '74, viene realizzato il terzo film per la MGM: Professione reporter, famoso per la spettacolare sequenza finale girata con una macchina da presa particolare.
Il mistero di Oberwald può essere considerato il primo esempio di cinema elettronico della storia: grazie ad uno strumento chiamato correttore di colori per Antonioni è possibile dipingere i fotogrammi, cambiando o togliendo colori in base all'effetto psicologico che vuole ottenere.
Dell'82 è Identificazione di una donna, in cui per la prima volta Antonioni firma da solo il montaggio, che risulta nervoso e spregiudicato.
Per alcuni anni, in attesa di realizzare alcuni progetti a cui tiene molto, Antonioni scrive racconti per Il corriere della Sera, e dipinge piccolissimi quadri che verranno poi presentati nella raccolta "Le montagne incantate" durante la biennale del cinema di Venezia dell'83, e sono attualmente esposti al Museo di Ferrara "Michelangelo Antonioni". Per il regista dipingere e scrivere non sono operazioni estranee al cinema, ma anzi un "approfondimento dello sguardo".
Sempre nell'83 gira per Raitre Ritorno a Lisca Bianca, un breve documentario a colori sui luoghi dell'Avventura.
Nell'85 viene colpito da un ictus. La malattia lo priva della parola e lo costringe sulla sedia a rotelle. Dopo un periodo di inattività forzata nell'89 Antonioni torna al lavoro, grazie all'aiuto anche professionale della moglie Enrica: il materiale girato nel '77 in India su una festa religiosa gli permette di presentare a Cannes, nell'ambito del Progetto Antonioni, il documentario Kumbha Mela.
A questo seguono altri documentari: nel '90 Roma, per la serie "12 autori 12 città", nel '92 Noto Mandorli Vulcano Stromboli Carnevale e nel '97 Sicilia.
Dopo dieci anni dall'ictus, nel '94 finalmente Antonioni torna al lungometraggio con Al di là delle nuvole. Il film è costituito da quattro episodi, per quattro storie d'amore ambientate in città differenti, ed è realizzato con la collaborazione del suo grande estimatore Wim Wenders.
E' del '95, anno del centenario del cinematografo, il Premio Oscar alla carriera.
Del 2004 è il documentario Lo sguardo di Michelangelo, del quale è anche protagonista, assieme al Mosè di Michelangelo Buonarroti.
Del 2005 è il film ad episodi Eros, dei quali Il filo pericoloso delle cose, scritto da Tonino Guerra, è quello girato da Antonioni; di Wong Kar-wai e Steven Soderbergh gli altri. .
La sera del 30 luglio 2007 Antonioni muore nella sua casa di Roma.

sabato 27 settembre 2014

27 settembre: auguri a Irvine Welsh


Auguri a Irvine Welsh, scrittore scozzese diventato famoso grazie al romanzo Trainspotting.
Nasce a Leith, il 27 settembre 1958, da un commerciante di tappeti e di una cameriera e cresce in un quartiere di case popolari.
Abbandona presto la scuola, per intraprendere vari lavori, tra cui lo spazzino (e proprio come spazzino comparirà in un piccolo cameo nel film The Acid House), finché nel 1976 si trasferisce a Londra e aderisce alla rivoluzione punk.
In quel periodo, comincia a sperimentare diverse sostanze stupefacenti.
Testa rasata da ex punk, ormai ex-tossicodipendente, Irvine Welsh ha cominciato a scrivere mentre era ai servizi sociali, dopo aver letto il romanzo Dockerty (1975) di William McIllvaney. Scrive
solo per sé stesso, cercando di ricreare l'eccitazione che si prova andando a un rave o in un club house e utilizzando il dialetto scozzese, perché più funky rispetto allo Standard English. Solo successivamente, un'amica legge il romanzo e lo propone alla rivista Rebel Inc., su cui ne verranno pubblicati alcuni brani, che attireranno su di lui l'attenzione degli editori. Il direttore della rivista, Kevin Williamson, diventa suo amico personale e mentore e pubblica una intervista a Welsh, scritta mentre ambedue erano sotto l'effetto di MDMA.
Risiede prevalentemente a Dublino per motivi fiscali (in Irlanda gli scrittori non pagano le tasse) e trascorre i mesi invernali a Miami, dopo aver vissuto e lavorato a Edimburgo, Amsterdam e Londra. Tiene corsi di scrittura creativa a Chicago, dove ha conosciuto la sua seconda moglie. Ciò nonostante, tutta la sua opera è indelebilmente legata a Leith, il sobborgo portuale di Edimburgo dov'è nato e ha trascorso infanzia e giovinezza in un complesso di case popolari.



venerdì 26 settembre 2014

26 settembre 1791: nasce Théodore Géricault


Jean-Louis André Théodore Géricault, pittore francese esponente dell'arte romantica, nasce a Rouen, il 26 settembre 1791, in una famiglia parigina, ma originaria della Manica, che dopo cinque anni dalla sua nascita si trasferisce a Parigi (1796). Cresce in un ambiente solido e facoltoso, il che gli
garantisce una buona e regolare istruzione presso il Lycée Impérial.
Presto il giovane Géricault scoprirà le sue passioni, quella artistica e quella militare, entrambe accomunate dall'amore profondo per i cavalli.
Cavalli che saranno oggetto di numerosi studi e dipinti.
I suoi studi artistici iniziano con l'ingresso nell'atelier di Carle Vernet, dove conosce anche il figlio, Horace Vernet, e proseguono nell'atelier di Pierre-Narcisse Guérin, per poi completarsi nella Scuola di Belle Arti di Parigi.
Svolse le sue prime esperienze pittoriche nell’ambiente neoclassico francese che in quegli anni era influenzato dalle figure di David e Ingres. Dopo un periodo di soggiorno a Roma, dove ebbe modo di studiare le opere di Michelangelo e di Caravaggio, fece ritorno a Parigi, nel 1817, dove conobbe Delacroix. In quegli anni realizzò il suo quadro più famoso: «La zattera della Medusa», che fu esposto nel Salone d’Autunno del 1819 ricevendo aspre critiche.
Negli anni successivi, il suo interesse per un naturalismo nudo e crudo lo portò a prediligere temi dal gusto macabro, quali le teste dei decapitati o i ritratti di pazzi e alienati mentali rinchiusi nei manicomi. Di carattere molto introverso, Gericault rappresenta già il prototipo del successivo artista romantico: amorale e asociale, disperato e maledetto, che alimenta il proprio genio di eccessi e trasgressioni. Il gusto per l’orrido e il rifiuto della bellezza dà immediatamente il senso della sua poetica: un’arte che non vuole essere facile e consolatoria ma che deve scuotere i sentimenti più profondi dell’animo umano, proponendogli immagini raccapriccianti. La sua vita si concluse nel 1824, a soli 33 anni.

26 settembre 1888: Thomas Stearns Eliot


Thomas Stearns Eliot, poeta, saggista, critico letterario e drammaturgo statunitense naturalizzato britannico, premio Nobel per la letteratura nel 1948, nasce a Saint Louis, il 26 settembre 1888, da una famiglia borghese, settimo figlio di Henry Ware Eliot e Charlotte Champe Stearns.
Studiò alla Harvard University da ottobre 1906, in quegli anni la sua cultura si arricchì di una notevole conoscenza della letteratura europea. Studiò l'italiano leggendo Dante, poeta da lui molto ammirato, a cui successivamente dedicò uno dei suoi più famosi saggi. Nel 1910 si trasferì a Parigi e poté così studiare alla Sorbona, dove frequentò le lezioni di Henri Bergson ed entrò in contatto col
simbolismo francese (suo tutore era Alain-Fournier che lo presentò al cognato, Jacques Rivière). Più tardi, nel 1911, fece ritorno ad Harvard dove conseguì una laurea in filosofia. Nel 1914 vinse una borsa di studio per studiare al Merton College dell'università di Oxford.
Allo scoppio della prima guerra mondiale si trasferì a Londra dove nel 1917 trovò lavoro come impiegato presso la Lloyd's Bank e cominciò a pubblicare le prime poesie. L'anno successivo sposò la ballerina Vivienne Haigh-Wood, nonostante le preoccupazioni dei genitori dovute all'instabilità mentale della donna. Dopo essere diventato direttore della casa editrice Faber and Gwyer (più tardi Faber and Faber), con la quale pubblicò lavori di giovani artisti quali Ezra Pound, Wystan Hugh Auden, Stephen Spender, passò un periodo di tempo in una clinica svizzera per sottoporsi ad una cura psicologica e quivi terminò la sua opera La terra desolata, che pubblicò nel 1922.
Nel 1927 divenne cittadino britannico e si definì un "classicista in letteratura, monarchico in politica, Anglo-cattolico  in religione". Infatti quell'anno aveva cominciato a frequentare la Chiesa anglicana, convertendosi poi  all'anglicanesimo. Questo evento fu molto importante nella sua vita e influì notevolmente sulla sua produzione  letteraria. Dopo una travagliata riflessione, Eliot decise di separarsi dalla moglie facendola ricoverare in un istituto per malati mentali, dove ella morì nel 1947.
La morte della moglie lasciò per sempre un senso di colpa nell'animo del poeta, anche se nel 1957 si risposò. Tra gli anni trenta e gli anni quaranta Eliot si concentrò maggiormente sui problemi etici e filosofici della società moderna.
Il 14 settembre 1964 venne insignito della Medaglia presidenziale della libertà dal Presidente Lyndon B. Johnson.
Morì di enfisema a Londra, il 4 gennaio 1965.


Gli uomini vuoti

Thomas Stearns Eliot

Un penny per il vecchio Guy

I
Siamo gli uomini vuoti
Siamo gli uomini impagliati
Che appoggiano l'un l'altro
La testa piena di paglia. Ahimè!
Le nostre voci secche, quando noi
Insieme mormoriamo
Sono quiete e senza senso
Come vento nell'erba rinsecchita
O come zampe di topo sopra vetri infranti
Nella nostra arida cantina

Figura senza forma, ombra senza colore,
Forza paralizzata, gesto privo di moto;

Coloro che han traghettato
Con occhi diritti, all'altro regno della morte
Ci ricordano - se pure lo fanno - non come anime
Perdute e violente, ma solo
Come gli uomini vuoti
Gli uomini impagliati..

II
Occhi che in sogno non oso incontrare
Nel regno di sogno della morte
Questi occhi non appaiono:
Laggiù gli occhi sono
Luce di sole su una colonna infranta

Laggiù un albero ondeggia
E voci vi sono
Nel cantare del vento
Più distanti e più solenni
Di una stella che si spegne.

Non lasciate che sia più vicino
Nel regno di sogno della morte
Lasciate anche che porti
Travestimenti così deliberati
Pelliccia di topo, pelliccia di cornacchia, doghe incrociate
In un campo
Comportandomi come si comporta il vento
Non più vicino -

Non quel finale incontro
Nel regno del crepuscolo

III
Questa è la terra morta
Questa è la terra dei cactus
Qui le immagini di pietra
Sorgono, e qui ricevono
La supplica della mano di un morto
Sotto lo scintillio di una stella che si va spegnendo.
E' proprio così
Nell'altro regno della morte
Svegliandoci soli
Nell'ora in cui tremiamo
Di tenerezza
Le labbra che vorrebbero baciare
Innalzano preghiere a quella pietra infranta.

IV
Gli occhi non sono qui
Qui non vi sono occhi
In questa valle di stelle morenti
In questa valle vuota
Questa mascella spezzata dei nostri regni perduti
In quest'ultimo dei luoghi d'incontro
Noi brancoliamo insieme
Evitiamo di parlare
Ammassati su questa riva del tumido fiume
Privati della vista, a meno che
Gli occhi non ricompaiano
Come la stella perpetua
Rosa di molte foglie
Del regno di tramonto della morte
La speranza soltanto
Degli uomini vuoti.

V
Qui noi giriamo attorno al fico d'India
Fico d'India fico d'India
Qui noi giriamo attorno al fico d'India
Alle cinque del mattino.

Fra l'idea
E la realtà
Fra il movimento
E l'atto
Cade l'Ombra

Perché Tuo è il Regno
Fra la concezione
E la creazione
Fra l'emozione
E la responsione Cade l'Ombra

La vita è molto lunga
Fra il desiderio
E lo spasmo
Fra la potenza
E l'esistenza
Fra l'essenza
E la discendenza
Cade l'Ombra

Perché Tuo è il Regno
Perché Tuo è
La vita è
Perché Tuo è il

E' questo il modo in cui finisce il mondo
E' questo il modo in cui finisce il mondo
E' questo il modo in cui finisce il mondo

Non già con uno schianto ma con un lamento.

giovedì 25 settembre 2014

25 settembre: auguri a Niccolò Ammaniti


Auguri a Niccolò Ammaniti, scrittore italiano, vincitore del premio Strega nel 2007 per Come Dio comanda, nasce a Roma, il 25 settembre 1966.
S'iscrive al corso di laurea in Scienze biologiche non completando tuttavia gli studi. Il suo primo romanzo, intitolato Branchie, è stato nel 1994. Il libro racconta la storia paradossale di un ragazzo romano malato di tumore che si trova catapultato suo malgrado in India, dove è costretto a vivere una serie di sgradevoli e stravaganti avventure.
Nel 1995 Ammaniti ha pubblicato, insieme con il padre Massimo, medico psichiatra, il saggio Nel nome del figlio, edito da Arnoldo Mondadori Editore. Nel 1996 ha recitato insieme alla sorella nel film a basso budget Cresceranno i carciofi a Mimongo di Fulvio Ottaviano.
Ha partecipato nel 1996 all'antologia Gioventù cannibale, curata da Daniele Brolli e pubblicata da Einaudi, con un racconto scritto a quattro mani con Luisa Brancaccio. Sempre nel 1996 ha pubblicato per Mondadori Fango, raccolta di racconti che contiene, tra gli altri, i testi Vivere e morire al Prenestino e L'ultimo capodanno dell'umanità; da quest'ultimo è stato tratto nel 1998 il film di Marco Risi L'ultimo capodanno, alla sceneggiatura del quale collaborò lo stesso Ammaniti. Diventa uno dei principali rappresentanti del gruppo di scrittori definiti Cannibali.
Nel 1999 è uscito il romanzo Ti prendo e ti porto via, sempre per Mondadori. La notorietà a livello nazionale giunge per Ammaniti nel 2001, quando pubblica il romanzo Io non ho paura, trasposto due anni dopo nell'omonimo film di Gabriele Salvatores. Nel 2004 ha scritto il soggetto per il film Il siero della vanità, diretto da Alex Infascelli. Dal 17 settembre 2005 è sposato con l'attrice Lorenza Indovina.
Nel 2006 è stato pubblicato il romanzo Come Dio comanda, edito da Arnoldo Mondadori Editore, accolto con favore dal pubblico, ma con alterni giudizi dalla critica, nonostante nel 2007 il romanzo si aggiudichi il premio Strega; il libro è stato inoltre adattato per il grande schermo, nuovamente da Salvatores, nel film Come dio comanda (2008).
Nel 2009 ha pubblicato il romanzo Che la festa cominci edito da Einaudi, per il quale ha ottenuto una candidatura al premio Alabarda d'oro 2010. Ha una rubrica su xL.
Nel 2012 Niccolò Ammaniti ha pubblicato la raccolta di racconti Il momento è delicato, il cui titolo deriva dalla frase che gli venne rivolta da un editore per comunicargli il rifiuto della pubblicazione della raccolta di racconti Fango.
Nel marzo del 2013, Bocconi d'Inchiostro, il salotto letterario degli studenti dell'Università commerciale Luigi Bocconi di Milano, gli assegna il Dante d'oro all'opera omnia, in virtù del suo contributo all'arte letteraria.

 

25 settembre 1897: nasce William Faulkner


William Cuthbert Faulkner, nato Falkner,  scrittore, sceneggiatore, poeta e drammaturgo statunitense, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1949, nasce a  New Albany (Mississippi), il 25 settembre 1897, figlio di Murry Falkner e Maud Butler. Murry Falkner si era recato a New Albany per lavorare nella compagnia ferroviaria del padre, John Wesley Thompson Falkner.
Quando il giovane William nacque, il padre era capostazione a New Albany e in seguito, nominato amministratore della compagnia, si trasferì con la famiglia a Ripley, poi, quando fu costretto a lasciare il posto il 24 settembre 1902, dato che la ferrovia venne venduta dal padre, a Oxford dove si interessò di allevamento, divenne rappresentante della "Standard Oil", di un frantoio di semi di cotone, di una fabbrica di ghiaccio e di una ditta di ferramenta, fino a ottenere, nel 1918, la carica di segretario e amministratore dell'Università.
A Oxford i Faulkner erano andati a vivere vicino ai genitori materni e paterni, e impiegarono una domestica, Caroline Barr (detta "Mammy Callie") che insegnò ai ragazzi i nomi delle piante e degli uccelli e raccontava storie.
William divenne amico della cugina Sallie (nata nel 1899), ma soprattutto di Estelle Oldham, figlia dei vicini, compagna di giochi, suo primo amore e più tardi, dopo altri amori, sua moglie.
L'infanzia del piccolo William fu lieta e le esperienze fatte nell'ambiente del profondo sud aiutarono il formarsi del suo mondo fantastico.
Egli trascorreva molto tempo con il padre accanto ai recinti dei cavalli e quando ebbe l'età per cavalcarlo gli venne regalato un pony. Sempre con il padre esplorava la natura, girando per i boschi e osservando con occhio sempre più attento l'impoverimento dovuto allo sfruttamento economico. Ma si dava anche alle letture esplorando la letteratura di Melville, Twain, Shakespeare, Conrad, Joel Chandler Harris o Sherwood Anderson.
Importante nella sua formazione è il nonno e, soprattutto per la futura prosa, anche il bisnonno William Clark Falkner, il "colonnello" fondatore della compagnia ferroviaria e pioniere in tal senso dell'Ottocento statunitense.
Nel 1915, Faulkner decide di lasciare la scuola, per lavorare all'interno della banca di suo nonno. Subito però si arruola nell'esercito, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, all'interno della RAF, l'aeronautica britannica.
Ritornato in patria, frequenta i corsi dell'Università del Mississippi, il campus, senza esserne iscritto. In questo periodo decide di dedicarsi completamente alla scrittura, che scopre essere la sua grande passione.
Nel 1924 esce la sua prima opera, una raccolta poetica pubblicata a proprie spese dal titolo "Il fauno di marmo". Per sopravvivere però Faulkner svolge diversi lavori, da quello di postino e factotum per la stessa università, fino all'imbianchino. Impartisce anche lezioni di golf.
Dal 1921 è a New Orleans, dove svolge l'attività di giornalista. Qui incontra e diventa amico dello scrittore Sherwood Anderson, il quale gli dà una mano per trovare un editore disposto a pubblicare quello che sarà il suo esordio narrativo, "La paga dei soldati", datato 1926. I suoi genitori si rifiutano di leggerlo, considerandolo scandaloso.
Determinanti sono alcuni viaggi che l'autore compie in Europa, a Parigi soprattutto, dove vive nei pressi della Senna. Ritornato a casa, si dedica all'elaborazione di una serie di racconti e romanzi ambientati in un'ipotetica contea, trasfigurante la sua Lafayette, che si chiama Yoknapatawpha. È un pretesto narrativo che gli serve per scrivere liberamente i suoi migliori lavori, come "Sartoris", che esce nel 1929, con protagonista ispirato al suo vecchio bisnonno, e il famoso "L'urlo e il furore", nato sempre nello stesso anno.
Sempre nel fatidico 1929, Faulkner sposa la vecchia amica Estelle Oldham, che nel frattempo divorzia dal suo primo marito, decidendo di fare della sua casa di Oxford la propria base di lavoro dal punto di vista della scrittura.
I critici subito individuano in lui un grande talento, ma le vendite non sono eccezionali. Nel decennio degli anni '30 vende molto solo il suo romanzo "Santuario", del 1931, che viene considerato un'anticipazione del genere pulp, come detto sopra.
Escono gli ottimi "Mentre morivo", nel 1930, "Luce d'agosto" del 1932, "Gli invitti", del 1938, e il noto "Assalonne, Assalonne!", datato 1936, nel quale William Faulkner mette a punto persino una mappa della sua immaginaria contea. I temi sono sempre gli stessi, più o meno, per tutta la sua parabola di scrittore "impegnato", per così dire: dalla corruzione, allo scontro tra i bianchi e i neri, fino al tema universale del male.
E' anche un prolifico autore di romanzi brevi e racconti, come testimonia la sua raccolta "Queste 13", scritta nel 1931, comprendente alcune delle sue storie più conosciute. Ad ogni modo, "Santuario", giudicato scandaloso dalla sua stessa famiglia per le ambientazioni gotiche in bordelli e bische di corruzione, gli apre le porte del successo.
Faulkner comincia a tenere conferenze, incontra colleghi scrittori di cui diventa amico, come Dorothy Parker, John O'Hara, John Dos Passos e Frank Sullivan; si fa conoscere da nuovi e ambiziosi editori. Soprattutto viene notato dai produttori cinematografici. Inizia per lui una difficile spola tra la frenetica Hollywood e la sua cittadina tranquilla di Oxford.
Nel maggio del 1932 viene assoldato dalla Metro-Goldwyn-Mayer, ma resiste meno di una settimana. Dopo, arriva la chiamata di Howard Hawks per scrivere il film "Rivalità eroica".
Il 24 giugno del 1932, nasce la sua prima figlia, Jill. Nel 1935, perde il fratello Dean in un incidente aereo, dopo che aveva ricevuto proprio da lui le nozioni necessarie per imparare a volare sul suo biplano, comprato dall'amico Vernon Omlie qualche anno prima. La morte del fratello getta lo scrittore in un periodo di sconforto, acuito dall'uso di alcol. Ciononostante Howard Hawks lo chiama per altri lavori, per la 20th Century Fox.
In questo stesso periodo, Faulkner si innamora della segretaria personale del produttore, tale Meta Doherty Carpenter, con cui intraprende una relazione turbolenta, lunga circa quindici anni.
Neanche con il romanzo "Invitti", uno dei suoi migliori, la fama di scrittore di Faulkner riesce a farsi strada in America. L'autore viene apprezzato soprattutto in Europa, maggiormente in Francia. Fino al 1945 il pubblico a stelle e strisce non si accorge di avere in casa un grande scrittore. Verso la fine degli anni '30 e i primi anni '40, l'autore lavora alla trilogia basata sulla famiglia "Snopes", considerata però di livello inferiore rispetto ai suoi precedenti scritti.
Vive nuove difficoltà economiche a causa dell'impellente guerra mondiale. A Hollywood non riesce a lavorare e passa le sue giornata andando a pescare con l'amico attore Clark Gable.
Nel 1944, ospite dell'amico scrittore Bezzerides, lavora al film "Acque del sud", tratto dal romanzo di Ernest Hemingway intitolato "Avere e non avere" (1937). Successivamente si dà da fare anche per "Il grande sonno", dall'omonimo libro di Raymond Chandler, e per la trasposizione del romanzo "Mildred", di James M. Cain.
Il rilancio della sua opera avviene dal 1946 e lo si deve al critico letterario Malcom Cowley, il quale raggruppa tutti i suoi lavori in un'antologia dal titolo "The Portable Faulkner".
Dopo aver tenuto alcune lezioni all'Università del Mississippi, nel 1948 pubblica "Intruder in the Dust", tradotto in "Non si fruga nella polvere". L'anno dopo, firma alcuni gialli, dal titolo "Knight's Gambit", con protagonista il detective e avvocato Gavin Stevens.
Il 10 novembre del 1949 gli viene annunciato il Nobel per la Letteratura, poi consegnato il 10 dicembre successivo. Si reca a Stoccolma con sua figlia Jill per il ritiro del premio. Faulkner decide poi di devolvere il denaro derivante dal Nobel per la costituzione di un fondo, il cui scopo è quello di sostenere nuovi talenti in campo letterario; viene così istituito il Premio Faulkner.
Nel 1951 esce la commedia in tre atti dal titolo "Requiem per una monaca", costituita solo da ampi prologhi e senza dialoghi. Un anno più tardi cade da cavallo, nel suo allevamento, procurandosi un infortunio alla schiena. Riporta diverse piccole fratture e si rifiuterà sempre di operarsi. Accetta poi la laurea honoris causa in Lettere, dalla Tulane University.
Nel 1953 scrive il saggio quasi autobiografico "Mississippi"; l'anno successivo pubblica il romanzo allegorico "Una favola", con cui ottiene il National Book Award per la narrativa e il Premio Pulitzer.
Sono molti i film che cominciano ad essere tratti dalle sue opere, quando Faulkner è ancora vivo. Tra questi, si ricordano "La lunga estate calda" di Martin Ritt e "Il trapezio della vita!" di Douglas Sirk. È datato 1962 il suo ultimo libro: "I saccheggiatori".
William Faulkner muore all'età di 64 anni il 6 luglio del 1962 a Oxford, nel Mississippi, per poi ricevere sepoltura nel St. Peter Cemetery. La sua vecchia casa, donata all'università, è diventata un alloggio per gli studenti di giornalismo.

25 settembre 1782: nasce Charles Robert Maturin


Charles Robert Maturin, scrittore e drammaturgo irlandese, autore di romanzi e opere teatrali di ispirazione gotica, nasce a Dublino, il 25 settembre 1782.
Pastore protestante di origine irlandese, era originario di una famiglia di ugonotti. Le sue prime tre opere, pubblicate sotto lo pseudonimo di Dennis Jasper Murphy, furono un completo fallimento di pubblico e di critica, ma attirarono l'attenzione di Sir Walter Scott che ne parlò a Lord Byron.
Dopo il successo ottenuto con Melmoth the Wanderer (1820), Maturin sposò Henrietta Kingsbury, diventando così pro-zio di Oscar Wilde. Il protagonista, una sorta di ebreo errante, è lo studente John Melmoth che vende la sua anima al demonio in cambio di altri cento anni di vita; durante questi cento anni, Melmoth va alla ricerca di qualcuno che possa liberarlo dal vincolo con Satana e i suoi viaggi sono il pretesto per aprire numerose altre parentesi e storie parallele.
Muore a  Dublino, il 30 ottobre 1824.

mercoledì 24 settembre 2014

24 settembre: auguri a Pedro Almodóvar


Auguri a Pedro Almodóvar,  regista, sceneggiatore e produttore cinematografico spagnolo, nato a Calzada de Calatrava (Castiglia-La Mancia), il 24 settembre 1949. All'età di otto anni si trasferisce con la famiglia in Estremadura, dove studia presso i frati Francescani e Salesiani (in seguito
bollerà come negativa tale esperienza).
A sedici anni si trasferisce a Madrid per studiare alla Scuola Nazionale di Cinema. Tale esperienza, però, gli sarà preclusa dalla chiusura della scuola, voluta dal dittatore Francisco Franco.
Nei primi anni '80 gira i suoi primi lungometraggi: Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio (che desta scalpore al Festival di San Sebastian), Labirinto di passioni e L'indiscreto fascino del peccato, con quest'ultimo presentato al Festival di Venezia. Seguono Che ho fatto io per meritare questo? (1984), Matador (1986) e La legge del desiderio (1987). Nel 1987 fondò con il fratello Agustín Almodóvar la società di produzione El Deseo, che produsse i suoi primi film e finanziò l'opera di altri registi spagnoli.
Con Donne sull'orlo di una crisi di nervi ottiene la consacrazione a livello internazionale, coronata da una nomination agli Oscar. Seguono altri film di successo, ossia Légami!, Tacchi a spillo (Premio César come miglior film straniero) ed altri.
Nel 1999 ha vinto il Nastro d'Argento ed il David di Donatello come miglior regista. Nello stesso anno ottiene il premio per la migliore regia al Festival di Cannes per Tutto su mia madre. Nel 2000 ha vinto l'Oscar per la miglior pellicola straniera con Tutto su mia madre (vincitore anche del Golden Globe, del César, del David di Donatello e di sette Premi Goya) e nel 2003 ha bissato questo successo ottenendo un altro Oscar, questa volta per la migliore sceneggiatura originale per Parla con lei. Inoltre lo stesso film è candidato al Premio César nella categoria miglior film dell'Unione Europea, ed al Golden Globe tra le nomination al miglior film straniero.
Nel 2003 protestò contro l'Academia de las Artes y las Ciencias Cinematográficas, che non aveva appoggiato la nomination di Parla con lei al premio Oscar. Nel 2004 abbandonò l'Accademia per diventare uno degli autori cinematografici più attivi del gruppo del No a la guerra.
Il successo di pubblico continua col suo film del 2004 La mala educación, mentre nel 2006 vince a Cannes il Prix du scénario per Volver, oltre a quello assegnato al cast. Nel 2009 è nuovamente a Cannes, dove presenta Gli abbracci spezzati, che però non convince la giuria. Con questo film riceve una nomination ai Golden Globe 2010 nella categoria miglior film straniero. Del 2011 è il film La pelle che abito, presentato anche questo in concorso a Cannes ed ispirato da un romanzo di Thierry Jonquet. Si tratta della prima incursione per il regista nel genere thriller psicologico. Due anni dopo esce la commedia Gli amanti passeggeri.


24 settembre 1717: auguri a Horace Walpole


Horace Walpole, scrittore inglese, autore de Il castello di Otranto, primo romanzo gotico.
Walpole nacque a Londra il 24 settembre del 1717, ultimo di tre figli di sir Robert Walpole, ministro del governo sotto re Giorgio I e re Giorgio II. Fu educato a Eton e al King's College di Cambridge, dove s'iscrisse nel 1735. Nel 1737 morì la madre, lady Walpole, alla quale era profondamente legato, e lo stesso anno il padre si sposò con Maria Skerrett, la sua domestica. In compagnia del poeta Thomas Gray, collega di università, compì il Grand Tour, viaggiando, tra il 1739 e il 1741, in Francia e Italia. In quegli anni Walpole iniziò il suo celebre epistolario, al quale egli deve, assieme a Il castello di Otranto (1764) la sua fama di scrittore.
Tornato in Inghilterra nel 1741, grazie all'appoggio del padre fu eletto in Parlamento, ma l'anno seguente, in seguito alla nomina del padre a terzo conte di Oxford, dovette trasferirsi a Houghton. Esordì nel 1748 come poeta, ma senza riscuotere molto successo.
Nel 1747 prese in affitto (ne ottenne la totale proprietà solo due anni dopo), sulle rive del Tamigi, nel sobborgo londinese di Twinkenham, la villa Strawberry Hill, dedicandosi per circa un quarantennio a trasformarla in un vero e proprio piccolo castello, ben presto ammirato e famoso in tutta Europa, uno degli esempi del neogotico (gothic revival).
La villa sarà perfino dotata, a partire dal 1757, di una tipografia privata, The Elzevirianum, che
pubblicherà, fino al 1789, gran parte della produzione dello scrittore, oltre a pregevoli edizioni di classici e opere di amici, come le Odes di Thomas Gray con i disegni di R. Bentley.
In un mese del 1764 scrisse il romanzo Il castello d'Otranto, facendolo però passare per la traduzione dall'italiano di un manoscritto del 1529. Solo dopo il grande successo ripubblicò l'opera firmandola con il proprio nome e togliendo la prefazione.
Il suo nome è anche legato al termine da lui coniato serendipity, un neologismo con il quale, soprattutto nel campo scientifico e delle esplorazioni geografiche, indica la casualità di una scoperta inattesa che non sia stata programmata perché se ne stava cercando un'altra. Horace Walpole utilizzò per la prima volta il termine in una lettera da lui indirizzata all'amico Horace Mann il 28 gennaio 1754. A ispirare Walpole fu la lettura della fiaba persiana dei Tre principi di Serendippo tradotta in italiano da Cristoforo Armeno. Nel racconto i tre protagonisti trovano sul loro cammino per caso o per capacità di osservazione tutte cose che non stavano cercando.
Nel 1791, alla morte del nipote, Walpole assunse il titolo di Conte di Orford. Morì a Londra il 2 marzo del 1797, all'età di settantanove anni, e fu seppellito nella tomba di famiglia a Houghton.


Incipit de Il castello di Otranto

Manfredi, principe di Otranto, aveva un figlio e una figlia: quest'ultima, una vergine di rara bellezza, aveva diciotto anni e si chiamava Matilda. Corrado, il figlio di tre anni più giovane, era un fanciullo pallido e malaticcio, di natura tutt'altro che promettente; eppure era il prediletto del principe, che non aveva mai mostrato alcun segno d'affetto per Matilda. Manfredi aveva combinato per suo figlio un matrimonio con Isabella, figlia del marchese di Vicenza, la quale era già stata consegnata dai suoi tutori nelle mani di Manfredi, così che le nozze potessero venire celebrate non appena la salute cagionevole di Corrado lo avesse permesso.


martedì 23 settembre 2014

23 settembre: auguri ad Alex Proyas


Auguri ad Alexander Proyas, regista australiano, nato a Il Cairo, il 23 settembre 1963, da genitori greci, si trasferisce in Australia all'età di tre anni.
A diciassette anni inizia a studiare in una scuola di cinematografia e dirige alcuni videoclip. In seguito si muove verso Los Angeles dove lavora per MTV, realizzando spot pubblicitari e videoclip per artisti come INXS, Sting e Alphaville.
Dopo aver diretto molti cortometraggi, nel 1989 dirige il suo primo lungometraggio, il thriller fantascientifico indipendente Spirits of the Air, Gremlins of the Clouds, ricevendo due nomination agli Australian Film Institute.
Nel 1994 dirige Il corvo, tratto dal fumetto di James O'Barr, la travagliata produzione del film ha visto la morte del protagonista Brandon Lee, costringendo Proyas a terminare il film con l'ausilio di effetti speciali e stuntman.
Nel 1998 scrive, dirige e produce Dark City aggiudicandosi molti premi tra cui un National Board of Review Awards 1998. Dopo il film musicale Garage Days, dirige un altro film di fantascienza tratto da un breve racconto di Isaac Asimov, Io, Robot con protagonista Will Smith, ottenendo un ottimo riscontro al botteghino.
Nel 2009 dirige il thriller fantascientifico Segnali dal futuro, con protagonista Nicolas Cage.
Il 16 settembre 2010 la rivista Variety annunciò che Proyas avrebbe diretto il film epico religioso Paradise Lost, basato sull'omonimo poema di John Milton.

23 settembre 1897: nasce Paul Delvaux


Paul Delvaux, pittore belga, nasce ad Antheit,, vicino a Liegi, il 23 settembre 1897.
Suo padre era un avvocato e Paul passò un’infanzia economicamente agiata, durante la quale poté prendere lezioni di musica e studiare greco e latino.
Queste letture influenzarono le sue opere giovanili, in cui i temi preferiti sono scene mitologiche.
Nonostante la disapprovazione dei genitori, fra il 1920 e il 1924 Delvaux studiò pittura e architettura all’Accademia di Belle Arti di Bruxelles.
Nel 1925 tenne la sua prima mostra personale, presentando idilliaci paesaggi naturali resi su tela attraverso un neonaturalismo primitivista, solo parzialmente influenzato dall’impressionismo e dall’espressionismo tedesco.
Negli anni seguenti lo stile di Delvaux si evolve radicalmente.
Questo cambiamento fu dovuto al fascino provato nei confronti dell’arte di Giorgio De Chirico e di René Magritte, in particolare per la rappresentazione distaccata di oggetti ordinari presentati in accostamenti inattesi.
Anche le creazioni di James Ensor, di Salvador Dalí, di Max Ernst, di Joan Miró e di Balthus lo impressionarono a tal punto che si unì al movimento surrealista, partecipando ad alcune loro esposizioni e distruggendo la maggior parte delle sue opere precedenti.
In realtà Delvaux non si considerò mai come un vero surrealista, pensando alla sua arte come ad un classicismo rinnovato attraverso il quale trasportare sulla tela la poesia ed il mistero della vita moderna.
Nelle opere di questo periodo, che lo resero famoso, lo spazio metafisico di De Chirico si combina con il distacco ermetico di Magritte.
Tra gli anni ’40 e ’50 lo stile si appiattisce sempre più con effetti distorti di prospettiva forzata; in questi anni fece anche diverse serie di crocifissioni e di deposizioni messe in atto da scheletri, oltre a scene notturne con giovani ragazze e treni, un soggetto per lui ricorrente.
In questi anni eseguì diversi murali, come quelli al Palazzo dei Congressi a Bruxelles, del Casinò di Ostenda, dell’Istituto di Zoologia a Liegi.
Nel 1965 fu nominato direttore dell’Accademia Reale di Belle Arti del Belgio.
Notevole anche la sua produzione grafica, soprattutto di acqueforti, capaci di rappresentare, nella semplicità del bianco e nero, il suo mondo immaginario.
Morì a Furnes il 20 luglio 1994.

 

domenica 21 settembre 2014

21 settembre: auguri a Stephen King


Auguri a Stephen Edwin King, scrittore e sceneggiatore statunitense, uno dei più celebri autori di
letteratura fantastica, in particolare horror, dell'ultimo quarto del XX secolo, considerato anche un autore di spicco nel romanzo gotico moderno.
Stephen King nasce il 21 settembre 1947 a Portland, nel Maine. Suo padre (di origini scozzesi-irlandesi), nato David Spansky, che in seguito modificò in Donald Edwin King, è un impiegato della Electrolux, ex capitano della Marina Mercantile e impegnato fino al 1945 nella seconda guerra mondiale; e sua madre, Nellie Ruth Pillsbury King, è una casalinga di origini modeste. Ha un fratello maggiore, David Victor, che è stato adottato dai coniugi King il 14 settembre 1945.
Nel 1949 il padre esce per una delle sue passeggiate e non farà più ritorno a casa, a causa di problemi familiari. Questo avvenimento segnerà profondamente il carattere del futuro scrittore, tanto che è
possibile trovare in numerosi romanzi il difficile rapporto padre-figlio.
La famiglia comincia così a spostarsi da un luogo a un altro; si stabilisce per brevi periodi in Indiana, a Milwaukee e infine di nuovo nel Maine. La signora Nellie Ruth King in quegli anni e nei successivi sarà spesso fuori casa per quasi tutto il giorno, impegnata in vari lavori come stiratrice in una lavanderia, lavoratrice notturna in una panetteria, commessa e donna delle pulizie. Con il proprio lavoro riesce comunque ad assicurare ai due figli una buona educazione, guidandoli all'ascolto di buona musica e alla letteratura, dando la possibilità a Stephen di provare a scrivere qualche storia horror.
L'infanzia di Stephen King viene colpita, oltre che dalla scomparsa del padre, dalla morte di un suo amico. All'età di quattro anni, i due sono impegnati a giocare vicino a una ferrovia, quando l'amico del futuro scrittore cade sulle rotaie e viene travolto da un treno. King, in stato confusionale, torna a casa senza ricordare quanto successo.
Scopre nella soffitta della zia i libri del padre, appassionato di Edgar Allan Poe, Lovecraft e Matheson. Trova anche racconti della rivista Weird Tales, di Frank Belknap Long e di Zelia Bishop. Scopre così che il padre non era soltanto un girovago e un marinaio (come raccontato in famiglia) che si era ridotto a vendere elettrodomestici porta a porta, ma anche un aspirante scrittore, affascinato dalla fantascienza e dall'horror.
Nel 1962 inizia a frequentare la Lisbon High School, a Lisbon Falls, nei pressi di Durham. Qui nasce probabilmente il sogno di divenire scrittore. Inizia a spedire i suoi racconti a vari editori di riviste, senza però alcun successo concreto.
Conclusi gli studi superiori entra all'Università del Maine ad Orono. Nel 1967 Stephen King termina il racconto breve The Glass Floor, che gli frutta 35 dollari a cui fa seguito, qualche mese dopo, il romanzo La lunga marcia, che viene sottoposto al giudizio di un agente letterario, il quale si esprime in termini lusinghieri.
Nel febbraio del 1969 inizia ad occuparsi di uno spazio regolare sulla rivista The Maine Campus, con la rubrica chiamata King's Garbage Truck. Di questo periodo è nota la sua straordinaria prolificità: è capace di scrivere un racconto perfetto cinque minuti prima che il giornale andasse in stampa.
Questo fra l'altro è il periodo in cui conosce Tabitha Jane Spruce, poetessa e laureanda in storia, sua futura moglie.
Nel 1970 si diploma all'università, ottenendo il Bachelor of Science in English e, date le difficoltà per trovare un posto di insegnante, inizia a lavorare presso un distributore di benzina. Nel 1971, dopo una serie di esperienze lavorative umili, inizia ad insegnare inglese alla Hampden Academy.
Nasce la primogenita della famiglia King: Naomi Rachel. La famiglia si trasferisce a Hermon, vicino a Bangor nel Maine. Lo scrittore inizia a lavorare a L'uomo in fuga. Nel 1972 arriva il secondo figlio, Joseph Hillstrom (il terzo sarà Owen Phillip) ed il bilancio della famiglia comincia a farsi problematico. Stephen King pensa che il suo sogno di diventare scrittore sia un'utopia. Non può pagare tutte le bollette e decide di sacrificare prima il telefono, poi l'automobile. Inizia a bere e inevitabilmente la situazione precipita.
Nel 1973 le cose migliorano improvvisamente. Preso il coraggio e sottopone Carrie al giudizio di William Thompson della casa editrice Doubleday. A fine lettura il risultato è che la Doubleday gli mette in mano un assegno di 2500 dollari come anticipo per la pubblicazione del romanzo.
A maggio arriva la notizia che la Doubleday ha venduto i diritti dell'opera alla New American Library per 400.000 dollari, metà dei quali spettano di diritto al giovane autore. I problemi economici sono risolti e King, a ventisei anni, lascia l'insegnamento per dedicarsi alla professione di scrittore.
L'anno dopo la famiglia trasloca a Boulder, nel Colorado. Qui inizia la stesura di Una splendida festa di morte, poi ripubblicato con il titolo definitivo di Shining, un'opera con chiari riferimenti autobiografici. Inoltre vende i diritti di Le notti di Salem, per 500.000 dollari. La famiglia ritorna nel Maine occidentale e qui l'autore finisce la stesura de L'ombra dello scorpione.
Di lì a poco arriva anche il primo grande successo cinematografico, grazie a Carrie, lo sguardo di Satana, diretto dal già famoso Brian De Palma. Poi è un susseguirsi ininterrotto di successi, bestsellers e incassi vertiginosi al botteghino quando le sue storie vengono trasposte in film.
Ormai ricco, nel 1980 si trasferisce con la famiglia a Bangor, dove acquista una villa vittoriana con ventotto camere, ma continua ad usare la casa di Center Lovell come residenza estiva. Vengono pubblicati L'incendiaria e Danse Macabre. Inizia la stesura di It mentre al cinema esce il film-capolavoro di Kubrick (con uno straordinario Jack Nicholson) basato sulla storia di The Shining. In questo periodo Stephen King è il primo scrittore di sempre ad avere ben tre libri nella classifica dei best-seller nazionali. Un record che batterà lui stesso qualche anno dopo.
Nel 1994 pubblica Insomnia ed esce il film Le ali della libertà diretto da Frank Darabont e tratto dal racconto Rita Hayworth e la redenzione di Shank.
Vince un Bram Stoker Award per la Migliore Novella per Colazione al Gotham Café. Escono nelle sale cinematografiche L'ultima eclissi tratto dal romanzo Dolores Claiborne e Mangler: la macchina infernale. Nel 1996 escono I vendicatori e Il Miglio Verde, un romanzo in sei puntate che diventerà, qualche anno dopo, un film di successo.
Nel 1997 esce dopo sei anni di attesa il quarto volume della saga La Torre Nera con La sfera del buio.
Dopo venti anni King saluta l'editrice Viking Penguin e passa alla Simon Schuster. Alla firma del contratto percepisce 2 milioni di dollari come anticipo per soli tre libri, ma guadagna anche royalty sulle copie vendute che vanno dal 35 al 50%.
Nello stesso anno un fatto drammatico irrompe nella vita fortunata dello scrittore. Durante una passeggiata nei pressi di casa, viene travolto da un furgone: è in fin di vita. Milioni di fan restano settimane con il fiato sospeso, ansiosi per la sorte dello scrittore. Viene operato ben tre volte in pochi giorni. Il 7 luglio lascia l'ospedale, ma per la sua completa guarigione occorreranno ben nove mesi.
Ripresosi dallo choc, il 14 marzo 2000 diffonde solo su Internet, con un'operazione innovativa e all'avanguardia, il racconto Riding the Bullet. Nell'autunno dello stesso anno pubblicherà il saggio On writing: autobiografia di un mestiere, un resoconto della sua vita di scrittore e una serie di riflessioni su come nasca la scrittura.
Stephen King ha venduto complessivamente nell'arco della sua lunga carriera oltre 500 milioni di copie. Dai suoi romanzi sono stati tratti circa quaranta tra film e miniserie televisive.
Afferma di scrivere 500 parole dalle 8.30 alle 11.30, ogni giorno, ad eccezione soltanto del giorno di Natale, del Giorno del Ringraziamento e del suo compleanno.


Citazioni di Stephen King.


L'essere che, sotto il letto, aspetta di afferrarmi la caviglia non è reale. Lo so. E so anche che se sto bene attento a tenere i piedi sotto le coperte, non riuscirà mai ad afferrarmi la caviglia. (da A volte ritornano)

È la storia, non colui che la racconta. (Il corpo)

Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, poiché le parole le immiseriscono – le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è più che questo, vero? Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov'è sepolto il vostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portare via. E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perché vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate. Questa è la cosa peggiore, secondo me. Quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare. (Il corpo)


21 settembre 1866: nasce H.G. Wells


Herbert George Wells,  è stato un noto autore di fantascienza e uno degli iniziatori del genere.
Nacque a Bromley, nel Kent, il 21 settembre 1866. Era l'ultimo dei quattro figli di Joseph (Joe) Wells, giardiniere e in seguito negoziante e giocatore di cricket, e Sarah Neal, domestica..
La famiglia rientrava nel ceto della bassa borghesia e solo un'eredità permise loro di aprire un negozio nel quale vendettero porcellane e articoli sportivi, anche se tale attività non rese mai molto, infatti il padre, oltre al ruolo di negoziante, fu giocatore professionista di cricket per il Kent, dal quale ricevette, saltuariamente, diverse somme di denaro.
Nel 1874, in seguito ad un incidente che lo costrinse a letto con una gamba rotta, il dodicenne George Wells dimostrò interesse per la lettura, impegnando le sue giornate con i libri che il padre portava dalla Literary Institute, la biblioteca locale.
Nello stesso anno venne iscritto alla Thomas Morley's Commercial Academy.
Nel 1877 il padre si fratturò una gamba, ponendo fine alla sua carriera di cricker e alle entrate che contribuivano assieme a quelle del negozio al mantenimento della famiglia, obbligando i figli a cercare impieghi come apprendisti per poter così contribuire alle spese famigliari.
Nel 1880, all'età di quattordici anni, il giovane Wells svolse un infelice apprendistato presso il Southsea Drapery Emporium, un'impresa di tessuti a Windsor, dove lavorava tredici ore al giorno, e dormiva assieme agli altri apprendisti. I suoi successivi lavori lo videro impiegato come interno di scuola, commesso di farmacia e nuovamente come apprendista nel campo dei tessuti, fino al 1883. Le
esperienze che visse in questi momenti divennero fonte di ispirazione per due romanzi futuri, Kipps del 1905, e The Weels of Chance del 1896, nei quali vengono descritte le vite degli apprendisti nel campo tessile e le critiche riguardo alla distribuzione della ricchezza globale.
Il padre e la madre di Wells non andarono mai davvero d'accordo, infatti Joseph era un libero pensatore, mentre Sarah era protestante e quando tornò al suo lavoro di domestica a Uppark, le condizioni lavorative che le vennero imposte la portarono a non poter più dedicare tempo al marito e ai figli, costringendo entrambi a vivere una vita sempre più distaccata;
nonostante questo non divorziarono e non costruirono altre relazioni. Quanto a Wells, la serie di fallimenti sul piano lavorativo lo riportarono a Uppark per nuovo impiego.
Nel 1884 Wells torna faticosamente sui banchi di scuola e ottiene una borsa di studio presso il Royal College of Science and Technology di Londra. Qui per tre anni studierà tutte le materie scientifiche, entusiasmandosi in particolare per la nuova teoria darwiniana, di cui diventerà fervente sostenitore. Terminati gli studi diviene aiuto professore in una scuola a Holt, nel Galles settentrionale. Nel 1888 torna ad insegnare a Londra dove entra a far parte del corpo insegnanti della Henley House School e dove completa la sua formazione laureandosi a pieni voti in Zoologia nel 1890.
La sua attività di scrittore si origina però a partire da un'emorragia polmonare che, costringendolo a letto per molto tempo, lo induce a prendere carta e penna e a mettere nero su bianco, a fianco di articoli a sfondo saggistico che andava scrivendo per giornali e riviste (nel 1893 sforna anche un manuale di biologia), le fantasie che da un po' andavano formandosi nella sua fervida mente.
Nel 1895 riesce a pubblicare contemporaneamente un volume di racconti, Il bacillo rubato e altri incidenti e i capolavori La macchina del tempo e La visita meravigliosa. E fu subito un grande successo strepitoso. Lo stesso anno sposa Amy Catherine Robbins, che era stata sua allieva (Wells si era già sposato nel 1891 con la cugina, ma il matrimonio fu annullato).
La serie di romanzi continua praticamente a ritmo serrato e vengono così alla luce in rapida successione L'isola del dr. Moreau, L'uomo invisibile, La guerra dei mondi, Il primo uomo sulla Luna e altri ancora, la cui diffusione lo renderanno autore di fama mondiale.
Raggiunta così la grande notorietà e il benessere economico, H.G. Wells comincia a rivedere il suo atteggiamento e le tematiche da lui affrontate in un'ottica diversa. Anche a causa dello scoppio della prima guerra mondiale, comincia ad interessarsi alla politica e a formulare idee particolari sulla costituzione di uno "Stato universale" (aderì ad una corrente socialista chiamata "fabianesimo" e riuscì persino ad esporre personalmente le proprie idee a Roosevelt e Stalin).
Di quest'epoca sono quattro saggi nei quali espone le sue teorie, e due romanzi utopici nei quali ci sono visioni del futuro in chiave positiva. Il vecchio Wells vedeva la Scienza come un oscuro e misterioso potere negromantico di difficile controllo e di incerte conseguenze; adesso la Scienza viene vista come mezzo per migliorare le condizioni umane e attraverso la quale ricercare il Bello, il Vero e il Giusto.
Questa visione ottimistica verrà purtroppo offuscata di nuovo con l'avvento del nazismo e lo scoppio della seconda guerra mondiale. I suoi ultimi scritti ci fanno infatti tornare in mente il Wells delle origini: con Il destino dell'Homo Sapiens (scritto nel 1939) e Mente agli sgoccioli (del 1945) l'autore sembra condannare definitivamente l'umanità verso la fine senza possibilità di salvezza.
Tormentato da queste oscure visioni H.G. Wells muore a Londra il 13 agosto 1946. Due crateri, uno sulla Luna e l'altro su Marte, sono stati battezzati "Cratere Wells" in suo onore.


Citazioni di H.G. Wells

Gli uomini, infinitamente soddisfatti di se stessi, percorrevano il globo in lungo e in largo dietro alle loro piccole faccende, tranquilli nella loro sicurezza d'esser padroni della materia. Non è escluso che i microbi sotto il microscopio facciano lo stesso. (La guerra dei mondi).

Mediante il tributo di milioni di morti, l'uomo ha conquistato il suo diritto di vita sulla terra, ed essa è sua contro chiunque venga per conquistarla.(La guerra dei mondi)

Un animale può essere feroce e anche astuto, ma per mentire bene non c'è che l'uomo. (L'isola del Dr. Moreau)

sabato 20 settembre 2014

20 settembre: auguri a George R. R. Martin


Auguri a George Raymond Richard Martin, scrittore di fantascienza, horror e fantasy statunitense, noto soprattutto per il ciclo Cronache del ghiaccio e del fuoco(Bayonne, 20 settembre 1948) è
uno.
Nasce il 20 settembre 1948 a Bayonne (New Jersey). La famiglia viveva in case popolari vicino all'approdo di Bayonne. Frequentò prima la Mary Jane Donohoe School e poi la Marist High School. L'inclinazione e il talento per la scrittura si rivelarono molto presto: il suo primo pubblico fu composto dai figli dei vicini, a cui rivendeva le proprie storie dell'orrore per pochi penny, includendo nel prezzo l'interpretazione del racconto.
In questo periodo scrisse anche storie di un regno mitico popolato dalle sue tartarughe da compagnia; le tartarughe morivano frequentemente nel loro castello giocattolo, così decise infine che si uccidevano a vicenda in "tramesinistre". I libri che lo appassionarono maggiormente durante  l'infanzia erano quelli di Robert A. Heinlein, Eric Frank Russell e Andre Norton. Ma gli autori che ne influenzarono più profondamente lo stile, secondo le affermazioni dello stesso Martin, furono i classici della letteratura fantastica letti durante l'adolescenza: da un lato H.P. Lovecraft e dall'altro J.R.R. Tolkien.
Durante le superiori scoprì la passione per i fumetti, di cui divenne fan e collezionista: le sue prime esperienze letterarie sono proprio da ricondursi alle collaborazioni con le riviste amatoriali del settore. L'esordio professionale, comunque, risale al 1970, anno in cui Martin vendette alla rivista Galaxy il racconto The Hero, pubblicato poi nel febbraio del 1971. Seguirono altri racconti, pubblicati in varie sedi. Sempre nel 1970, Martin si laureò con il massimo dei voti in giornalismo presso la Northwestern University di Evanston (Illinois).
Tra il 1973 ed il 1976 diresse tornei di scacchi per l'Associazione continentale di scacchi e dal 1976 al 1978 lavorò come insegnante di giornalismo presso il Clarke College di Dubuque (Iowa). Nel 1975 si sposò con Gale Burnick da cui poi divorziò nel 1979, senza aver avuto figli; in questo periodo, si dedicò solamente part-time alla scrittura, in ambito giornalistico e letterario.
Nel 1975 ricevette il primo importante riscontro: il suo Canzone per Lya conquistò il prestigioso Premio Hugo quale miglior racconto dell'anno. Martin tuttavia abbandonò solo nel 1979 la professione di insegnante per dedicarsi a tempo pieno alla carriera letteraria, dopo un anno in cui, nel ruolo di writer-in-residence al Clarke College, ricevette il Premio Hugo, il Premio Locus e il Premio Nebula per Re della sabbia nella categoria miglior racconto breve.
Negli anni ottanta i romanzi e i racconti di Martin ricevettero ulteriori premi e segnalazioni. Tra di essi si distinguono in particolar modo i romanzi Il pianeta dei venti del 1980, Il battello del delirio del 1982, Armageddon Rag del 1983 e la lunga serie di Wild Cards (il primo volume è del 1986), un mondo condiviso di ambientazione supereroistica di cui Martin è sia curatore, sia autore di alcuni dei racconti.
La genesi di questa serie è molto particolare: Wild Cards, infatti, nacque in seguito ad una serie di sessioni di gioco di ruolo di ambientazione super-eroica, in cui Martin partecipa nel ruolo di narratore. Tuttora Martin è un appassionato giocatore di ruolo e ha affermato in diverse occasioni di continuare a giocare saltuariamente con il proprio gruppo. Ma, per quanto le sue opere abbiano suscitato ottime reazioni nella critica e tra gli appassionati del genere fantastico, Martin non riusciva a scatenare l'attenzione del grande pubblico: così nel 1986 decise di trasferirsi a Hollywood dove collaborò con la CBS per lo sviluppo di svariate serie per la TV.
In un primo momento lavorò come sceneggiatore per la serie Ai confini della realtà. Dopo alcuni episodi la CBS gli affidò la consulenza delle sceneggiature de La bella e la bestia, per cui lavorò fino al 1989 arrivando a ricoprire il ruolo di produttore della serie. In seguito abbandonò Hollywood per ritornare a dedicarsi a tempo pieno alla carriera letteraria, stanco delle restrizioni imposte al suo talento di scrittore dai meccanismi produttivi delle major.
Dal 1991 Martin ritornò a scrivere romanzi e iniziò quella che sarebbe poi diventata la serie fantasy epica A Song of Ice and Fire (Cronache del ghiaccio e del fuoco), ispirata alla Guerra delle Due Rose e a Ivanhoe, comprensiva, nell'edizione americana, di sette volumi. Il primo, A Game of Thrones (diventato la coppia di libri Il Trono di Spade e Il grande inverno nell'edizione italiana), fu pubblicato nel 1996. Nel novembre 2005, A Feast for Crows (ed. italiana Il dominio della regina e L'ombra della profezia), il quarto romanzo di questa serie, venne conclamato dal The New York Times come Bestseller No. 1, e raggiunse il primo posto anche nella classifica dei bestseller del The Wall Street Journal. Inoltre, nel settembre 2006, A Feast for Crows fu candidato sia per un Quill Award che per un British Fantasy Award.
Il quinto libro, A Dance with Dragons (ed. ita. I guerrieri del ghiaccio, I fuochi di Valyria e La danza dei draghi), è stato pubblicato nel luglio 2011, diventando rapidamente un bestseller internazionale. La serie ha ricevuto elogi da autori, lettori e critica. Nel 2012, A Dance with Dragons fece lo
scrutinio finale per i premi per la fantascienza e la fantasy Hugo Award, World Fantasy Award, Locus Poll Award, e British Fantasy Award; il romanzo ha vinto il Locus Poll Award come miglior romanzo fantasy. Sono in programma altri due libri non ancora scritti.

venerdì 19 settembre 2014

19 settembre 1926: nasce Carlo Fruttero


Carlo Fruttero, scrittore e traduttore italiano, la cui gran parte della produzione letteraria è legata al lungo sodalizio con Franco Lucentini.
Nasce a Torino, il 19 settembre 1926.
Dopo gli studi universitari nel corso dei quali conobbe Italo Calvino, si recò in Francia (1947) dove
cominciò a tradurre per Giulio Einaudi, attività che svolse per molti anni prima di incontrare nel 1952 Franco Lucentini e costruire con questi un team di scrittura destinato ad un grande successo di critica e di vendite. Con la sigla Fruttero & Lucentini, i due scrittori hanno firmato collaborazioni giornalistiche, traduzioni e romanzi, soprattutto di genere poliziesco, molto amati dal pubblico.
Si è occupato anche di fantascienza, dirigendo, dapprima da solo e poi con Lucentini da lui "chiamato" a collaborarvi, dal 1961 al 1986 la collana Urania (Mondadori).
Nel 2007 gli viene assegnato il Premio Chiara alla carriera. Nel 2010 gli viene assegnato il Premio Campiello alla carriera.
Muore il 15 gennaio 2012.


Citazioni di Carlo Fruttero.

Mi spaventano le persone sicure di ciò che dicono, che parlano di politica, di economia, di letteratura imponendoti cosa occorre o non occorre fare. Mi tengo alla larga dai gestori della verità.

Non amo il romanzo di accumulazione.

Ma la vecchiaia non è un gran divertimento. Per fortuna ci sono ancora i libri.



19 settembre: auguri a Tanith Lee


Auguri a Tanith Lee, scrittrice inglese di narrativa fantasy, fantascientifica e dell'orrore, nata a Londra, il 19 settembre 1947, da Bernard e Hylda Lee.
Dopo aver terminato gli studi superiori e aver frequentato per circa un anno l'università ha lavorato come archivista, assistente bibliotecaria, commessa e cameriera.
Nel 1968 pubblica Eustache nell'antologia The Ninth Pan Book of Horror Stories.
Nei primi anni settanta esordisce come scrittrice per l'infanzia pubblicando il romanzo The Dragon Hoard (1971), un libro illustrato dal titolo Animal Castle (1972) e la raccolta di racconti Princess
Hynchatti and Some Other Surprises (1972). A partire dal 1976 si dedica professionalmente alla scrittura, dopo il notevole successo riscosso dal suo primo romanzo diretto ad un pubblico maturo, The Birthgrave (1975).
Attualmente vive nel sud dell’Inghilterra insieme al marito, lo scrittore ed artista John Kaiine, che ha sposato nel 1992.
Fino ad oggi ha scritto una settantina circa di romanzi e più di un centinaio di racconti tutti contraddistinti da uno  stile molto personale che rende la sua prosa molto poetica, ricca di suggestioni coloristiche. Potente creatrice di  personaggi, Tanith Lee riesce a dar vita a figure molto complesse ed articolate sul piano psicologico che si evolvono  e si trasformano approdando infine a conoscere veramente il proprio sé. A tutto ciò si accompagna una riscrittura di  materiale mitico e fiabesco, come accade anche nella conterranea Angela Carter, ed un uso della tecnica del ribaltamento e dell'inversione applicata non solo ai ruoli ed ai personaggi ma agli stilemi stessi e ai luoghi comuni
della cosiddetta narrativa di genere. Con lo pseudonimo di Esther Garber ha scritto Fatal Women (2004) e Thirthy Four (2004).

19 settembre 1911: nasce William Golding


William Golding,  scrittore britannico, Premio Nobel per la letteratura nel 1983, nasce a Newquay (Cornovaglia), il 19 settembre 1911, da un padre dirigente di una scuola elementare, seguace del movimento socialista e da una madre suffragetta. Golding, nonostante questa atmosfera familiare, sin
da piccolo, manifestò una solida fede religiosa.
Proseguì gli studi a Oxford dove studiò dapprima scienze naturali e dopo due anni passò allo studio della letteratura e della filosofia. Nell'autunno del 1934 pubblicò la sua prima raccolta di poesie dal titolo Poems.
Una volta ottenuta la laurea breve, nel 1935, si trasferì in una comunità religiosa, nella quale si accostò alle teorie del filosofo austriaco Rudolf Steiner attinenti all'antroposofia.
Lavorò per due anni come insegnante di inglese in una scuola elementare a sud di Londra, dove il pensiero di Steiner aveva una grande risonanza, e nel 1937 tornò a Oxford per completare gli studi. Successivamente si trasferì a Salisbury dove insegnò in una scuola elementare e conobbe Ann Brookfield, un'attivista comunista che sposò l'anno successivo.
Nel settembre del 1940 nacque il loro primo figlio, David.
Trascorse i primi anni della guerra in parte in mare, arruolato in marina. Grazie alle teorie del nonno minatore, elaborò peculiari concezioni sugli esplosivi che pubblicò in un saggio. Le autorità militari lo invitarono ad entrare in un centro di ricerca per sviluppare le sue teorie che, però, non produssero risultati significativi. Golding ottenne successivamente il comando di una nave e in questo ruolo si mise in luce in varie manovre belliche e nello sbarco in Normandia.
Nel luglio del 1945 nacque la seconda figlia, Judith Diana, nel settembre lasciò la marina e tornò all'insegnamento, sempre a Salisbury.
Nel 1952 cominciò a scrivere un romanzo intitolato Strangers from Within che spedì a diversi editori ottenendo solo risposte negative. Nel 1954 il romanzo venne pubblicato con il titolo Lord of the flies (Il signore delle mosche) dalla casa editrice Faber&Faber diretta da Thomas Stearns Eliot, che suggerì lui stesso il nuovo titolo, ispirandosi ad una metafora di Satana. Il libro si riagganciò all'esperimento portato avanti da Golding nella sua scuola elementare, dove divideva gli alunni in due gruppi pronti a discutere su una questione del giorno, talvolta con un moderatore presente, in altre occasioni in piena libertà. Golding notò che in assenza di un arbitro, spesso la discussione degenerava in rissa.
Nel 1962 abbandonò l'insegnamento per dedicarsi completamente alla scrittura, anche se ricevette la carica d visiting professor presso l'Hollins College in Virginia e da quel momento venne invitato dalle più prestigiose università britanniche.
Negli anni seguenti pubblicò diversi romanzi, anche se dal 1968 riscontrò dei problemi a scrivere, e che descrisse in un diario apposito a partire dal 1971. Nel 1982 gli fu conferita la laurea ad honorem alla Sorbona e l'anno seguente il Premio Nobel per la letteratura. Nel 1988 fu nominato baronetto.
Nel dicembre del 1992 gli venne asportato un melanoma maligno sul volto, la mattina del 19 giugno dell'anno seguente morì a causa di un attacco cardiaco.

Citazioni da Il Signore delle Mosche

La prima cosa a cui si abituarono fu il ritmo del lento passaggio dall'alba al rapido crepuscolo. Accettavano i piaceri del mattino, il bel sole, il palpito del mare, l'aria dolce, come il tempo adatto per giocare, un tempo in cui la vita era così piena che si poteva fare a meno della speranza.


Le più grandi idee sono le più semplici.

"Quel che è peggio, neanch'io me ne curo, certe volte. E se io diventassi come gli altri, e non me ne importasse più... che cosa succederebbe?"

mercoledì 17 settembre 2014

17 settembre: auguri a Bryan Singer


Auguri a Bryan Singer, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a New York, il 17 settembre 1965 e cresciuto nel New Jersey.
Si è diplomato alla West Windsor-Plainsboro High School, si iscrive poi alla New York City's School of Visual Arts, per poi rinunciarvi in favore della USC.
Nel 1988, assieme a John Ottman, dirige il cortometraggio Lion's Den, interpretato dal suo amico Ethan Hawke e dallo stesso regista.
Il suo primo film di successo è Public Access, che gli fa vincere il premio speciale della giuria al Sundance Film Festival.
Due anni dopo arriva la definitiva consacrazione con I soliti sospetti, originale thriller che vale a Kevin Spacey l'Oscar al miglior attore non protagonista, e a Christopher McQuarrie l'Oscar alla migliore sceneggiatura originale.
Singer diventa uno dei registi più seguiti e ammirati della nuova stagione cinematografica grazie a questo film, divenuto un vero e proprio cult.
Nel 1998 dirige L'allievo, film incentrato sul tema del nazismo e basato su un racconto di Stephen King, che suscitò pareri contrastanti nella critica e non ebbe il successo di pubblico sperato.
Ritorna, poi, sulla strada del successo con i primi due capitoli della saga ispirata dai famosi fumetti Marvel: X-MenX-Men 2.
I film riscuotono un grande successo di pubblico tanto da avere poi un terzo capitolo, X-Men: Conflitto finale, diretto però da Brett Ratner; Singer, infatti, declina la regia in favore del kolossal Superman Returns, la pellicola che ha segnato il ritorno sul grande schermo del supereroe proveniente dal pianeta Krypton. Inizialmente lo stesso Singer dichiarò di girare anche il sequel, approvato dalla produzione, salvo poi venir cancellato a favore di un reboot con Zack Snyder alla regia.
Singer si dedica anche alla televisione, producendo il telefilm Dr. House - Medical Division, di cui dirige il primo episodio e scrutina il cast iniziale.
Nel 2008 dirige Tom Cruise in Operazione Valchiria, film scritto nuovamente insieme a Christopher McQuarrie, che ha suscitato molte polemiche. Ancora una volta, il regista ritorna al tema del nazismo.
Dopo aver girato, nel 2013, il film Il cacciatore di giganti, dopo undici anni dal secondo capitolo Singer torna alla saga che l'ha reso famoso dirigendo X-Men - Giorni di un futuro passato, sequel del film del 2011 X-Men - L'inizio.

17 settembre: auguri a Baz Luhrmann


Baz Luhrmann, nome d'arte di Mark Anthony Luhrmann, è un regista, sceneggiatore e produttore
cinematografico australiano.
Nasce nella campagna di Herons Creek, il 17 settembre 1962, dove trascorre quasi tutta la sua infanzia. Il padre gestisce una pompa di benzina, un allevamento di maiali ed il cinema del paese. Quando i genitori divorziano si trasferisce a Sydney con la madre ed i fratelli.
Inizia ad interessarsi alla recitazione ed alla carriera da attore, e si iscrive al prestigioso National Institute of Dramatic Art, dove inizia ad interessarsi maggiormente alla messa in scena di opere teatrali a dispetto della recitazione. L'opera di sua concezione Strictly Ballroom, messa in scena con la sua compagnia Six Year Old Company, che attraversa l'Australia in tour per tutto il 1987, con un grande successo di pubblico e critica.
Nel 1981 esordisce al cinema come attore nel film Winter of Our Dreams di John Duigan, al quale segue una seconda performance nel film The Dark Room di Paul Harmon. Dopo queste due esperienze decide di dedicarsi al teatro. A partire dagli anni ottanta inizia a produrre, allestire e dirigere spettacoli musicali e adattamenti di opere famose, tra i quali La bohème di Giacomo Puccini, riadattata e ambientata negli anni cinquanta.
Nel 1992 esordisce dietro la macchina da presa. La pièce teatrale Strictly Ballroom ideata nel 1987 diventa un film, Ballroom - Gara di ballo, che offre una versione riveduta e corretta dell'idea di Luhrmann che sbanca il box-office australiano e vince diversi premi cinematografici internazionali. Il grande successo internazionale arriva nel 1996 grazie alla reinterpretazione in chiave postmoderna del classico Romeo + Giulietta di William Shakespeare, con Leonardo Di Caprio e Claire Danes, che riceve una nomination all'Oscar alla migliore scenografia.
Nel 2001 ottiene un nuovo grande successo grazie a Moulin Rouge!, con Nicole Kidman e Ewan McGregor, presentato in anteprima al Festival di Cannes 2001. Il film musical, ambientato nella Parigi bohemien, si caratterizza, come tutte le opere di Luhrmann, da una forte componente visiva e visionaria, con delle scenografie particolari e surreali.
La colonna sonora del film è formata da brani celebri come All You Need Is Love dei Beatles, Pride (In the Name of Love) degli U2, Roxanne dei Police, The Show Must Go On dei Queen e Your Song di Elton John, reinterpretate e riproposte, a legare lo sviluppo della trama. Il film vince due Oscar (migliore scenografia e migliori costumi) e tre Golden Globe (miglior film commedia o musicale, migliore colonna sonora originale e migliore attrice in un film commedia o musicale a Nicole Kidman). L'opera successiva del regista sarebbe dovuta essere un film su Alessandro Magno, ma la produzione precedente di Alexander di Oliver Stone ha bloccato il progetto.
Nel 2012 ha lavorato a una trasposizione cinematografica del romanzo Il grande Gatsby con protagonisti Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan e Tobey Maguire. Il film Il grande Gatsby è uscito nelle sale cinematografiche nel 2013.

 

martedì 16 settembre 2014

16 SETTEMBRE 1887: NASCE HANS JEAN HARP


Hans Jean Arp,   pittore, scultore e poeta francese, nasce a Strasburgo, il 16 settembre 1887, da madre alsaziana e padre tedesco, usò per tutta la vita due nomi: quello tedesco di Hans e quello francese di Jean, alternandoli in base alla lingua o alle varie circostanze in cui gli capitava di riferirsi a se stesso.
Formatosi alla Ecole des Arts et Métiers di Strasburgo, poi, fra il 1905 e il 1907, alla Kunstschule di Weimar e infine, dal 1908, all'Académie Julian di Parigi. Pubblicò le sue prime poesie nel 1904 a Parigi. Nel 1911 uscì un suo libro a carattere intimistico (Rune e scritti bizzarri): nello stesso anno partecipò alla seconda esposizione del movimento del Blaue Reiter e due anni dopo entrò in contatto con l'avanguardia parigina.
Rifugiatosi in Svizzera per evitare il richiamo alle armi nella Prima guerra mondiale, nel 1916 fu fra i fondatori, a Zurigo, del Dadaismo.
Fu a Zurigo che incontrò Sophie Taeuber, tessitrice e pittrice, divenne poi sua moglie. Con Sophie Taeuber-Arp collaborò alla sperimentazione di collages. Il suo metodo di lavoro si rifaceva alle
leggi del caso: faceva cadere per esempio pezzetti di carta per poi fissarli nella posizione che avevano assunto a terra. Le sculture del periodo zurighese erano rilievi fatti di pezzi di legno e altri rifiuti,
talvolta policromi, messi insieme con chiodi sporgenti. Nel tempo giunse a creare opere dai contorni fluidi e dall’aspetto biomorfo.
Appartengono a questa fase della sua produzione numerosi collage astratti, xilografie, rilievi in legno monocromo dominati da forme bimorfiche e curvilinee e delle famose espressioni di decorazione murale, in collaborazione con la moglie e l'olandese Theo van Doesburg.
Tornato in Germania alla fine del conflitto, formò il gruppo dadaista di Colonia con Max Ernst e Johannes Theodor Baargeld. Più tardi, nel 1925, partecipò alla prima esposizione dei surrealisti, alla Galerie Pierre di Parigi.
Negli anni trenta rompe i rapporti con il Surrealismo, nel 1930 partecipa alla mostra del movimento astrattista Cercle et Carré, fondato dal belga Michel Seuphor, quindi, nel 1932, partecipa alla fondazione di Abstraction-Création, movimento raccolto intorno alla rivista Transition. Nel 1942 scappò dalla Francia occupata per rifugiarsi nuovamente in Svizzera, a Zurigo, dove, nel 1943, morì la sua prima moglie, l'artista Sophie Taeuber-Arp.
Dagli anni Trenta Arp decise di dedicarsi prevalentemente alla scultura, tra i temi trattati dall'artista sono degni di nota quello erotico e sensuale (Concrétion humaine, 1935) e quello del recupero della magia attraverso l'arte arcaica (Testa di Folletto, 1953; Ruota foresta IV, 1961).
Nel dopoguerra Arp ottenne un successo mondiale, sancito dalle due grandi mostre retrospettive di New York (1958) e Parigi (1962). Nel 1962 partecipa, insieme ai più importanti scultori internazionali dell’epoca, alla mostra Sculture nella città organizzata da Giovanni Carandente nell'ambito del V Festival dei Due Mondi a Spoleto. Presenta un'opera in bronzo del 1962 dal titolo Apparat d'une danse.
La sua produzione termina con una fase in cui realizza strutture monumentali per enti pubblici, come, per esempio, la Harvard University, nel Massachussets, 1950. Arp scrive anche poesie e saggi sia in tedesco, sia in francese. L'artista ebbe numerosi riconoscimenti, anche a livello internazionale; vinse infatti il Premio per la scultura alla Biennale di Venezia (1954) e nel 1958 il MOMA, Museum of Modern Art di New York, gli dedicò un'importante esposizione.
Muore a Basilea, il 7 giugno 1966.