sabato 27 ottobre 2012

BENEDETTO FELLIN: CULTURE E VISIONI DAL MONDO.



Benedetto Fellin è nato nel 1956 a Merano (Sud Tirolo) e ha studiato all'Accademia delle Belle Arti di Vienna col professor Rudolf Hausner. Ha ricevuto riconoscimenti pubblici come il Promotional Price Hausner nel 1979, il Friends Academy Award nel 1983 e il Theodor-Körner Prize nel 1984.
Fellin ha intrapreso viaggi a scopo di studio in Asia, Africa e Centro-America che hanno influenzato i temi della sua pittura. I suoi lavori sono stati esposti a Vienna, Innsbruck, Kiel, Monaco, Tokyo, Bangkok e Città del Messico. I suoi quadri sono esposti in numerose collezioni private nell'Austrian Gallery Belvedere, nel Ferdinandeum di Innsbruck e nel Museo di Reinhold Messner in Sud Tirolo. L'arte di Benedetto Fellin è una speciale forma di arte figurativa, in cui lo spettatore incontra dei mondi fantastici che rappresentano i caratteri reali di genti, culture e paesaggi uniti da significative correlazioni. L'artista vive e lavora a Vienna e in Ungheria


Quanto sono importanti i viaggi per la tua arte?
Prima dei 21 anni il mio primo viaggio nell'Oriente fu in Nepal. Pensavo che per me fosse sufficiente viaggiare nel mio “Mondo Interiore” con l'aiuto della meditazione. Ma negli anni seguenti ho intrapreso diversi viaggi in India, Tailandia, Birmania, Cambogia, Laos, Colombia, Messico e Kenya. Questi viaggi hanno allargato l'orizzonte dei miei motivi figurativi.

Sei interessato all'antropologia e all'etnologia?
L'importanza dell'etnologia e dell'antropologia nella storia del genere umano è un significativo passo in avanti e ci ha portato la conoscenza di altre culture e stili di vita. Questo interesse si riflette nei miei quadri. Dentro me c'è il desiderio di scandagliare l'origine della nostra esistenza ancora e ancora, e di anticiparlo.

Cos'è l'Arte Visionaria per te?
Soddisfa la necessità di visualizzare il mio mondo spirituale attraverso i miei quadri.

Quali sono i tuoi artisti preferiti?
In gioventù i maestri del Rinascimento, con i loro bellissimi panneggi e gli ampi paesaggi negli sfondi, mi affascinavano. A 14 anni ho scoperto il lavoro apocalittico di Hieronimus Bosch e il mondo folle di Salvador Dalì, René Magritte e Max Ernst. Poco tempo dopo in Austria, divennero famosi alcuni artisti del Realismo Fantastico da cui fui particolarmente impressionato, come Ernst Fuchs, Arik Brauer e Rudolf Hausner. Di conseguenza essi furono i miei maestri.

Com'è possibile rendere innovativa l'arte figurativa?
Usando la tradizione pittorica degli antichi maestri. In modo da esprimere i sentimenti del presente in modo più preciso, questa tecnica dà origine a nuove forme e, in caso di successo, scaturiscono da queste immagini scene particolari e senza precedenti.

Qual è la funzione del colore nella tua arte?
Ho studio il misticismo cromatico del Medioevo, ma ho anche ricercato l'effetto complementario che mi serve per accrescere la tensione della composizione.

Ti consideri un cosmopolita?
Sì, molto. Io considero la mia arte come un tentativo di costruire ponti tra culture. Da una parte il mio stile pittorico e profondamente radicato nella cultura occidentale, dall'altro l'eredità spirituale dell'Asia ha costituito la fonte della mia ispirazione. Solo successivamente ho attinto alle tradizioni dell'Africa e dell'America Latina.


È stato difficile ritagliarti un tuo spazio nel mercato dell'arte?

Da quando le gallerie espongono raramente l'arte fantastica e mistica, o il realismo magico, è difficile raggiungere il pubblico. Non è nella mia mentalità ricercare il successo rapido inseguendo le più recenti tendenze artistiche, in modo da soddisfare il sensazionalismo e l'intrattenimento delle masse.

Qual è la tua tecnica preferita?
Ho imparato la tecnica mista (tempera a uovo con pittura a olio). Successivamente ho imparato la pittura acrilica nella maggior parte della pittura di sfondo, prima di terminare l'immagine con l'olio.




Il sito di Benedetto Fellin











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