Benedetto Fellin è nato nel 1956
a Merano (Sud Tirolo) e ha studiato all'Accademia delle Belle Arti di
Vienna col professor Rudolf Hausner. Ha ricevuto riconoscimenti
pubblici come il Promotional Price Hausner nel 1979, il
Friends Academy Award nel 1983 e il Theodor-Körner Prize
nel 1984.
Fellin ha intrapreso viaggi a
scopo di studio in Asia, Africa e Centro-America che hanno
influenzato i temi della sua pittura. I suoi lavori sono stati
esposti a Vienna, Innsbruck, Kiel, Monaco, Tokyo, Bangkok e Città
del Messico. I suoi quadri sono esposti in numerose collezioni
private nell'Austrian Gallery Belvedere, nel Ferdinandeum
di Innsbruck e nel Museo di Reinhold Messner in Sud
Tirolo. L'arte di Benedetto Fellin è una speciale forma di arte
figurativa, in cui lo spettatore incontra dei mondi fantastici che
rappresentano i caratteri reali di genti, culture e paesaggi uniti da
significative correlazioni. L'artista vive e lavora a Vienna e in
Ungheria
Quanto
sono importanti i viaggi per la tua arte?
Prima dei 21 anni il mio primo
viaggio nell'Oriente fu in Nepal. Pensavo che per me fosse
sufficiente viaggiare nel mio “Mondo Interiore” con l'aiuto della
meditazione. Ma negli anni seguenti ho intrapreso diversi viaggi in India,
Tailandia, Birmania, Cambogia, Laos, Colombia, Messico e Kenya.
Questi viaggi hanno allargato l'orizzonte dei miei motivi figurativi.
Sei interessato all'antropologia e all'etnologia?
L'importanza dell'etnologia e
dell'antropologia nella storia del genere umano è un significativo
passo in avanti e ci ha portato la conoscenza di altre culture e
stili di vita. Questo interesse si riflette nei miei quadri. Dentro
me c'è il desiderio di scandagliare l'origine della nostra esistenza
ancora e ancora, e di anticiparlo.
Cos'è l'Arte Visionaria per te?
Soddisfa la necessità di
visualizzare il mio mondo spirituale attraverso i miei quadri.
Quali sono i tuoi artisti preferiti?
In
gioventù i maestri del Rinascimento, con i loro bellissimi panneggi
e gli ampi paesaggi negli sfondi, mi affascinavano. A 14 anni ho
scoperto il lavoro apocalittico di Hieronimus Bosch e il mondo folle
di Salvador Dalì, René Magritte e Max Ernst. Poco tempo dopo in
Austria, divennero famosi alcuni artisti del Realismo Fantastico da
cui fui particolarmente impressionato, come Ernst Fuchs, Arik Brauer
e Rudolf Hausner. Di conseguenza essi furono i miei maestri.
Com'è possibile rendere innovativa l'arte figurativa?
Usando
la tradizione pittorica degli antichi maestri. In modo da esprimere i
sentimenti del presente in modo più preciso, questa tecnica dà
origine a nuove forme e, in caso di successo, scaturiscono da queste
immagini scene particolari e senza precedenti.
Qual è la funzione del colore nella tua arte?
Ho
studio il misticismo cromatico del Medioevo, ma ho anche ricercato
l'effetto complementario che mi serve per accrescere la tensione
della composizione.
Ti consideri un cosmopolita?
Sì,
molto. Io considero la mia arte come un tentativo di costruire ponti
tra culture. Da una parte il mio stile pittorico e profondamente
radicato nella cultura occidentale, dall'altro l'eredità spirituale
dell'Asia ha costituito la fonte della mia ispirazione. Solo
successivamente ho attinto alle tradizioni dell'Africa e dell'America
Latina.
È stato difficile ritagliarti un tuo spazio nel mercato dell'arte?
Da
quando le gallerie espongono raramente l'arte fantastica e mistica, o
il realismo magico, è difficile raggiungere il pubblico. Non è
nella mia mentalità ricercare il successo rapido inseguendo le più
recenti tendenze artistiche, in modo da soddisfare il sensazionalismo
e l'intrattenimento delle masse.
Qual è la tua tecnica preferita?
Ho
imparato la tecnica mista (tempera a uovo con pittura a olio).
Successivamente ho imparato la pittura acrilica nella maggior parte
della pittura di sfondo, prima di terminare l'immagine con l'olio.
Il sito di Benedetto Fellin
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