lunedì 21 gennaio 2013

L'ARTE DI AFAN: ALESSANDRO FANTINI IN MOSTRA IN CALIFORNIA

Dopo aver esposto la tela “I ditirambi del Permafrost” all’interno della collettiva internazionale “Green Blood” allestita l’estate scorsa a Roma dalla Dorothy Circus Gallery diretta da Alexandra Mazzanti, dal prossimo 26 gennaio l’artista “multimedianico” AFAN alias Alessandro Fantini, nativo di Atessa in provincia di Chieti, attivo da tempo come film maker, pittore, scrittore e compositore, parteciperà con una nuova opera ad olio al progetto “Painted Sound” curato dalla Mazzanti e dall’artista Ixie Darkonn che fino al 28 febbraio vedrà riuniti sotto l’insegna della “musica per immagini” pittori e scultori provenienti da quasi tutti gli angoli del globo negli spazi della Flower Pepper Gallery di Pasadena, in California. Per l’evento ciascun artista è stato invitato a scegliere una canzone e a fornirne un’interpretazione emotiva, più che strettamente pittorica o illustrativa, attraverso i medium della pittura e della scultura polimaterica, in grado di metterne il risalto il portato emozionale e pre-verbale, così da attribuire una connotazione del tutto originale e personale alla preferenza assegnata al brano selezionato.
Nel caso della composizione proposta da AFAN, un dipinto di 50x70 cm dal titolo “Je ne sais quoi” , la struggente canzone “Song to the siren” scritta da Tim Buckley nel 1968 nella versione cantata da Elizabeth Fraser ed eseguita alla chitarra da Robin Guthrie quindici anni dopo per l’album “It’ll end in tears” dei “This Mortal Coil”, si offre quale “impalpabile emulsione empatica da raffinare nell’alambicco di quelle vibrazioni prerazionali che da anni rappresentano la linfa delle mie visioni pittoriche, letterarie e videografiche”.
“Se la Musica è il puro movimento del pensiero, come scrisse una volta Schopenhauer” continua AFAN nel testo contenuto nel catalogo della mostra pubblicato dalla prestigiosa casa editrice PRIMAMUSA “allora la pittura potrebbe essere definita la cristallizzazione delle emozioni alimentate da quel movimento. Penso che immergersi nell’abisso dell’anima verso gli oscuri e frementi misteri che vi sono nascosti, come il testo della canzone sembra suggerire, significhi in qualche modo raggiungere l’altezza segreta dei nostri più umani sentimenti”.
A riaffermare la simultaneità d’ispirazione, immagine e movimento alla base della sua metodologia creativa, per l’occasione AFAN ha anche realizzato un’animazione del quadro sulle note della prima strofa della canzone.




Il sito ufficiale di PAINTED SOUND: http://paintedsoundshow.jimdo.com/

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