Nato e cresciuto in Croazia durante la guerra dei Balcani, Mario Devcic ha visto nella scultura una fuga dalla terrificante realtà e dalle conseguenze della guerra.
Le sue opere vengono realizzate con materiali primordiali come il legno e l'argilla, in combinazione con materiali moderni come il metallo e la plastica ed esprimono i più crudi e basici impulsi, paure e desideri.
La scelta di una tecnica mista serve a ricordare come la vita consista di diversi eventi e sentimenti che creano l'intera esperienza di un individuo.
La presenza ricorrente della bocca aperta nelle sue sculture parla della fame, non solo fisica, ma soprattutto quell'angoscia che ci consuma e distrugge.
Anche se potrebbe sembrare pessimista, in realtà l'artista è molto ottimista e rappresenta nelle sue opere il suo processo di guarigione dell'anima.
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