giovedì 3 luglio 2014

3 luglio 1860: nasce Charlotte Perkins Gilman


Charlotte Perkins Gilman è stata una nota sociologa, scrittrice, poetessa e studiosa dedita alle riforme sociali. Fu una femminista utopista, per via delle sue idee e stile di vita anticonformisti è diventata un modello per le future generazioni di femministe. Il suo lavoro più noto è La carta da parati gialla, scritto dopo una psicosi post-parto.
Nacque il 3 luglio 1860 a  Hartford, Connecticut, da Mary Perkins e Frederic Beecher Perkins.
Il padre abbandonò la famiglia lasciandola nell'indigenza, finché la madre non fu in grado di mantenere i figli essi furono spesso a casa delle zie paterne, Isabella Beecher Hooker, una suffragetta, Harriet Beecher Stowe (autrice della Capanna dello zio Tom ) e Catharine Beecher.
A cinque anni imparò da sola a leggere perché la madre era malata. Il rapporto della madre con i figli fu sempre molto difficile, per proteggerli proibì loro di avere amicizie e leggere libri di narrativa. Sebbene abbia vissuto la propria infanzia nella solitudine e nella povertà, visitava spesso la libreria pubblica e studiava da autodidatta le civiltà antiche. Inoltre l'amore paterno per la letteratura l'aveva influenzata, tanto che anni dopo lui l'avrebbe contattata con una lista di libri che sarebbero stati meritevoli, secondo la sua opinione, d'essere letti. La Gilman trascorse gran parte della propria giovinezza a Providende, Rhode Island. Ebbe soprattutto amici di sesso maschile e non si vergognava di definirsi un "maschiaccio". Frequentò sette diverse scuole pubbliche e fu studente per corrispondenza della Society to Encourage Studies at Home, ma studiò solo fino ai quindici anni. La sua intelligenza naturale e il desiderio di conoscenza impressionarono sempre i suoi insegnanti, ma ebbe comunque delle difficoltà in quanto studentessa povera. La sua materia preferita era la filosofia naturale, conosciuta in seguito come fisica. Nel 1878, a diciotto anni, si iscrisse  al  Rhode Island School of Design, e divenne in seguito una realizzatrice di figurine. Insegnò e incoraggiò gli altri a espandere la propria creatività artistica. Fu anche pittrice.
Nel 1884 sposò Charles Walter Stetson, di cui inizialmente aveva declinato la proposta di matrimonio perché un presentimento le aveva suggerito che non fosse la scelta giusta per lei. La loro unica figlia, Katharine Beecher Stetson, nacque l'anno seguente. Charlotte Perkins Gilman soffrì di una grave depressione post-partum, un mese dopo la nascita di Katharine. Quella era un'epoca in cui le donne erano considerate esseri per natura isterici e nervosi; quindi una donna dichiarata d'essere seriamente malata dopo avere partorito non veniva presa sul serio. Nel 1888, Charlotte si separò dal marito, un fatto raro nel XIX secolo, ma questa decisione fu importante per la sua saluta mentale. Divorziò legalmente nel 1894 e, con la figlia, andò a vivere a Pasadena, in California, dove divenne membro attivo di diverse organizzazioni femministi e riformiste e collaborò col Bulletin, un giornale di una di queste associazioni.
Nel 1894 la Gilman mandò la figlia a vivere col padre e la sua seconda moglie Grace Ellery Channing, una sua cara amica. Nelle sue memorie la Gilman raccontò di essere stata felice per la coppia, poiché la "seconda madre" di Katharine "era buona come la prima e forse migliore in molti lati". La Gilman aveva idee progressiste a proposito dei diritti paterni e la consapevolezza che il suo ex marito avesse il diritto di vedere la figlia e Katharine lo avesse di conoscere e amare il padre. Dopo la morte della madre, nel 1893, la Gilman decise di tornare a est per la prima volta dopo otto anni. Contattò Houghton Gilman, suo cugino che non aveva visto da quindici anni, con cui ebbe successivamente una relazione e si sposò nel 1900. La Gilman perse il marito nel 1934, a causa di un'emorragia cerebrale, in seguito ritornò a Pasadena, dove viveva la figlia. Due anni prima le era stato diagnosticato un cancro incurabile al seno, sostenitrice dell'eutanasia per i malati terminali, si suicidò il 17 agosto 1935, con un'overdose di cloroformio. Lasciò come ultimo messaggio l'affermazione di aver "preferito il cloroformio al cancro", e pare sia morta velocemente e tranquillamente.


Incipit di La tappezzeria gialla

Accade molto di rado che gente comune come John e me prenda in affitto antiche case di campagna per le vacanze estive: una villa in stile coloniale, un podere tramandato di generazione in generazione... magari una casa infestata dagli spiriti oh sì!, e raggiungerei il culmine della felicità romantica... ma questo sarebbe chiedere troppo! Ciononostante, e lo dico con orgoglio, la casa che abbiamo affittato ha qualcosa di strano.

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