Il termine "gotico"
nel cinema viene spesso associato al genere horror, eppure come tutti
i film dell'orrore non possono essere considerati "gotici"
(pensiamo ad esempio gli "slasher movies"), così tali
atmosfere possono emergere in film non necessariamente etichettati
come horror.
È pur vero che
ambientazioni e tematiche goticheggianti caratterizzano i film
dell'orrore ai loro esordi, se pensiamo a quello che è considerato
il primo esempio di questo genere cinematografico, Le manoir du
diable di Méliès (1896).
Atmosfere gotiche erano
molto presenti in diverse opere dell'Espressionismo tedesco, come
Il golem di Paul Wegener (1915),
Il gabinetto del dottor Caligari
di Robert Wiene (1920) e Nosferatu il vampiro di
Friedrich Wilhelm Murnau (1922).
Tra gli anni Trenta e
Quaranta, il periodo d'oro dell'horror soprattutto grazie alle
produzione della Universal Pictures, ricorrono personaggi
ispirati a romanzi gotici ricorrono nelle produzioni
cinematografiche, come Dracula e Frankenstein, e abbondano atmosfere
nebbiose, castelli in decadenza, chiaroscuri tipici della tradizione
del genere, che però verranno abbandonati negli anni Cinquanta e
Sessanta, fatta esclusione per la Hammer Film Productions e
l'American International Pictures; la
prima, con Terence Fisher, realizzerà film come La
maschera di Frankenstein (1957),
Dracula il vampiro
(1958) e La mummia
(1959), la seconda, con la regia di Roger Corman, realizzerà
numerosi film ispirati ai racconti di Edgar Allan Poe.
Il
gotico per la prima volta appare nel cinema italiano con I
vampiri di Freda (1957) e,
soprattutto, con Mario Bava che, a partire da La maschera
del demonio (1960), realizzerà
capolavori noti a livello internazionale, dando l'avvio a un filone
di horror gotico italiano che si protrarrà fino agli anni Settanta.
A
cimentarsi nel genere non saranno però solo registi noti per le loro
produzioni horror come Dario Argento, ma anche Federico Fellini in
Toby Dammit (episodio
presente in Tre passi nel delirio,
1967), Pupi Avati (che esordisce col genere horror) e Dino Risi
(Fantasma d'amore,
1981).
A
livello internazionale da citare sono Rosemary's Baby di
R. Polanski (1968), Nosferatu, il principe della notte
di W. Herzog (1979) e Miriam si sveglia a mezzanotte
(1983) di Tony Scott.
Atmosfere
gotiche ricorrono anche nel controverso regista Ken Russell, che ne
omaggiò le atmosfere con Gothic (1986).
A
partire dagli anni Novanta, Tim Burton viene considerato il regista
gotico per eccellenza, con opere come Edward mani di
forbice (1990), Il
mistero di Sleepy Hollow (1999),
La sposa cadavere (2005),
Sweeney Todd (2008) e
Dark Shadows (2012).
Film
cult per il movimento dark sarà inoltre Il corvo di
A. Proyas (1994), mentre campione d'incassi sarà Intervista
col vampiro di Neil Jordan
(1994), tratto dal romanzo di Anne Rice.
Da
segnalare infine l'interessante filone spagnolo che, a partire dal
capolavoro di Guillermo Del Toro, Il labirinto del fauno
(2006), riprenderà e innoverà
le atmosfere gotiche, unendo le problematiche contemporanee e
realistiche a mondi onirici e perturbanti.
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