venerdì 21 novembre 2014


René Magritte, pittore belga, nato a Lessines, il 21 novembre 1898, il padre Léopold Magritte era un mercante. Da giovane si trasferisce più volte con la famiglia: nel 1910, all'età di 12 anni, si trasferiscono a Châtelet, dove sua madre Adeline due anni dopo, nel 1912, morirà gettandosi nel fiume Sambre. Secondo una versione ricorrente, di cui non è chiara la veridicità, venne ritrovata annegata con la testa avvolta dalla camicia da notte; questo fatto sarebbe rimasto particolarmente impresso in alcuni suoi dipinti come L'histoire centrale, Les amants e Le fantasticherie del passeggiatore solitario.
Con il padre e i due fratelli si trasferisce nuovamente questa volta a Charleroi, per allontanare il dolore della tragedia. Dopo gli studi classici, René volge i suoi interessi alla pittura. Nel 1916 si iscrive all'Accademia di belle arti di Bruxelles, città dove la famiglia si trasferisce nel 1918.
Inizia a interessarsi alle ricerche futuriste, conosciute attraverso Pierre Floquet; nel 1919 espone la sua prima tela, Trois Femmes, presso la Galerie Giroux.
Nel 1922 si sposa con Georgette Berger, che aveva conosciuto nel 1913, quando aveva quindici anni.
Nel 1923 vende il suo primo dipinto, il ritratto della cantante Evelyn Brélin, e nel frattempo inizia a lavorare come grafico, principalmente nel design di carta da parati.
Secondo quanto affermato da lui stesso, la svolta surrealista avviene con la scoperta dell'opera di Giorgio de Chirico, in particolare dalla visione del quadro Canto d'amore.
Nel 1925 entra nel suo periodo surrealista con l'adesione al gruppo surrealista di Bruxelles, composto da Camille Goemans, Marcel Lecomte e Paul Nougé, e dipinge il suo primo quadro surrealista, Il fantino perduto.
Nel 1926 prende contatto con André Breton, leader del movimento surrealista e l'anno successivo si tiene la sua prima mostra personale, presso la galleria Le Centaure di Bruxelles, successivamente si trasferisce con la moglie a Perreux-sur-Marne, nei pressi di Parigi nel 1927.
Nel 1930 Magritte decide di tornare a Bruxelles insieme a Georgette.
Nel 1940, per timore dell'occupazione tedesca, si trasferisce con la moglie nel sud della Francia, a Carcassonne. In questi anni sperimenta un nuovo stile pittorico, detto alla Renoir o solare, che porta avanti sino al 1947. Dalla fine dello stesso anno inizia il periodo vache, una sorta di parodia del fauvismo, con uno stile nuovo, rapido e aggressivo particolarmente ispirato a spunti popolari come le caricature e i fumetti. Tuttavia, l'esperienza dura pochi mesi.
Dopo un ultimo lungo viaggio fra Cannes, Montecatini e Milano, avvenuto nel 1966, muore nel suo letto il 15 agosto dell'anno successivo a Bruxelles poco dopo la comparsa di un improvviso cancro del pancreas. Viene sepolto nel cimitero di Schaerbeek.


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