martedì 11 novembre 2014

11 novembre 1898: nasce René Clair


René Clair (nome d'arte di René Chomette), regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico francese, nasce a Parigi, l'11 novembre 1898, da un commerciante originario dell'Alvernia.
Frequenta, dai sei ai quattordici anni, il Liceo Montaigne, poi il Liceo Louis-le-Grand. Manifesta precocemente inclinazione per la letteratura.
Durante la prima guerra mondiale si arruola volontario e  viene impiegato come autista di ambulanze, ma è ferito.
Presentato a Léon Daudet, diviene giornalista a L'intransigeant come critico letterario e si distingue per gli articoli su Du coté de chez Swann di Marcel Proust che ha scoperto su consiglio di Alphonse Daudet e che ha letto nell'unica edizione allora disponibile, pubblicata da Grasset nel 1913, a spese dell'autore. Manifesta interesse anche per le opere di Stendhal, Gérard de Nerval, Gautier. Collabora, con una rubrica di cinema, a Paris-Journal e a Théâtre-Comoedia Illustré, rivista diretta da Jacques Hébertot, responsabile del Théâtre des Champs-Elysées.
Come giornalista scrive sotto lo pseudonimo di René Desprès.
Fa le sue prime prove come attore interpretando alcuni ruoli in film come Le Lys de la vie di Loïe Fuller, Le Sens de la mort di Protazanov, L'Orpheline, Parisette di Louis Feuillade. Per il cinema sceglie lo pseudonimo René Clair.
Il fratello, Henri Chomette, lo presenta al cineasta Jacques de Baroncelli per il quale egli già lavorava come aiutoregista. Ne diviene l'assistente nei film muti Pêcheurs d'Islande, Carillon de Minuit e La légende de Soeur Beatrix. Collabora anche con Henri Diamant-Berger. Stende, nel 1922, il suo primo progetto come regista, Geneviève de Brabant che avrebbe dovuto essere prodotto da una società belga ma non vide mai la luce.
Nel 1923 realizza Paris qui dort, Parigi che dorme, uscito nelle sale l'anno successivo, nel 1924: è la prima prova di René Clair nel mondo della regia. Il film situa René Clair nell'ambito delle avanguardie artistiche. Il film fu accolto calorosamente dal pubblico.
Nel 1924 esce Entr'acte (Intermezzo), un cortometraggio dadaista tratto da un'idea del pittore Francis Picabia.
Seguono alcuni film di transizione: Le fantôme du Moulin Rouge (1924), Le voyage imaginaire (1926), La proie du vent (1927), nei quali continua a divertirsi a mescolare fantastico e giallo.
Abbandona le ricerche tecnico-formali delle avanguardie e si dedica alla commedia di costume. Il film che impone Clair all'attenzione del pubblico e della critica è il muto Un chapeau de paille d'Italie (1927), Un cappello di paglia di Firenze, tratto dalla farsa teatrale Un chapeau de paille d'Italie di Eugène Labiche e Marc Michel.
Anche il film successivo, I due timidi (1928), si ispira ancora a una commedia di successo di Labiche e Michel.
Il suo primo film sonoro è Sotto i tetti di Parigi (1930), un omaggio sentimentale alla sua città. Clair dimostra di saper già abilmente usare il sonoro, mescolando in modo raffinato parlato e rumori di sottofondo. Il film ha un grande successo.
Il successo è bissato dal film successivo, Il milione del 1931, un ritorno alla commedia brillante.
Con A me la libertà, ancora del 1931, Clair tocca i temi sociali e fa una satira del rapporto uomo-macchina.
Per le vie di Parigi (1933) è storia d'amore fra un taxista e una fioraia che riprende l'omaggio alla città di Parigi.
L'ultimo miliardario del (1934) incontra l'ostilità della stampa del settore ed è un cocente insuccesso.
La Tobis, società produttrice del film di Clair A nous la liberté, all'uscita del film di Chaplin, Tempi moderni, rilevava una quasi assoluta identità fra i due film e intentò una causa legale alla United Artists. Invitò René Clair a costituirsi parte lesa ma ne ottenne un deciso rifiuto.
Dopo l'insuccesso de L'ultimo miliardario (1934), René Clair accetta l'offerta che gli viene proposta da Alexander Korda di lavorare a Londra. Firma un contratto per la realizzazione di tre film in due anni. Ottiene un certo successo con una commedia divertente Il fantasma galante (1936), ma il film successivo,Vogliamo la celebrità (1937),  tratto dalla novella di Loïs de Gouriadec e remake inglese de Le Mort en fuite, di Carlo Rim e Berthomieu, uscito l'anno prima in Francia, è un fallimento.
Ritornato in Francia nel 1938, comincia a girare Air pur, 1939.
La lavorazione è interrotta dallo scoppio della guerra. Parecchi membri della troupe sono chiamati nell'esercito con la mobilitazione di settembre e il film non sarà mai terminato.
Clair si mette a disposizione del Ministero delle Informazioni ed entra a far parte di una "Commissione per il cinema". Lavora a Nizza e a Marsiglia. La commissione è trasformata in un centro di produzione cinematografico francese negli Stati Uniti. Vengono inviati in America René Clair, Julien Duvivier e il produttore Jean Lévis-Strauss.
Nel mese di marzo 1940 Clair firma un contratto per girare un film in America con la Columbia o con la RKO.
Il 25 giugno 1940, parte in auto da Saint-Tropez, con la moglie, il figlio e l'attore Jean Murat, raggiunge la Spagna, poi il Portogallo. Qui passano sei settimane di trattative per ottenere il visto di entrata negli U.S.A. Nell'agosto, finalmente Clair si imbarca per New York.
Caduto il progetto di un Centro Cinematografico Francese, nel 1941, il governo della repubblica di Vichy lo priva della nazionalità francese e intenta un procedimento per la confisca dei suoi beni. Il fratello Henry, che dirige in Marocco il Servizio Cinematografico dell'Esercito di "Francia Libera", si adopera per far rientrare il provvedimento; nell'agosto muore a Rabat di poliomielite.
Negli Stati Uniti, a Hollywood, è ben accolto e gira quattro film: una commedia sentimentale, L'ammaliatrice (1941); un apologo fantastico, Ho sposato una strega (1942); una favola surreale,  Avvenne domani (1944); un giallo, Dieci piccoli indiani, adattamento del celebre racconto di Agatha Christie (1945).
Clair ottiene l'autorizzazione per il rientro in Francia e nel luglio del 1945 torna in patria.
Nel 1947 dirige Il silenzio è d'oro , un film sui suoi temi più cari.
Inizia la collaborazione con l'attore Gérard Philipe che interpreterà i suoi tre film successivi: La bellezza del diavolo (1950), una rivisitazione del Faust di Johann Wolfgang von Goethe; Le belle della notte (1952), Le grandi manovre (1955).
Con il film Il quartiere dei lillà (1957), riprende il tema dell'amicizia e torna a ritrarre il mondo parigino.
Realizza alcuni episodi inseriti in film collettivi come Il matrimonio, episodio di La francese e l'amore (1960), con la collaborazione di Decoin, Delannoy, Boisrond, Verneuil, Christian-Jaque, J.P. Le Chanois e I due piccioni, episodio di Le quattro verità (1962) per la regia di Blasetti, Berlanga, Bromberger.
I suoi due ultimi lungometraggi sono Tutto l'oro del mondo (1961) e Per il re per la patria e per Susanna! (1965).
Gli è stato dato un dottorato onorario dall'Università di Cambridge ed ha ricevuto il Grand Prix du Cinéma Français nel 1953. Nel 1960 è stato eletto all'Académie Française.
Divenne l'icona assoluta del cinema francese, ed il riconoscimento principale assegnato dall'Académie Française per il cinema porta il suo nome.
Nel 1974 è presidente del Festival di Cannes.
Muore a Neuilly-sur-Seine, il 15 marzo 1981.

 

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