lunedì 15 dicembre 2014

Le vere gothic ladies: Emily Brontë

Passiamo alla seconda delle sorelle Brontë, Emily, nota per aver scritto il romanzo Cime Tempestose, considerato uno dei classici della letteratura straniera, una tormentata storia appartenente al genere del “gothic novel”.



Nacque nel  1818 a Thornton in Inghilterra.
Aveva ben 6 fratelli, tra cui in particolare sono note le 2 sorelle, divenute scrittrici come lei, Anne e Charlotte. La sua vita trascorse principalmente ad Haworth dove la famiglia si trasferì già nel 1820. Negli anni 2 dei fratelli Brontë muoiono in giovane età e muore anche la madre di Emily Bronte. Dopo questi avvenimenti nascono i primi racconti dei fratelli sopravvissuti. Sembra che nello stile narrativo di Emily abbia avuto molta influenza la tata Tabitha, perché lei spesso le raccontava storie di fantasmi. Negli anni successivi al 1830 nascono le poesie di Emily Brontë, a noi ne sono giunte circa 200. Nel 1845 la sorella Charlotte convince Emily a pubblicare insieme e con la sorella Anne le loro poesie usando degli pseudonimi. La pubblicazione riuscì a vendere solo 2 copie. Ma fu nel 1847 che venne pubblicato il romanzo più famoso di Emily, Cime Tempestose, mentre la sorella Anne pubblicava Agnes Grey. Poco prima era stato pubblicato il romanzo di Charlotte, Jane Eyre, che ottenne un grande successo. Al contrario, Cime Tempestose fu molto criticato: mancava un fine morale, inoltre la vicenda narrata apparve troppo cupa e triste; fu definita dai critici un’opera ‘perversa e brutale’, e sembrava quasi impossibile che una "sensibilità femminile" potesse averla concepita, facendo addirittura nascere il dubbio che fosse stata scritta dal fratello Patrick.
Di lì a poco morì il fratello delle 3 sorelle Brontë e nel corso del suo funerale Emily si ammalò di tubercolosi. La morte la colse nel dicembre del 1848.


Incipit di Cime tempestose.

1801. — Sono appena ritornato da una visita al mio padrone di casa, il solo vicino col quale avrò a che fare. Questa è indubbiamente una bella contrada. Credo che in tutta l'Inghilterra non avrei potuto scegliermi un altro posto più lontano dal frastuono della società. È il paradiso del perfetto misantropo; e il signor Heathcliff ed io siamo fatti apposta per una simile desolazione. Un uomo veramente singolare! Non immaginava certo quale viva simpatia sentissi per lui quando vidi i suoi occhi neri ritrarsi così sospettosamente sotto le ciglia al mio avanzare a cavallo, e le sue mani rifugiarsi ancor più addentro nel panciotto, con gelosa risolutezza, all'annuncio del mio nome.
«Il signor Heathcliff» dissi.

0 commenti:

Posta un commento