venerdì 7 febbraio 2014

7 FEBBRAIO 1741: NASCE JOHANN HEINRICH FUSSLI


Johann Heinrich Füssli, letterato e pittore svizzero di stile romantico, nasce a Zurigo, il 7 febbraio 1741, ma esercitò la sua attività principalmente in Gran Bretagna.
Abilissimo disegnatore, trasse ispirazione dai suoi studi sull'antico e su Michelangelo, come i neoclassici, ma scelse soggetti di ispirazione romantica, ricchi di pathos e di immaginazione, di
gesti violenti e atmosfere magiche, spesso tratti dagli episodi più visionari delle grandi opere poetiche, precorrendo alcuni temi dell'Espressionismo e del Surrealismo.
Dal 1786, insieme ad altri artisti lavorò alla "Shakespeare Gallery", un ciclo di dipinti ispirati dalle opere di William Shakespeare, che vennero esposti in una mostra nel 1789. Nel 1788 sposò Sophia Rawlins e pubblicò con il titolo di Aphorisms on Man una traduzione libera di una seconda opera di Lavater (Vermischten unphysiognomischen Regeln zur Menschenkenntnis). Fu inoltre eletto membro associato della Royal Academy, per cui dipinse il quadro La lotta di Thor con il serpente del Midgard, e nel 1790 ne divenne membro a pieno titolo.
Iniziò quindi a lavorare alla "Milton Gallery", circa quaranta dipinti ispirati dalle opere di Milton. Il progetto lo impegnò per circa dieci anni, ma la mostra presso la Pall Mall della Christie's nel 1799 si chiuse anticipatamente a causa dello scarso successo di pubblico, nonostante l'apprezzamento della critica, né miglior successo ebbe una sua riedizione con l'aggiunta di altri sette dipinti l'anno successivo.
Nel 1792 lavorò alla traduzione inglese dei Physiognomische Fragmente e alle sue illustrazioni. Dopo un'iniziale posizione favorevole nei confronti della Rivoluzione francese, ne divenne un oppositore in seguito alla decapitazione di Luigi XVI.
Nel 1799 ottenne la cattedra di professore di pittura presso la Royal Academy.
Nel 1802 si recò in viaggio a Parigi, dove studiò le opere esposte nel museo del Louvre ed ebbe occasione di formulare giudizi negativi sul pittore David e su Napoleone Bonaparte. Nel 1808 iniziò la History of Art in the Schools of Italy che venne pubblicata incompleta solo dopo la sua morte. Nel 1812 dopo un progressivo allontanamento cessarono i rapporti con Blake. Nel 1816 su proposta del Canova, fu eletto membro di prima classe dell'Accademia di San Luca a Roma. Nel 1818 terminò gli Aphorismen ("Aforismi"), iniziati nel 1788.
Nel 1825 morì a Putney Hill, presso Londra, residenza di campagna della contessa di Guildford.
Nelle sue opere l'antichità classica diventa la fonte d'ispirazione di una pittura fantastica, densa di pathos e di suggestioni. Coglie gli elementi che sprigionano emozioni vibranti e commosse, gesti violenti e atmosfere magiche, spesso tratti dagli episodi più visionari delle grandi opere poetiche, precorrendo alcuni temi dell'Espressionismo e del Surrealismo. Separa nettamente l'invenzione artistica dalla creazione, prerogativa esclusiva di Cristo. L'orrido e il gotico diventano, inoltre,
espressione di una situazione di disagio derivante del legame uomo-natura e dall'alienazione dell'Io durante la rivoluzione industriale, che dilaga in Inghilterra proprio dove egli si trasferì dal 1764. I demoni di Omero, di Shakespeare, di Milton, gli spiriti elementari della mitologia greca e inglese, sono per lui, personificazioni delle forze della natura, le metamorfosi di Ovidio sono allegorie. In tutte le arti difende l'incondizionata esemplarità dei greci e sottolinea la superiorità dell'espressione della bellezza. La sua inclinazione per il lato oscuro si snoda come il filo conduttore di tutta la sua opera e si manifesta nelle figure femminili, dipinte sia con le fattezze di dolci fate sia crudeli ed erotiche "femmes fatales", o come vittime innocenti di sadici eroi. In questo modo elementi neoclassici e preromantici s'incontrano in un unico artista.



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