Irwin Allen Ginsberg, poeta statunitense, nasce a Newark, il 3 giugno 1926, da una famiglia ebraica e crebbe nella vicina Paterson. Suo padre, Louis Ginsberg, era un poeta e un professore di liceo e la madre, Naomi Livergant Ginsberg, era affetta da una rara malattia psicologica che non venne mai correttamente diagnosticata ed era anche un membro attivo del Partito Comunista e portava spesso con sé Allen e il fratello Eugene alle riunioni del partito. Da adolescente, Ginsberg cominciò a scrivere lettere al New York Times su questioni politiche, come la seconda guerra mondiale e i diritti dei lavoratori.
Durante gli anni del liceo Ginsberg cominciò a leggere le poesie di Walt Whitman e fu grandemente ispirato da questa sua appassionata lettura.
Nel 1943, si diplomò alla "Eastside High School" e frequentò per breve tempo il "Montclair State College" prima di entrare alla Columbia University con una borsa di studio ottenuta dalla "Young Men's Hebrew Association" di Paterson. Nel 1945, entrò nella marina mercantile per guadagnare i soldi per poter continuare i suoi studi alla Columbia. Qui Ginsberg contribuì alla rivista letteraria Columbia e alla rivista di umorismo Jester, vinse il "Woodberry Poetry Prize" ed ebbe l'incarico di presidente della "Philolexian Society", gruppo di discussione letteraria del campus.
Durante gli anni in cui era matricola alla Columbia, Ginsberg conobbe Lucien Carr, un compagno di università che lo presentò a un certo numero di scrittori beat, tra cui Jack Kerouac, William S. Burroughs e John Clellon Holmes.
Carr fece conoscere Ginsberg a Neal Cassady, per il quale ebbe una lunga infatuazione. Kerouac descrisse
in seguito l'incontro tra Ginsberg e Cassady nel primo capitolo del suo romanzo del 1957 On the Road.
Nel 1948, in un appartamento a Harlem, Ginsberg ebbe un'allucinazione uditiva durante la lettura di una poesia di William Blake (in seguito denominata la sua "visione Blake"). Ginsberg in un primo momento sostenne di aver sentito la voce di Dio, ma poi interpretò la voce come quella di Blake stesso. Egli spiegherà in seguito che questa allucinazione non era stata ispirata dal consumo di droghe, ma che più tardi aveva cercato di ritrovare quella sensazione con vari farmaci senza riuscirci.
A New York, Ginsberg aveva conosciuto anche Gregory Corso, appena uscito dal carcere, in un bar del Greenwich Village (the "Pony Stable") il primo bar apertamente lesbico. Subito colpito dalle sue poesie, Ginsberg presentò Corso agli altri membri della scena letteraria beat e lo introdusse tra i suoi amici letterati aiutandolo a trovare un editore. Ginsberg e Corso rimasero amici e collaboratori per tutta la vita.
Nel 1954 Ginsberg incontrò a San Francisco Peter Orlovsky del quale si innamorò e che rimase a lungo il partner della sua vita.
Nel 1959, con i poeti John Kelly, Bob Kaufman, A.D. Winans e William Margolis, fondò la rivista di poesia
"Beatitude". Nell'estate del 1955 Wally Hedrick, pittore e co-fondatore della "Galleria Six", gli chiese di organizzare una lettura di poesie presso la Galleria stessa. In un primo momento Ginsberg rifiutò, ma dopo cambiò idea e accettò la proposta.
L'evento venne pubblicizzato da Ginsberg con il titolo "Sei poeti alla Galleria Six". Giovedì 13 ottobre 1955 si tenne quindi uno dei più importanti eventi della "Mythos Beat" conosciuta semplicemente come "The six Gallery reaging". Durante quella notte ci fu la prima lettura pubblica di "Howl", una poesia che ha portato nel mondo grande fama a Ginsberg e a molti poeti a lui collegati.
"Howl" è stato considerato scandaloso all'epoca della sua pubblicazione, a causa della crudezza del suo
linguaggio, che è spesso esplicito. Poco dopo la sua pubblicazione nel 1956, da parte del City Lights Bookstore di San Francisco, venne messo al bando per oscenità. Il bando divenne una cause célèbre tra i difensori del Primo Emendamento, e venne in seguito tolto dopo che il giudice Clayton W. Horn. dichiarò che il poema possedeva un aspetto di importanza sociale
Nel 1957, Ginsberg sorprese il mondo letterario abbandonando San Francisco. Dopo un breve periodo in Marocco, lui e Peter Orlovsky si stabilirono a Parigi dove Gregory Corso li sistemò in uno squallido alloggio che sarebbe diventato noto come il "Beat Hotel", e dove furono presto raggiunti da William Burroughs e altri. Fu questo un periodo creativo per tutti.
Ginsberg finì a Parigi il suo poema epico "Kaddish", Corso compose "Bomb" e il "Marriage", e Burroughs (con l'aiuto di Ginsberg e Corso) mise insieme, raccogliendo gli scritti precedenti, "Naked Lunch".
Nel maggio del 1965, Allen Ginsberg si recò a Londra e si offrì alla Better Books di leggere ovunque gratuitamente.
Poco dopo la lettura alla Better Books nacque il programma per l'International Poetry Incarnation che si tenne presso la Royal Albert Hall a Londra nel giugno del 1965.
L'evento attirò un pubblico di 7.000 persone che assistettero a letture e spettacoli dal vivo da parte di una grande varietà di poeti, tra cui Allen Ginsberg, Adrian Mitchell, Alexander Trocchi, Harry Fainlight, Anselm Hollo, Christopher Logue, George Macbeth, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, Michael Horovitz, Simon Vinkenoog, Spike Hawkins, Tom McGrath e William Burroughs.
Più tardi nella sua vita, Ginsberg formò un ponte tra il movimento beat degli anni 1950 e gli hippy degli anni 1960, diventando amico, tra gli altri, di Timothy Leary, Ken Kesey e Bob Dylan.
Ginsberg vinse, per il suo libro "The Fall", il National Book Award e nel 1993 gli venne assegnato dal ministro francese della Cultura la medaglia di Chevalier des Arts et des Lettres. Morì il 5 aprile 1997 a New York City.
Citazioni di Allen Ginsberg
Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche, trascinarsi per strade di negri all'alba in cerca di droga rabbiosa, | hipsters dal capo d'angelo ardenti per l'antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte, | che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su partiti a fumare nel buio soprannaturale di soffitte a acqua fredda fluttuando sulle cime delle città contemplando jazz. (Urlo)
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