mercoledì 15 ottobre 2014

15 ottobre 1923: nasce Italo Calvino


Italo Calvino, scrittore italiano,  nasce a Santiago de Las Vegas de La Habana (Cuba), il 15 ottobre 1923, da genitori italiani. Il padre, Mario, era un agronomo originario di Sanremo, poi trasferitosi in Messico e a Cuba, mentre la madre, Eva Mameli, era una sassarese che si laureò in scienze naturali presso l'Ateneo Pavese, dove aveva lavorato come assistente di botanica, prima di ottenerne la libera docenza nel 1915. Dopo la Prima guerra mondiale, Eva e Mario, già conosciutisi anni addietro, approfondirono il loro rapporto finché la donna accettò di sposare l'agronomo e seguirlo a Cuba, dove questi dirigeva una Stazione Agronomica sperimentale per la produzione di canna da zucchero.
Nel 1925 i coniugi Calvino decidono di ritornare in Italia. La famiglia si trasferisce a Sanremo dove il padre tenne la direzione della Stazione sperimentale di floricoltura «Orazio Raimondo» utilizzando anche il parco della sua villa «La meridiana» per svolgere una intensa attività di sperimentazione di nuove colture floreali.
A Sanremo Calvino visse gli anni della fanciullezza.
Il periodo fascista non sembrò inizialmente segnare in modo particolare la sua personalità né sconvolgere la serenità familiare di quegli anni. Nonostante i genitori fossero intimamente e culturalmente contrari al regime fascista, la loro posizione (socialista lei e anarchico lui) sfumava dentro una generale condanna della politica.
Nel 1927 iniziò a frequentare l'asilo infantile al St. George College e nacque il fratello Floriano che diventerà un geologo e docente all'Università di Genova.
I rapporti della famiglia Calvino con il fascismo furono complicati, come lo stesso Italo scrisse in alcune pagine dedicate al padre, che si iscrisse al Partito Nazionale Fascista e, per ottenere un incarico presso l'Università di Torino, giurò fedeltà al regime.
Nel 1934, superato l'esame d'ammissione, frequenterà il ginnasio-liceo «G.D. Cassini» dove sarà, come richiesto dai genitori, esonerato dalle lezioni di religione.
La famiglia Calvino non ha una fede religiosa, e per quei tempi manifestare un certo atteggiamento agnostico comportava almeno l'appellativo di "anticonformisti".
Sarà in questi anni che il giovane Calvino si avvicina alla lettura di opere letterarie che lo stimolano dimostrando di essere attratto dallo "spirito d'ironia sistematica" che trova nelle pagine delle riviste umoristiche come "Bertoldo", "Marc'Aurelio", "Settebello" libere dalla retorica del regime. Si diverte a disegnare vignette e fumetti e si appassiona al cinema.
Ma proprio quando l'età gli darebbe occasione di gustare appieno quella grande ricchezza cosmopolita e culturale che si addensa nel circondario di Sanremo in quegli anni, la guerra mondiale sconvolge la vita di provincia, e destina Calvino a una serie di vicissitudini, dai toni anche drammatici, capaci però di saldarsi con l'apertura di vedute maturata nell'infanzia, forgiando così l'impegno politico che Calvino esprimerà in forma di partecipazione e di scrittura. L'estate in cui Calvino afferma di uscire dall'infanzia definitivamente, per diventare un giovane spensierato, è quella del 1938, preludio allo scoppio della guerra.
La posizione ideologica di Calvino non ha fino allo scoppio della guerra, come lo stesso dichiara, un indirizzo ben definito . "
Scopre in questo periodo l'interesse per la scrittura e inizia a scrivere poesie, brevi racconti, testi teatrali e coltiva la passione per il disegno, soprattutto per la caricatura e la vignetta. Tra la primavera e l'estate del 1940 alcune sue vignette saranno pubblicate, con la firma di Jago, sul Bertoldo" di Giovanni Guareschi nella rubrica "Il Cestino".
Dopo aver completato gli studi presso il ginnasio-liceo G.D. Cassini, si iscrive alla facoltà di Agraria presso l'Università di Torino dove il padre era incaricato di Agricoltura tropicale. Sostiene con successo ma senza convinzione quattro esami del primo anno, senza però inserirsi nell'ambiente universitario rimanendo estraneo ai fermenti che stanno maturando nell'ambiente dei Guf e continuando a coltivare quelli che sempre più marcatamente appaiono come i suoi veri interessi: la letteratura, il cinema, il teatro. Scrive alcune recensioni di film e nell'estate del 1941 il "Giornale di Genova" gliene pubblicherà un paio tra cui quella di San Giovanni decollato che vede come protagonista Totò.
Scrive nel 1942 La commedia della gente, un lavoro teatrale per un concorso del Teatro nazionale dei Guf di Firenze che sarà in seguito segnalata dalla giuria e nello stesso anno raccoglie i suoi primi racconti giovanili con il nome di Pazzo io o pazzi gli altri che presenterà alla casa editrice Einaudi ma senza successo, dove parla di un "ordigno incommensurabile" che avrebbe spazzato via l'umanità, anticipando di qualche anno l'impiego delle bombe atomiche.
Nel 1943 si trasferisce alla facoltà di Agraria e Forestale di Firenze, dove sostiene pochi esami. Frequentatore assiduo della biblioteca del Gabinetto Vieusseux comincia a definire in modo più preciso le sue scelte politiche. Nel campo militare di Mercatale di Vernio, gli giunge la notizia dell'incarico dato a Pietro Badoglio di formare un nuovo governo e viene a conoscenza della destituzione e dell'arresto di Mussolini.
Dopo l'otto settembre, per sfuggire alla leva della repubblica di Salò, trascorse diversi mesi nascosto cercando di allontanare il senso di solitudine con intense letture che influenzeranno la sua vocazione di scrittore.
Il 9 agosto 1943 torna a Sanremo. All'indomani dell'uccisione del giovane medico e comandante partigiano Felice Cascione per mano fascista, avvenuta nel gennaio del 1944, Calvino aderisce assieme al fratello Floriano alla seconda divisione d'assalto partigiana "Garibaldi" intitolata allo stesso Cascione.
Il 17 marzo 1945, quando ormai gli alleati sono in Italia, Calvino è protagonista attivo nella battaglia di Baiardo, una delle ultime battaglie partigiane.
L'esperienza partigiana sarà alla base del suo primo romanzo, Il sentiero dei nidi di ragno e della raccolta di racconti Ultimo viene il corvo.
Dopo la Liberazione, mentre la sua inclinazione anarchica e libertaria non affievolisce, in lui va costruendosi un'ampia e complessa visione del mondo che non cede a semplificazioni politiche e sociali. Non esalta l'idea comunista sotto il profilo culturale e filosofico. Matura, ciononostante, l'esigenza di organizzare forme politiche e strutture sociali a difesa dei diritti, della dignità umana e della libertà. Con questo spirito aderisce al Partito Comunista Italiano.
Si iscrive alla Facoltà di lettere di Torino, accedendo direttamente al III anno, grazie alla legislazione postbellica in favore dei partigiani ed ex combattenti. Conosce Cesare Pavese che diverrà guida culturale ed umana, oltre che "primo lettore" delle sue opere. Scrive Angoscia in caserma ed inizia una collaborazione con Il Politecnico, periodico diretto da Elio Vittorini. Tra il '46 ed il '47 compone Campo di mine, vincitore di un concorso letterario indetto da l'Unità, ed una serie di racconti che saranno poi messi assieme ne Ultimo viene il corvo pubblicato nel 1949. Tra l'estate e il 31 dicembre del 1946, per concorrere al Premio Mondadori per un inedito, scrive il primo romanzo Il sentiero dei nidi di ragno. Dopo la laurea nel 1947, che consegue con una tesi su Joseph Conrad, inizia una collaborazione con l'Einaudi, curandone l'ufficio stampa. Il rapporto con la casa editrice sarà centrale nelle attività di Calvino, anche se talvolta intermittente ma ricco di incarichi sempre diversi e via via più importanti. Durerà fino al 1961, momento in cui si trasformerà in consulenza editoriale esterna. Le attività culturali si intensificano assieme alle conoscenze personali.
Collabora con l'Unità e con Rinascita. Nel 1949 viene pubblicato Ultimo viene il corvo e resta inedito Il bianco Veliero. Scrive interventi politico-sociali e di saggistica letteraria, su diverse riviste culturali, tra cui Officina, Cultura e realtà, Cinema Nuovo, Botteghe Oscure, Paragone, oltre che su Il Politecnico di Vittorini già citato. Sulle riviste pubblica anche brevi racconti, fra cui La formica argentina e le prime novelle di Marcovaldo.
Nel mese di agosto del 1950 Cesare Pavese si uccide e Calvino perde così un amico e un maestro. Ne rimane sconvolto poiché Pavese era da lui vissuto come uomo forte di carattere e di temperamento risoluto. Gli resta il profondo rammarico per non aver intuito il dramma dell'amico.
I suoi viaggi sporadici si infittiscono e fra ottobre (in cui il 25 muore il padre) e novembre 1951 visita l'Unione Sovietica, dandone puntuale resoconto nel Taccuino di viaggio in URSS di Italo Calvino, con cui vince il premio Saint Vincent. Scrive il romanzo I giovani del Po e, quasi di getto, Il visconte dimezzato.
Tra il 1953 ed il 1954 tenta un romanzo di ampio respiro La collana della regina, (pubblicato sotto forma di racconto nella raccolta Prima che tu dica «Pronto»), mentre lavora assiduamente ad un progetto nuovo che lo appassiona particolarmente. Si tratta delle Fiabe italiane, rimaneggiamento e raccolta di antiche fiabe popolari, pubblicate nel novembre del 1956.
Dal 1955 al 1958 ebbe una relazione con l'attrice Elsa De Giorgi, moglie di Sandrino Contini Bonacossi. La storia s'intrise di fosche tinte quando il marito della donna scomparve misteriosamente e non diede notizie di sé finché non venne trovato suicida nei pressi di Washington nel 1975.
Tra il '58 ed il '62 pubblica La gallina di reparto, La nuvola di smog e l'antologia I racconti. Nel 1959 pubblica il romanzo Il cavaliere inesistente e parte per un viaggio di sei mesi nelle principali località degli Stati Uniti a novembre (si troverà a New York per quattro mesi) grazie a un finanziamento della Ford Foundation, esperienza che diverrà soggetto del racconto inedito Un ottimista in America. Escono su Il Menabò il saggio La sfida al labirinto ed il racconto La strada di San Giovanni.
Nel 1962, in occasione di un ciclo di incontri letterari, conosce a Parigi la sua futura moglie, la traduttrice argentina Esther Judith Singer, detta Chichita.
Nasce in quegli anni il Gruppo '63, corrente letteraria neoavanguardista, che Calvino segue con interesse pur senza condividerne l'impostazione di fondo. Pubblica i racconti La giornata d'uno scrutatore e La speculazione edilizia, inclusi in un irrealizzato progetto di trilogia sulla crisi dell'intellettuale negli anni cinquanta. Nel '64 vanno in stampa le prime Cosmicomiche: La distanza della Luna, Sul far del giorno, Un segno nello spazio, Tutto in punto. Poco dopo pubblica il dittico La nuvola di smog - La formica argentina.
Nel febbraio 1964 lo scrittore torna all'Avana per sposarsi con Chichita. In quella occasione egli fu chiamato a fare parte della giuria del Premio Casa Las Americas, e qui conobbe il comandante Ernesto Che Guevara, al quale poi dedicò due pagine dopo la sua morte in Bolivia, le quali furono pubblicate sul numero speciale dedicato al Che della rivista culturale avanera Casa de Las Americas. Quando a fine 1964 Calvino tornò in Italia, a Torino e a Roma, dove si stabilirà con la moglie ed il figlio di lei, Marcello Weil, dove lavorerà presso la casa editrice Einaudi come addetto stampa, si attivò per co-fondare l'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.
Poi nel 1965 nasce a Roma la figlia Giovanna Calvino.
Il 12 febbraio del 1966 muore l'amico Elio Vittorini, al quale dedica il saggio Vittorini: progettazione e letteratura.
Nell'estate del 1967 si trasferisce a Parigi per lavoro, assieme a tutta la famiglia, in una villetta della Square de Châtillon. Qui Calvino progetta di rimanere 5 anni, collaborando con intellettuali e letterati francesi; vi resterà per 13, fino al 1980, anno in cui egli ritorna a Roma con la famiglia. A Parigi segue il dibattito culturale francese ma conduce una vita pressoché in disparte, pur frequentando alcuni intellettuali parigini come Georges Perec, François Le Lionnais, Jacques Roubaud, Paul Fournel, Raymond Queneau. Di quest'ultimo traduce I fiori blu, da cui la letteratura del maturo Calvino trarrà gli aspetti più umoristici ed i riferimenti cosmologici. Approfondisce la sua passione per le materie scientifiche e per il gioco combinatorio. I frutti di questo nuovo arricchimento già si manifestano nella raccolta di racconti Ti con zero, vincitore del Premio Viareggio 1968. Premio che però Calvino rifiuta, ritenendo ormai tali manifestazioni letterarie semplice espressione retorica, anche se, successivamente, accetterà altri premi letterari. Pubblica la prima edizione dell'antologia scolastica La lettura. Assieme a Guido Neri, Gianni Celati ed altri intellettuali, lavora al progetto per la realizzazione di una rivista sociale e letteraria a larga diffusione, destinata al grande pubblico.
Mentre Calvino era a Parigi il suo amico Che Guevara venne ucciso il 9 ottobre 1967 in Bolivia. Il 15 ottobre 1967 (il giorno del suo 44º compleanno) scrisse un articolo a lui dedicato che fu pubblicato in spagnolo nel gennaio 1968 sulla rivista cubana Casa de las Americas.
Tra il 1969 e il 1973 lavora ad alcuni progetti letterari e pubblica racconti e saggi su diverse riviste. Pubblica il racconto Il castello dei destini incrociati nel volume Tarocchi - Il mazzo visconteo di Bergamo e New York.
Nel 1971 scrive Gli amori difficili per la collana "Centopagine" della Einaudi. Nel 1972 vince il Premio Feltrinelli conferito dalla Accademia nazionale dei Lincei, pubblica Le città invisibili che sarà finalista al XXIII Premio Pozzale 1974 per la letteratura. In quell'anno inizia anche una collaborazione con il Corriere della Sera che durerà fino al 1979, quando inaugura la serie di racconti del signor Palomar. Pubblica due lavori autobiografici, il primo, Ricordo di una battaglia, rievoca la dura ed umanamente ricca esperienza da partigiano. L'altro, Autobiografia di uno spettatore, particolare sguardo di Calvino sul cinema, diventa prefazione a Quattro film di Federico Fellini.
Nel 1979 pubblica Se una notte d'inverno un viaggiatore e inizia la sua collaborazione con il giornale La Repubblica.
Nel 1983 esce Palomar pubblicato da Einaudi. Per la casa editrice torinese cura anche l'introduzione ad America di Franz Kafka. A causa della seria crisi in cui versa l'Einaudi, nel 1984 è costretto a pubblicare presso Garzanti Collezione di sabbia e Cosmicomiche vecchie e nuove. Nel 1985, durante l'estate, Calvino lavora ad una serie di conferenze (Lezioni americane, pubblicate postume) che avrebbe dovuto tenere presso l'Università Harvard.
Il 6 settembre 1985, all'età di quasi 62 anni, Calvino viene colto da un ictus nella sua villa nella pineta toscana di Roccamare, presso Castiglione della Pescaia, dove trascorreva le ultime vacanze prima del citato viaggio americano. Viene ricoverato a Siena, dove viene operato a lungo al cervello; dopo aver ripreso parzialmente conoscenza per qualche giorno, si aggrava e muore il 19 settembre 1985, a causa di una sopraggiunta emorragia cerebrale.

Citazioni di Italo Calvino

Chi ha l'occhio, trova quel che cerca anche a occhi chiusi. (da Marcovaldo)

L'inconscio è il mare del non dicibile, dell'espulso fuori dai confini del linguaggio, del rimosso in seguito ad antiche proibizioni. (da Cibernetica e fantasmi, in Saggi)

Io sono la pecora nera, l'unico letterato della famiglia.

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