giovedì 16 ottobre 2014

16 ottobre 1906: nasce Dino Buzzati


Dino Buzzati Traverso, conosciuto come Dino Buzzati, è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, librettista e pittore italiano.
Nasce nella villa di famiglia presso San Pellegrino (Belluno), il 16 ottobre 1906  . Il padre è Giulio Cesare Buzzati, celebre giurista proveniente da un'illustre famiglia bellunese, mentre la madre è Alba Mantovani, veneziana, figlia del medico Pietro Mantovani e della nobildonna Matilde Badoer. È il terzo di quattro fratelli.
La famiglia Buzzati trascorreva le estati nella villa di Belluno e il resto dell'anno a Milano, dove il padre — docente di diritto internazionale — lavorava all'Università "Luigi Bocconi", dividendosi tra questa e l'insegnamento all'Università di Pavia. Nei primi anni della sua infanzia lo scrittore mostrò una grande attenzione e sensibilità per le arti figurative e per la musica, imparando a suonare a dodici anni pianoforte e violino, abbandonando però in seguito gli studi. Connaturato alla crescita di Buzzati è anche l'amore per la montagna, che lo porterà a scalare e a sognare le montagne per tutta la vita.
Dopo i primi anni, e dopo la morte del padre, a quattordici anni, Buzzati si iscrive al liceo Parini di Milano, dove conosce Arturo Brambilla; i due stringono amicizia e si cimentano anche in duelli di scrittura.  In questi anni Buzzati scopre l'interesse per la cultura egizia e per Arthur Rackham. Terminati gli studi superiori Buzzati inizia a mostrare il desiderio di scrivere un romanzo. Si iscrive a giurisprudenza per assecondare la volontà della famiglia.
Nel 1928, poco prima di terminare gli studi universitari, entra come praticante al Corriere della Sera del quale diverrà in seguito redattore, ed infine inviato. I suoi articoli al Corriere furono relativamente pochi, in quanto vi lavorò a lungo con la qualifica di titolista. Sempre nell'anno 1928 si laurea in giurisprudenza.
Fra il 1935 e il 1936 si occupò del supplemento mensile La Lettura. Incomincia soprattutto in questi anni a dedicarsi alla scrittura di racconti brevi, talvolta pubblicati anche sulle pagine del Corriere. Nel 1940, anno di uscita di Il deserto dei tartari, era inviato di guerra ad Addis Abeba per il Corriere. Il 25 aprile fu suo l'editoriale di commento alla Liberazione che uscì sulla prima pagina del Corriere con il titolo Cronaca di ore memorabili.
Dal gennaio all'estate del 1942 Buzzati soggiornò in incognito a Messina, come inviato di guerra e operatore militare nella base della Marina di MareSicilia.
Nel 1949 fu inviato dal Corriere al seguito del Giro d'Italia, all'epoca la manifestazione sportiva più seguita nella penisola.
Nel 1933 uscì il suo primo romanzo, Bàrnabo delle montagne, al quale seguì dopo due anni Il segreto del Bosco Vecchio. Da entrambe le opere furono tratti film ad opera di registi italiani: il primo girato da Mario Brenta nel 1994, il secondo da Ermanno Olmi nel 1993. Il 9 giugno 1940 Buzzati pubblicò il suo più grande successo: Il deserto dei Tartari, scritto l'anno precedente, dal quale nel 1976 Valerio Zurlini trasse il film omonimo.
Nel 1946, Buzzati cambiò editore passando a Mondadori. Nel 1949 Il deserto dei Tartari usciva in lingua francese, riscuotendo successo. Nacque allora la popolarità di Buzzati in Francia. Nel 1958 vince il Premio Strega con la raccolta Sessanta racconti.
Del 1960 è Il grande ritratto, che riscosse molto successo dal punto di vista tematico, meno da quello letterario: viene affrontato il tema della femminilità, novità rispetto alle tematiche affrontate fino ad ora dall'autore. Esso anticipa il più famoso Un amore, in cui si riconoscono alcune vicende biografiche dell'autore, come per esempio il matrimonio avvenuto ad età avanzata.
Fra i suoi ultimi scritti rientra I miracoli di Val Morel, pubblicato nel 1971 e ristampato solo in gennaio 2012. Il libro è una raccolta di finti miracoli, che nell'invenzione dell'autore sarebbero stati attribuiti a Santa Rita dalla tradizione popolare, e ispirati alla località di Valmorel di Limana.
Accanto all'attività di scrittore e giornalista, Buzzati si dedicò al teatro, dando vita a un sodalizio con il musicista e direttore di orchestra Luciano Chailly, curando personalmente anche le scenografie delle sue rappresentazioni, e alla pittura: fu un grande appassionato di arte ed eseguì numerosi bozzetti e dipinti di vario genere, partecipando a numerose mostre.
Morì di tumore al pancreas a Milano, il 28 gennaio 1972.

Citazioni di Dino Buzzati.

Nel sogno c'è sempre qualcosa di assurdo e confuso, non ci si libera mai della vaga sensazione ch'è tutto falso, che un bel momento ci si dovrà svegliare. (Il deserto dei tartari)

Ogni vero dolore viene scritto su lastre di una sostanza misteriosa al paragone della quale il granito è burro. E non basta una eternità per cancellarlo. Fra miliardi di secoli, la sofferenza e la solitudine di mia mamma, provocate da me, esisteranno ancora. Ed io non posso rimediare. Espiare soltanto. (I due autisti)

Anche il più nobile sentimento si atrofizza e si dissolve a poco a poco, se nessuno intorno ne fa piú caso. È triste dirlo, ma a desiderare il Paradiso non si può essere soli. (La parola proibita)

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