domenica 26 ottobre 2014

LE VISIONI INFERNALI DI DANIELE VALERIANI.


Daniele Valeriani è nato a Roma nel 1974.
I temi della sua arte riguardano soprattutto le meraviglie della natura e la fantascienza.
I suoi punti di riferimento sono artisti come H.R. Giger, Beksinski, Bosch, Dali, Haeckel, Arrivabene.
La sua arte può essere definita come surreale, onirica, infernale e futuristica, utilizza gli strumenti digitali con software come Zbrush e Photoshop.
Ha creato opere per band musicali note, tra cui Dark Funeral, Dissection, Electric Hellfire Club, Bulldozer, Acheron, Alien Vampires, Mysticum, Acheron e Bulldozer.


Come nasce il tuo amore per l'arte?
Osservando ciò che mi circonda o attingendo dalle mie fantasie e dai miei sogni, gli artisti sono dei romantici per definizione, anche se con molte perversioni , il mio amore per l’arte nasce così spontaneo da sempre..sin dalla tenera età ho preso in mano una matita e disegnavo per gran parte del mio tempo, era il mio rifugio e lo è tuttora. Senz'altro mio padre mi ha indirizzato a guardare le cose con occhi diversi, il suo amore per la pittura e per la natura è stato determinante..in casa avevo libri di Dalì e Bosch tra i tanti e li leggevo avidamente rapito da quelle immagini, al contempo sempre per gli studi e passioni di mio padre, mi sono interessato al mondo degli insetti, degli animali, delle piante e dei minerali…ricordavo i loro nomi in latino già alle elementari tanto erano costanti le mie letture sin da piccolo su questi argomenti. I libri di una trentina di anni fa erano ricchi di illustrazioni rispetto agli odierni (molto più fotografici) e mi dedicavo a ridisegnare quello che vedevo. Ricordo poi di aver amato le copertine di alcuni dischi Metal in un negozio di vinili vicino casa mia e così anche la musica ricoprì un ruolo importante. Queste erano le mia passioni e lo sono tuttora: ascoltare musica, osservare la natura e le sue meraviglie, disegnare è una conseguenza .. disegnare è come accarezzare ciò che si ama nei dettagli. Mi sentirei davvero povero se non amassi tutto ciò.

Quali tecniche preferisci?
In questo momento digitale, sia 2D che 3D con software quali Zbrush (software di modellazione virtuale) cercando di ottenere immagini pittoriche non da videogames. A volte abbozzo l’idea scarabocchiando a mano libera su quello che mi capita. Non ho un approccio rigoroso. Anche se non fanno parte del mio background amo la pittura e le incisioni. Prima o poi mi dedicherò a queste nobili arti.



Cosa significa per te dark surrealism?
Non che io ami le etichette, dark surrealism credo mi sia stato affibbiato per la prima volta per una intervista su Bleaq..io personalmente non mi sono mai dato una definizione anche se calza abbastanza nel mio caso ma non mi pongo limiti creativi. Il Surrealismo è senz'altro una delle correnti che amo di più anche perché tutto quello che realizzo non è di certo reale se non nelle mie fantasie che evidentemente sono piuttosto morbose ed oscure. Per il realismo preferisco molto di più una fotografia, tant'è che non amo molto l’iperrealismo pittorico sebbene riconosco ed apprezzo la complessità tecnica e la difficoltà di esecuzione, lo stesso vale per i rendering iperrealistici nel 3D, mi emozionano poco.

Quali sono le tue principali fonti d'ispirazione?
La natura in primis come ti dicevo poi mi lascio guidare dai miei sogni, dalle mie visioni della realtà che è costantemente distorta e reinterpretata, da libri di fantascienza o film di vari generi e da altri artisti naturalmente. L’Inferno in particolare è il mio vaso di Pandora, dove tutto è possibile nelle mie fantasie, non è strettamente legato all’Inferno biblico è forse più una dimensione solo mia dove come un alchimista distruggo plasmo e creo quello che voglio e dove accedo attraverso il sogno, il momento in cui la mente è libera dalla realtà. Un film come Hellraiser incarna bene quello che sto dicendo. Quando ritorno al reale la mia mente è soffocata da tante immagini e pertanto questa è la molla che mi fa scattare a cercare di disegnare quello che ho visto per governare quello che mi sono portato dietro dal mio viaggio onirico. Se non lo facessi impazzirei. A volte però il processo tende per forza di cose a razionalizzarsi perdendo l’efficacia di quello che avevo in mente..frustrante ma penso che accada a tutti. Se ti dovessi citare gli artisti che più mi hanno ispirato direi senza ombra di dubbio: H.R. Giger, Dalì, Bosch, Beksinski, Haeckel e la mia ultima scoperta l’amico e il Maestro Agostino Arrivabene con il quale ho avuto la fortuna di collaborare.


C'è spazio in Italia per un'arte e una cultura surreali e visionarie?
Si senza dubbio e ci sono molti esempi di artisti italiani che meritano un inchino , sicuramente non è per la massa ma ancora per una ristretta cerchia di appassionati. Ti basti pensare che lo stesso Giger non è che sia poi così conosciuto da noi se non per gli estimatori al massimo se dici loro "è colui che ha creato Alien ti rispondono "ah si si ok", ma non sapevano né il nome e né tantomeno che ci fosse dietro un artista così di spessore e così influente per gli artisti di mezzo mondo e così completo per giunta, Alien è una briciola se pensiamo a tutte le opere che Giger ha realizzato comprese sculture , oggetti di design etc. Quindi in questo scenario un artista italiano sa che in Italia non c'e' in ogni caso tutto questo spazio ma non mi sembra che questi artisti si arrendano ,semplicemente guardano più all'estero . Ormai qui da noi è un fenomeno che vale per tutti i mestieri guardare altrove sto avvertendo una rinascita qui Italia e un allargamento di vedute, spero non sia solo un mio abbaglio.

Cosa ti proponi di trasmettere a chi osserva le tue opere?
Certamente spero NON indifferenza, Userei un termine ampio: meraviglia, in generale fornire nuovi interpretazioni fantasiose così da ispirare lo spettatore. Non ho un qualcosa di prefissato o un target a cui rivolgermi strettamente, ne tantomeno vorrei ottenere un effetto che posso prevedere in modo scontato, anzi spero sempre che ci siano opinioni contrastanti così da ricevere nuove interessanti chiavi di lettura di quello che ho realizzato. Il primo spettatore e critico sono io in primis - se la cosa mi soddisfa la mostro..è come seminare senza sapere che frutti germoglieranno: mi entusiasma di più.


Come nascono le idee per le tue opere? È tutto improvvisato oppure c'è anche un progetto che precede la loro realizzazione?
Credo di averti già risposto, posso giusto dirti che è un equilibrio tra razionalità e improvvisazione..parto con delle immagini, a volte sfocate a volte molto delineate che albergano nella mia mente..me ne devo liberare, per governarle ridisegnandole o reiterpretandole per imprigionarle e poterle ammirare con gli occhi di questa realtà.
Non mi pongo limiti sia nella scelta dei soggetti che degli stili, grazie al digitale sia esso 3D che 2D ho la possibilità di sperimentare ed a volte alcuni soggetti sono nati frutto del caso.

Il ruolo delle nuove tecnologie e dei media nel campo artistico?
Volenti o nolenti ci influenzano tutti a meno di vivere in un deserto o una foresta vergine, non si può fare a meno della tecnologia e dei nuovi media ed anche artisti “classici” pittori o scultori che siano non possono farne a meno. C’è chi progetta una scultura in 3D per poi rifarla o chi un lavoro in digitale per poi ridipingerlo ed anche se si escludono queste nuove pratiche (comuni per alcuni) e  se anche uno ne facesse a meno , senz’altro utilizzerà la tecnologia per comunicare e l’arte è comunicazione e per farsi capire si usano linguaggi contemporanei sebbene l'arte in se parla una lingua universale e senza tempo, Caravaggio ancora ci comunica la sua bellezza e così Da Vinci o un Bosch eppure fanno parte di epoche lontane. Ogni epoca o corrente artistica ha avuto i propri mezzi di comunicazione e i propri mezzi tecnici non ci vedo nulla di male ma anzi ci vedo solo nuove possibilità grazie ai maggiori mezzi a disposizione rispetto al passato basta solo cogliere gli aspetti positivi di tutto questo.
La cosa però che mi lascia perplesso è che se gli artisti, anche i più classici e tradizionali,  guardano alla nuove tecnologie e alle nuove espressioni siano esse digitali o di altra natura con interesse,  questo non avviene più di tanto tra i critici , i galleristi e i collezionisti. Insomma ci sono ancora molti puristi che guardano non di buon occhio certe soluzioni..io penso alla luce di tutto che quello che conta è il processo creativo, il fine ultimo che è una immagine, come ci si arriva è importante ma non determinante. Chiaramente pur essendo un artista digitale so bene che l'arte nobile della pittura è ad un livello più alto ma conta per me l'immagine finale, il risultato.


Quali sono le difficoltà che incontra un artista nel mercato attuale?
Non so risponderti del tutto , non mi sono ancora posto il problema, per me non c'e' un mercato ne tantomeno ho la necessità di "vendere" o "vendermi". Negli anni ho prestato le mie capacità per copertine di dischi per bands che adoro e rispetto o per collaborazioni con altri artisti che stimo ,  per il resto posso immaginarmi in generale le difficoltà nel proporsi ad un pubblico più ampio ed in gallerie ma sinceramente immagino oltre al valore a quanti compromessi uno debba sottostare. Per ora quello che faccio per me non è business ma necessità psicologica e passione ed in generale non accetto compromessi.

È importante confrontarsi anche con gli altri artisti?
Si la cosa che più mi appaga in questo contesto è proprio il dialogo con artisti che amo, confrontarmi, scambiare tecniche consigli e critiche soprattutto - ecco di nuovo i media attuali offrono questa incredibile possibilità di scambiarsi agevolmente opinioni anche dall'altra parte del mondo, questo non sarebbe stato facile anni fa. È inutile rinchiudersi, io ho imparato davvero molto proprio scambiando le conoscenze con altri illustratori attingendo dal sapere altrui e portando le mie conoscenze. C'è sempre da imparare perché ognuno usa approcci diversi e poi mi entusiasmo all'idea che artisti che stimo possano apprezzare quello che faccio..mi onora. Il mio pubblico ideale infatti (riallacciandomi anche alla tua domanda su cosa mi propongo di trasmettere) sono proprio gli artisti che ammiro, ai quali guardo come un discepolo con lo stimolo costante a migliorarmi, l'umiltà è davvero alla base della crescita e ricevere sensazioni diverse, alla vista di un mio lavoro, da persone che hanno il mio stesso fuoco artistico alimenta anche il mio.





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