sabato 15 novembre 2014

15 novembre 1930: nasce James Graham Ballard


James Graham Ballard, scrittore britannico, nasce a Shanghai, il 15 novembre 1930, da genitori britannici ivi residenti per motivi di lavoro.
Durante la seconda guerra mondiale Ballard fu internato con la famiglia nel campo di prigionia giapponese di Lunghua, questa esperienza fu ripresa nel suo romanzo L'impero del sole, da cui il regista Steven Spielberg nel 1987 trasse un film omonimo. Dopo la fine della guerra, nel 1946, Ballard si trasferì in Gran Bretagna, iniziando gli studi di medicina al King's College di Cambridge (con l'intento di diventare psichiatra), ma dopo due anni, folgorato dalla lettura dell'Ulisse di James Joyce, decise di abbandonare, capendo che la professione medica non gli avrebbe lasciato abbastanza tempo per scrivere. Dopo una serie di lavori occasionali, si spostò in Canada con la Royal Air Force, e là scoprì la fantascienza.
Congedatosi dalla RAF e tornato in patria, Ballard trovò lavoro come giornalista scientifico e iniziò a scrivere racconti: il primo ad essere pubblicato fu Prima Belladonna, del 1956. La sua prosa e i suoi temi ebbero un influsso notevole sulla fantascienza degli anni sessanta e settanta e anche sul movimento cyberpunk degli anni ottanta. Il suo articolo Come si arriva allo spazio interiore, apparso sulla rivista New Worlds nel 1962, segnò la nascita della New Wave britannica. Ballard spostò l'attenzione dallo spazio extraterrestre allo spazio interiore (inner space), luogo di incontro tra le pulsioni della psiche umana e le immagini e i simboli veicolati dai mass media.
Il primo romanzo pubblicato da Ballard fu Il vento dal nulla del 1962, che aprì una tetralogia di genere catastrofico. Gli altri tre romanzi furono Il mondo sommerso, Terra bruciata e Foresta di cristallo, basati sui quattro elementi aristotelici aria, acqua, terra e fuoco, più un quinto elemento, il tempo, che domina Foresta di cristallo.
Nel 1970 pubblicò La mostra delle atrocità considerato il suo capolavoro. È un libro composto da quindici racconti, in cui il filo comune (oltre al protagonista) è costituito dall'ossessione maniacale per la guerra del Vietnam, la psicopatologia, la pornografia, il potere dei media, le vittime di incidenti stradali e le icone del sogno americano, queste ultime tutte rigorosamente morte. Nel libro Ballard previde l'elezione a presidente degli USA di Ronald Reagan, 11 anni prima che accadesse realmente.
Tre anni dopo uscì Crash, romanzo in cui viene ripreso (in dosi molto più massicce rispetto al precedente) il tema della perversione per le vittime di incidenti stradali e la fusione di carne e auto. Nel 1996 David Cronenberg ne trasse un film omonimo.
La fama al di fuori del ristretto ambito della fantascienza gli giunse col romanzo autobiografico L'impero del sole. Da allora (prima metà degli anni ottanta) Ballard si allontanò sempre più dalla fantascienza per quel che riguarda la sua produzione romanzesca, pur continuando a scrivere racconti fantascientifici o fantastici fino alla metà degli anni novanta.
L'ultimo romanzo di Ballard, Regno a venire, pubblicato in Gran Bretagna nel 2006, comprende pezzi di ironica critica sociale strutturati per lo più come gialli, i cui temi sono il consumismo, la società tardo capitalistica, i rigurgiti reazionari e irrazionali delle società occidentali, i mass media.
Nell'autobiografia I miracoli della vita, pubblicata nel marzo del 2008, l'autore rivelava di essere affetto da cancro alla prostata, che lo uccise nell'aprile del 2009.


Citazioni di James Graham Ballard.

Il futuro, inutile dirlo, è un posto pericoloso da frequentare, fittamente minato e con la tendenza ad azzannarti i polpacci a tradimento mentre ti ci inoltri.

Molti sono i romanzi oggi pubblicati che avrebbero tratto gran beneficio dal venir rimodellati in foggia di racconti. [...] Di racconti perfetti ne esistono a iosa, mentre di romanzi perfetti nemmeno uno.

Sento che si ha bisogno di una tecnica non lineare semplicemente perché le nostre vite non sono condotte in termini lineari. Esse sono molto più quantificate; un intero flusso di eventi casuali si sta verificando... noi accendiamo televisori, li spegniamo mezz'ora più tardi, leggiamo riviste, sogniamo e così via. Non viviamo le nostre vite in termini lineari così come facevano i Vittoriani.

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