lunedì 20 gennaio 2014
20 GENNAIO 1920: NASCE FEDERICO FELLINI
Il 20 gennaio 1920 nasce a Rimini Federico Fellini, regista e sceneggiatore italiano, in una famiglia benestante. Il padre, Urbano (1894-1956) è un rappresentante di liquori, dolciumi e generi alimentari, la madre, Ida Barbiani, è casalinga.
Il suo disegnatore preferito era lo statunitense Winsor McCay, inventore del personaggio di «Little Nemo». Ispirandosi al celebre personaggio, nella sua camera da letto aveva costruito con la fantasia un mondo inventato, nel quale immaginava di ambientare le storie che voleva vivere e vedere al cinema. Ai quattro montanti del letto aveva dato i nomi dei quattro cinema di Rimini: di lì, prima di addormentarsi, prendevano forma le sue storie immaginifiche.
Fellini, fin dall'età di 16 anni, mostrava una grandissima passione per il cinema, infatti, nel suo libro Quattro film, descrive che, tra gli anni 1936 e 1939, usciva di casa senza permesso dei genitori e visitava i cinema nella sua città.
Già prima di terminare la scuola, nel corso del 1938, Fellini prova alcune collaborazioni con giornali e riviste. La Domenica del Corriere gli pubblica qualche vignetta nella rubrica Cartoline dal pubblico, ma la collaborazione più duratura è quella che riesce a stabilire con il settimanale politico-satirico edito da Nerbini, Il 420, sul quale pubblica numerose vignette e rubrichette umoristiche, sino alla fine del 1939. Agli inizi dello stesso anno si era trasferito a Roma con la scusa di frequentare l'Università, in realtà per realizzare il desiderio di dedicarsi alla professione giornalistica.
Mentre ancora frequenta il liceo, il futuro regista comincia a farsi un nome come caricaturista: per promuovere i film, il gestore del cinema Fulgor gli commissiona i ritratti dei divi. Fin dai primi mesi del ’38 avvia una collaborazione con la Domenica del Corriere, che ospita varie sue vignette, e con il settimanale umoristico fiorentino 420. Trasferitosi a Roma nel gennaio ’39 con il pretesto di iscriversi a giurisprudenza, entra nella redazione del Marc’Aurelio, un diffuso periodico satirico, diventando popolare attraverso centinaia di interventi a firma Federico. Frequenta gli ambienti dell’avanspettacolo, scrivendo monologhi per il comico Aldo Fabrizi, e collabora alle trasmissioni di varietà della radio dove incontra la giovane attrice Giulietta Masina (1921-1994), che sposerà il 30 ottobre 1943. Avranno soltanto un figlio, morto a un mese dalla nascita. Partecipando ai copioni dei film di Fabrizi e di altri il riminese si impone presto come sceneggiatore. Lavora a Roma città aperta e subito dopo a Paisà stringendo una feconda amicizia con Roberto Rossellini. Sceglie di associarsi con il commediografo Tullio Pinelli, al quale resterà per sempre legato. In coppia diventano fra gli sceneggiatori più richiesti, al servizio di vari registi tra i quali Pietro Germi e Alberto Lattuada. Quest’ultimo lo vuole accanto nella regìa di Luci del varietà (1950), che si autoproducono uscendo dall’impresa pieni di debiti. Va male anche il primo film che Fellini dirige da solo, Lo sceicco bianco (1952), ma il successo arriva con I vitelloni (1953), Leone d’argento a Venezia e lancio definitivo di Alberto Sordi. Segue La strada (1954), interpretato da Giulietta e premiato con l’Oscar, soltanto la prima di una serie di pellicole che collocheranno Fellini fra i grandi del cinema. Tra i titoli più noti si ricordano Le notti di Cabiria (1957, altro Oscar), La dolce vita (1960, Palma d’oro a Cannes), 8½ (1963, Oscar) Giuliett degli spiriti (1965), Fellini Satyricon (1969), Roma (1972), Amarcord (1973, Oscar), Il Casanova (1976), Prova d’orchestra (1979), La città delle donne (1980), Ginger e Fred (1985), Intervista (1987, premio del Quarantennale a Cannes, Gran premio a Mosca), La voce della luna (1990). L’iter felliniano è costellato di omaggi e riconoscimenti, inclusi la Legion d’onore (’84) e il Praemium dell’Imperatore del Giappone (’90). Fellini è uno dei registi che ha vinto più Oscar, cinque, di cui l’ultimo, alla carriera, nel 1993 pochi mesi prima della morte che avviene a Roma il 31 ottobre.
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