giovedì 13 febbraio 2014

13 FEBBRAIO: AUGURI A PETER GABRIEL


Auguri a Peter Brian Gabriel, cantante, polistrumentista, compositore, produttore discografico e attivista britannico, nato il 13 febbraio 1950. Nato e cresciuto in campagna, fin da bambino era
dotato di una tale fervida immaginazione da essere addirittura autonomo nei giochi, arrivando ad visualizzare con facilità scene di battaglie in miniatura nei campi adiacenti l'abitazione dei suoi genitori.
I genitori, ad ogni modo, tenevano particolarmente al fatto che Peter avesse un'educazione completa su tutti i fronti, ed ecco che lo spediscono a prendere lezioni di pianoforte, ma egli preferisce la batteria, strumento decisamente più fisico e immediato. Il ritmo è un aspetto della musica che ha sempre affascinato Gabriel, una costante che si è portato dietro anche nella successiva e pionieristica esplorazione della musica etnica.
I suoi artisti preferiti del periodo furono Otis Redding, James Brown, Nina Simone la musica soul in generale, e poi i Beatles (l'album di debutto dei Beatles fu il primo album acquistato da Peter), e poi ancora i Bluesbreakers di John Mayall (il primo concerto visto da Gabriel) e ancora il beat dei Kinks, Yardbirds e i Rolling Stones.
La scuola dell'obbligo è invece rappresentata per il musicista da un classico college privato, un'esperienza che ancora oggi, qualora qualcuno osi ricordargliela, non manca di inorridire l'artista. In effetti, i college di allora non erano certo pensati per sviluppare la creatività degli alunni di talento, ma semmai di reprimerla ed indirizzarla verso forme rassicuranti e accademiche. Solo la sua passione per la musica alleviò l'opprimente e disciplinata vita del college.
Durante le vacanze estive andava quasi sempre nella casa vittoriana del nonno, ripresa poi nella canzone Musical Box, dove insieme alla sorella Anna amava rovistare nel solaio, in un baule ricco e incredibilmente pieno di vecchi costumi, che Gabriel non mancava di indossare, attratto dalle possibilità offerta dall'idea di cambiamento o disvelamento della propria personalità che la maschera teatrale offre.
Da quelle prime esperienze prende corpo appunto la sua passione per la rappresentazione teatrale, una forma che gli permette di esprimersi attraverso mille travestimenti; gli stessi, si può dire, che quando diventerà un artista a tutto tondo saranno una peculiarità inconfondibile del suo fare musica, o meglio del suo modo di "rappresentare" la musica. Un modo che si estrinsecò al suo massimo grado nei Genesis, un gruppo inizialmente chiamato, quando Peter Gabriel era già incluso nella "line-up", Garden Wall.
Dopo altri cambiamenti di nome, nel 1967 i Genesis firmano un contratto con la Decca.
Nel 1968 esce il primo singolo, Silent Sun, il quale non sollevare alcun tipo di clamore e viene tuttalpiù osservato con benevolenza solo dagli addetti ai lavori o dagli appassionati più attenti e curiosi di novità. Nel marzo 1969 esce From Genesis to revelation, un album ispirato ai più conosciuti Moody Blues, Nice, al folk rock di Cat Stevens e ai Family, dal quale fra l'altro Gabriel s'ispirò in seguito moltissimo per il modo di cantare ed usare la voce.
Nell'ottobre 1970 esce l'album Trespass con un pezzo in esso contenuto, dal titolo The Knife.
I Genesis divengono grazie a Peter Gabriel un caso unico nel panorama turbolento e variopinto del rock dell'epoca, pur nelle difficoltà materiali rappresentate dall'instabilità professionale dei componenti. La formazione classica, andatasi faticosamente costruendosi per un decennio, si formò infatti solo nel 1972 con l'uscita dell'album Nursery Cryme (un album che rappresenta anche uno degli apici della carriera trasformistica di Gabriel), cessando però di esistere già nel 1975, con la fuoriuscita di Gabriel stesso, desideroso di intraprendere nuove e solitarie strade. Peter Gabriel verrà sostituito da Phil Collins.
Ad ogni modo, dopo un lungo periodo in cui il musicista sperimenta varie soluzioni nell'ambito del Pop, qualche tempo dopo insieme all'ex-Genesis nasce la "world music". Gabriel è fra i primi a dedicarsi a quel filone, il cui termine, oggi tanto di moda, suole definire una musica che tenta di uscire dalle secche della tradizione occidentale per innervarla di ritmi e sapori tratti dalle altre culture.
Per fare ciò, Peter Gabriel ha anche creato una sua propria casa discografica, dedita a raffinate quanto esoteriche produzioni, denominata significativamente "Real World. Un'etichetta che ha avuto il coraggio di pubblicare, in nome della rivalutazione delle tradizioni locali che l'attenzione alla musica etnica porta con sé, dischi di artisti dei paesi più trascurati dalla normale attività discografica.


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