lunedì 24 febbraio 2014

24 febbraio 1929: nasce Zdzisław Beksiński


Zdzisław Beksiński, pittore e grafico polacco, nasce a Sanok (sud-est della Polonia), il 24 febbraio 1929, da una famiglia di imprenditori. Studiò dapprima economia, in seguito si diplomò in un liceo clandestino durante l'occupazione tedesca. Dopo la liberazione della Polonia, nel 1947, si iscrisse, secondo i voleri del padre, presso la facoltà di architettura a Cracovia.
Nel 1951 sposò Zofia Stankiewicz, nello stesso anno si laureò e divenne supervisore nei cantieri edili a Sanok, lavoro verso il quale provò una profonda avversione. Nel 1958 nacque il suo unico figlio, Tomasz, nello stesso anno inizia a occuparsi di arte come fotografo.
Fin dalle sue prime foto, emergono i tratti che in seguito diventeranno caratteristici delle sue tele. Fotografa uomini e donne col volto bendato, visi deturpati o cancellati con le tecniche del fotomontaggio, ampi paesaggi desolati, bambole mutilate. Pratica anche la scultura prediligendo l'utilizzo di plastica e metallo, trapassa blocchi di pietra con del cavo d'acciaio. Sempre nel 1958 si tiene la sua prima mostra a Poznan. Essendo un membro dell'Unione Artisti e Fotografi Polacchi, prende parte, negli anni successivi, a numerose mostre, sia in Polonia sia all'estero. Questo suo primo periodo (1958-1965), viene dal lui stesso definito "periodo barocco".
Nel corso degli anni sessanta, abbandona la scultura e la fotografia, e inizia a dipingere qualche opera minore, nel 1971 comincia quello che lui stesso definirà il suo "periodo Gotico" nel quale si dedica alla pittura ad olio su masonite. La sua prima grande mostra risale al 1972 presso la galleria d'arte contemporanea di Varsavia, nel contempo si evidenziò il suo carattere molto schivo che lo portò a isolarsi dall'ambiente artistico. Nel 1975 una giuria di critici d'arte nazionali, lo definì il miglior artista dei primi trent'anni della Repubblica Popolare Polacca.
Negli ultimi anni della sua vita (1998-2005), si dedicò alla grafica digitale. Nel 1998 muore sua moglie Zofia Stankiewicz. Il giorno della vigilia di Natale del 1999, suo figlio Tomasz Beksinski, noto presentatore radiofonico e giornalista musicale, si toglie la vita.
Dopo questi lutti, iniziò il periodo più nero della sua vita. Rimasto solo e caduto in depressione, si chiuse in casa, mentre le sue opere sono sempre più apprezzate in tutto il mondo. In particolare negli Stati Uniti e in Giappone, paese in cui conquista il primato di unico artista contemporaneo polacco inserito tra le prestigiose collezioni dell'Osaka Art Museum, e naturalmente nelle collezioni di musei polacchi e svedesi.
Viene assassinato il 22 febbraio 2005, accoltellato dal diciannovenne figlio del suo maggiordomo.


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