domenica 23 febbraio 2014

23 FEBBRAIO 1904: NASCE TERENCE FISHER


Terence Fisher, regista britannico noto per aver lavorato per la Hammer, nasce il 23 febbraio 1904 a Londra.
Perde il padre giovanissimo e verrà accudito dai nonni e dalla madre. Cresce in una famiglia all'antica, con un educazione di stampo classico e religioso. Appena terminati gli studi, a 16 anni, si imbarca (per richiesta della madre) sul “Conway”, una nave militare, dove naviga per circa cinque anni raggiungendo il grado di secondo ufficiale. Capisce presto che la vita militare non fa per lui, perciò ed a 23 anni decide di cambiare vita lasciando il servizio e cercando i lavori più disparati. È  in questo periodo che comincia ad interessarsi al mondo del cinema, che tanto lo affascinava da ragazzino. Inizia a frequentare gli Studios: per conoscere l’ambiente e farsi notare accetta qualsiasi mansione, arrivando ad essere una sorta di factotum, fino al 1934. Sono anni fortemente formativi, dove il giovane Terence impara velocemente la tecnica del montaggio. Dopo cinque anni di gavetta, finalmente, riesce a lavorare professionalmente come montatore, cominciando già a farsi apprezzare per le sue doti. Quando la Rank Organization decide di rinnovare il proprio organico assumendo nuovi registi, Fisher coglie subito l'occasione facendosi avanti.
Il suo primo incarica sarà una commedia fantastica, Colonel Bogey (1948), in seguito gli vengono commissionati altri due mediometraggi, To the Public Danger e A Song for Tomorrow, sempre dello stesso anno.
Gli viene offerto il primo lungometraggio veramente importante, Portrait From Life, sempre nel 1948. Negli anni successivi si dibatte tra sceneggiature di qualità altalenante, riuscendo solo in parte a mettere in mostra le proprie abilità. Siamo nel 1951: sarà questo l’anno che cambierà drasticamente la vita e la carriera di Fisher e, probabilmente, la storia del cinema horror. È l’anno dell’incontro con il produttore William Hinds, che gli offre un contratto di quattro film per una piccola casa di produzione inglese in fase di ricostruzione: la Hammer Films. Dopo A Stolen Face(1952), seguiranno altri due lavori finalmente di carattere fantastico: Four Sided Triangle e Spaceways, entrambi del 1953.
Dopo tre anni di assenza dalla Hammer viene richiamato da Hinds per girare The Curse of Frankenstein (La maschera di Frankenstein, 1957), rifacimento del Frankenstein di James Whale. Si tratta del primo Frankenstein a colori, e si differenzia abbastanza radicalmente dal suo predecessore soprattutto per una visione incentrata molto più sulla figura dello scienziato, piuttosto che sul mostro. Un successo mondiale, incassi record, e la definitiva consacrazione.
Seguono a ruota una serie di straordinari successi sia al botteghino che per la critica, tutti in collaborazione con la storica casa di produzione inglese che gli mette a disposizione uno staff di assistenti ridotto ma efficientissimo. Dracula (1958) rappresenta uno dei più grandi omaggi alla figura del vampiro, definendo veri e propri canoni (mantello nero, canini appuntiti) che rimarranno per sempre nell'immaginario di tutti. Christopher Lee diventerà l'incarnazione perfetta del mostro di Dracula, fascinoso e aggressivo al tempo stesso. Nel 1958 vede la luce il sequel di The Curse of Frankenstein: The revenge of Frankenstein (La vendetta di Frankenstein), segue Hound of the Baskervilles (La furia dei Baskerville, 1959), tratto dal romanzo di Arthur Conan Doyle. Il 1959 è l’anno di The Mummy (La mummia) e The Man Who Could Cheat Death (L’uomo che ingannò la morte).
L’anno successivo gira The Stranglers of Bombay (1960), un'opera drammatica e The Two Faces of Dr. Jekyll (Il mostro di Londra).  Seguiranno Curse of the Werewolf (L’implacabile condanna, 1961), e The Phantom of the Opera (Il fantasma dell’opera, 1962), mentre ritorna la collaborazione con Cushing e Lee in The Gorgon (Lo sguardo che uccide, 1964).
Dracula: Prince of Darkness (1966) sarà l’ultimo Dracula di Fisher, interpretato da Christoper Lee, mentre saranno ancora tre i film tratti dal romanzo di Mary Shelley: Frankenstein Created Woman (La maledizione di Frankenstein, 1967), Frankenstein Must Be Destroyed (Distruggete Frankenstein, 1969), Frankenstein and the Monster from Hell (La creatura di Frankenstein, 1974), inframezzati dall'inedito in Italia The Devil Rides Out (1968), sceneggiato da Richard Matheson. La Hammer si avvia al tramonto e Fisher smetterà definitivamente di dirigere a 70 anni.
Muore di cancro il 18 giugno 1980.


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