mercoledì 26 febbraio 2014

26 FEBBRAIO: AUGURI A MICHEL HOUELLEBECQ


Auguri a Michel Houellebecq, scrittore, saggista, poeta, regista e sceneggiatore francese, pseudonimo nato a Réunion, il 26 febbraio 1956. 
Suo padre, guida d’alta montagna, e sua madre, medico anestesista, si disinteressano molto presto a lui, dopo la nascita della sorellastra.
Inizialmente sono i nonni materni, in Algeria, ad averne cura. In seguito, all’età di sei anni, viene affidato alla nonna paterna Henriette Houellebecq, comunista, della quale adotterà il cognome come pseudonimo.
Scopre Howard Phillips Lovecraft a 16 anni. Dopo aver frequentato a Parigi il liceo Chaptal, nelle classi di preparazione per la Grand Ecole, si iscrive alla facoltà di agraria nel 1975, dove fonda la poco fortunata
rivista letteraria Karamazov, per la quale scrive qualche poesia e lavora alle riprese di un film dal titolo Cristal de souffrance. Consegue la laurea in agraria nel 1978 con una specializzazione in «Ecologia e miglioramento dell’ambiente naturale».
Subito dopo si iscrive all'École nationale supérieure Louis Lumière —sezione cinema, indirizzo riprese cinematografiche — la quale abbandona nel 1981. Lo stesso anno nasce suo figlio Étienne. Affronta in seguito un periodo di disoccupazione, e un divorzio che gli provoca una forte depressione.
Inizia a lavorare come informatico nel 1983 presso la Unilog, dove resterà tre anni, periodo che diventerà poi fonte di ispirazione per Estensione del dominio della lotta. In seguito passa a lavorare
all'Assemblée nationale.
Verso la metà degli anni ottanta inizia a frequentare ambienti letterari parigini, pubblica le prime poesie e collabora con varie riviste. Le sue due prime raccolte di poesie, edite nel 1991, passano inosservate. In esse sono già percepibili tutti i temi che verranno trattati in seguito: la solitudine esistenziale e la denuncia del liberalismo, all'opera fin nell'intimità degli individui. Ancora nel 1991 pubblica un saggio su Lovecraft. Il suo primo romanzo Extension du domaine de la lutte viene pubblicato da Maurice Nadeau nel 1994 dopo essere stato rifiutato da parecchi editori. Senza promozione né pubblicità, il romanzo sì è diffuso tramite il
passaparola. Ne è stato tratto un film per il cinema francese da Philippe Harel nel 1999, e uno per la televisione danese da Jens Albinus nel 2002.
Le particelle elementari (1999), il romanzo successivo, provoca uno schiamazzo mediatico legato all'esclusione del suo autore dalla rivista letteraria Perpendiculaire, della quale faceva parte, a causa di idee ambigue. La notorietà dell’autore, che replica senza peli sulla lingua su Le Monde, trae ovviamente vantaggio da tutta questa pubblicità.
Il romanzo attacca (simbolicamente, ma al contempo nominandolo) lo scrittore Philippe Sollers. Il libro otterrà il Premio novembre, assegnato da una giuria della quale fa parte lo stesso Philippe Sollers, il quale
testimonierà a favore di Houellebecq nel recente processo generato dalle dichiarazioni di Houellebecq sull'islam. Nel 2006 da Le particelle elementari è tratto il film tedesco Elementarteilche diretto da Oskar Roehler che partecipa alla Berlinale vincendo un Orso d'argento per il miglior attore protagonista.             Del 2005 è il romanzo La possibilità di un'isola: la pubblicazione è preceduta in Francia da una massiccia promozione pubblicitaria e da numerose polemiche, in particolare per l'approccio al tema della clonazione umana.
Houellebecq ha anche firmato i testi dell’album Présence humaine, vicini allo stile delle sue poesie. 
L'autore attribuisce una pari importanza alla sua opera di saggista. Ha scritto su Les Inrockuptibles,
Perpendiculaire, L'Atelier du Roman, Immédiatement, oltre che sulla stampa internazionale.
Il suo nuovo romanzo La Carta e il Territorio, gli ha fatto vincere il premio Goncourt per il 2010.


Citazioni di Michel Houellebecq 

Giovinezza, bellezza, forza: i criteri dell'amore fisico sono esattamente gli stessi del nazismo. (da La possibilità di un'isola)

È nel rapporto con gli altri che si prende coscienza di sé: ed è proprio questo a rendere in sopportabile il rapporto con gli altri. (da Piattaforma nel centro del mondo)

Accettare l'ideologia del cambiamento continuo significa accettare che la vita di un uomo sia strettamente ridotta alla sua esistenza individuale, e che le generazioni passate e future non abbiano più alcuna importanza ai suoi occhi. È così che viviamo; e oggi per un uomo avere un figlio non ha più alcun senso. (da Le particelle elementari)

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