giovedì 21 agosto 2014

21 agosto 1872: nasce Aubrey Beardsley


Aubrey Beardsley fu illustratore, scrittore e pittore inglese, legato agli ambienti teatrali all'epoca di Oscar Wilde, famoso per le sue illustrazioni in bianco e nero a campiture piatte per opere come Salomè.
Nacque a Brighton, il 21 agosto 1872 e la sua carriera è legata alle tendenze simboliste e decadenti dell'epoca.
Beardsley lavorò a lungo per la rivista Yellow Book, che raccoglieva l'opera di numerosi artisti e scrittori del tempo. Le sue opere furono spesso discusse, per le peculiarità stilistiche innovative e soprattutto per la sua tendenza alla perversione ed al grottesco, soprattutto nei soggetti erotici del
periodo maturo. Beardsley fu sempre affascinato dalla storia e dalla mitologia, mutuando da esse la maggior parte dei suoi soggetti: ricorrenti sono le figure di Lisistrata e Salomè, ad esempio. La maggior parte delle sue illustrazioni furono realizzate ad inchiostro, con netti contrasti tra campiture nere e bianche, tra raffinati dettagli e linee pure.
Beardsley era amico di Oscar Wilde e nel 1893 illustrò la sua Salomè in occasione della prima in Francia. Lavorò inoltre per numerose riviste e quotidiani, tra cui The Savoy e The Studio oltre al già citato Yellow Book, ed illustrò molti libri tra cui Le Morte d'Arthur di Thomas Malory, alcuni racconti di Edgar Allan Poe, una raccolta di storie su Pierrot e The Rape of the Lock di Alexander Pope.
Come caricaturista, oltre alla sua opera per giornali e riviste, realizzò alcune scene sulla vita irriverente di Oscar Wilde. Tuttavia fu proprio la sua collaborazione artistica con Oscar Wilde, che proprio allora fu incarcerato per sodomia, a sminuire la sua rispettabilità agli occhi delle società di
allora e a portarlo al licenziamento da Yellow Book.
Dopo il licenziamento, la rivista, subì un lento declino in quanto era Beardsley a caricarla della propria eccentricità.
Beardsley fu inoltre scrittore: sua è Under the Hill, un racconto erotico incompiuto basato sulla leggenda del cavaliere tedesco Tannhäuser che, dopo aver trovato la dimora sotterranea di Venere, si trattiene un anno a venerare la dea.
Allineata con il modello estetico che vide in Oscar Wilde l'emblema, la
vita di Beardsley fu improntata all'eccentricità ed al pubblico egocentrismo, al punto che ebbe a dichiarare: "Ho uno scopo: il grottesco. Se non sono grottesco, non sono niente."
Beardsley morì a Mentone in Francia nel 1898, di tubercolosi, all'età di 25 anni.

 

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