venerdì 26 settembre 2014

26 settembre 1791: nasce Théodore Géricault


Jean-Louis André Théodore Géricault, pittore francese esponente dell'arte romantica, nasce a Rouen, il 26 settembre 1791, in una famiglia parigina, ma originaria della Manica, che dopo cinque anni dalla sua nascita si trasferisce a Parigi (1796). Cresce in un ambiente solido e facoltoso, il che gli
garantisce una buona e regolare istruzione presso il Lycée Impérial.
Presto il giovane Géricault scoprirà le sue passioni, quella artistica e quella militare, entrambe accomunate dall'amore profondo per i cavalli.
Cavalli che saranno oggetto di numerosi studi e dipinti.
I suoi studi artistici iniziano con l'ingresso nell'atelier di Carle Vernet, dove conosce anche il figlio, Horace Vernet, e proseguono nell'atelier di Pierre-Narcisse Guérin, per poi completarsi nella Scuola di Belle Arti di Parigi.
Svolse le sue prime esperienze pittoriche nell’ambiente neoclassico francese che in quegli anni era influenzato dalle figure di David e Ingres. Dopo un periodo di soggiorno a Roma, dove ebbe modo di studiare le opere di Michelangelo e di Caravaggio, fece ritorno a Parigi, nel 1817, dove conobbe Delacroix. In quegli anni realizzò il suo quadro più famoso: «La zattera della Medusa», che fu esposto nel Salone d’Autunno del 1819 ricevendo aspre critiche.
Negli anni successivi, il suo interesse per un naturalismo nudo e crudo lo portò a prediligere temi dal gusto macabro, quali le teste dei decapitati o i ritratti di pazzi e alienati mentali rinchiusi nei manicomi. Di carattere molto introverso, Gericault rappresenta già il prototipo del successivo artista romantico: amorale e asociale, disperato e maledetto, che alimenta il proprio genio di eccessi e trasgressioni. Il gusto per l’orrido e il rifiuto della bellezza dà immediatamente il senso della sua poetica: un’arte che non vuole essere facile e consolatoria ma che deve scuotere i sentimenti più profondi dell’animo umano, proponendogli immagini raccapriccianti. La sua vita si concluse nel 1824, a soli 33 anni.

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