martedì 10 dicembre 2013

10 DICEMBRE 1824: NASCE GEORGE MACDONALD


George MacDonald naque il 10 dicembre 1824 a Huntly e morì il 18 settembre 1905 ad Ashtead.
Fu scrittore, poeta e ministro di culto cristiano scozzese, noto soprattutto come romanziere di genere fantasy, ispirando molti autori  come W. H. Auden, J. R. R. Tolkien, C. S. Lewis, E. Nesbit e Madeleine L'Engle.
Figlio di contadini, crebbe in terra scozzese di culto calvinista, fede che però contestò nella dottrina relativa alla predestinazione dell'anima; nei suoi romanzi successivi, infatti, come ad esempio Robert Falconer e
Lilith, si noterà un suo disgusto per l'idea che l'amore di Dio sia limitato solo ad alcuni e negato ad altri. Sua madre Helen muore nel 1832, sei anni dopo suo padre si risposerà con Margaret McColl.
George studia e si laurea ad Aberdeen, dove si mette a insegnare matematica, quindi si trasferisce a Londra per studiare teologia e diventare pastore alla Trinity Congregational Church nel 1850. Tuttavia i suoi sermoni,
appunto non sempre coerenti al protestantesimo inglese, ebbero poco consenso tra i fedeli tanto da fargli ben presto abbandonare la vita pastorale. L'anno dopo, inoltre, si sposerà con quella che sarà il suo unico amore, Louisa Powell.
Successivamente lavorò per il ministero inglese a Manchester, poi si trasferì per qualche anno ad Algeri, quindi di nuovo a Londra come docente. Nel 1872-1873 viaggiò anche negli Stati Uniti, dove conobbe anche gli scrittori americani Longfellow e Walt Whitman.
Sebbene non particolarmente conosciuti, i suoi lavori (in particolare le sue fiabe e romanzi fantasy) hanno ispirato ed ammirato autori del calibro di W. H. Auden, J. R. R. Tolkien e Madeleine L'Engle. C. S. Lewis addirittura ha scritto di ritenere MacDonald come suo "maestro": un giorno, leggendo una copia di Phantastes in una stazione ferroviaria, Lewis pensò di aver «attraversato una grande frontiera».
Chesterton citò La principessa e i goblin come libro che «made a difference to my whole existence» («cambiò la mia esistenza»). Perfino Mark Twain, che inizialmente disprezzava MacDonald, diventò suo amico, e ci sono alcune prove che Mark Twain sarebbe stato influenzato da MacDonald.
Nel 1879 lo scrittore e la famiglia si trasferirono definitivamente in una delle mete da lui - e da tanti altri
inglesi - molto amata, la Riviera dei Fiori in Liguria, Italia, quasi al confine francese, e precisamente a Bordighera dove, tra l'altro vi era presente una chiesa anglicana; innamorato di quel paese, vi visse per ben 20 anni, scrivendo quasi la metà dell'intera sua produzione letteraria, soprattutto quella in stile fantasy.
Nella cittadina ligure fondò anche uno studio letterario, da lui battezzato Casa Coraggio, che divenne ben presto uno dei maggiori centri culturali del tempo, frequentata da viaggiatori italiani e stranieri (ovviamente in maggioranza inglesi) e da persone del luogo. Nella residenza si
svolgevano spesso apprezzate recite ed ogni settimana avvenivano letture dei classici, da Dante a Shakespeare.
MacDonald ebbe ben otto figli, tuttavia la sua vita fu funestata dalla morte, per malattia e lungo i suoi anni, di ben quattro delle sue creature: Mary Josephine, Maurice, Grace e Lilia, e poi anche sua moglie nel 1902. Dopo aver seppellito tutti a Bordighera, rattristato fece ritorno in Inghilterra, prima a Haslemere, quindi nella vicina Ashstead, entrambe nella contea del Surrey, a sud di Londra.
Morì in terra inglese nel 1905 ma le sue ceneri furono, secondo le sue volontà, riportate a Bordighera nel 1906, dai suoi figli ancora vivi Ronald, Caroline, Irene e Winifrid, per giacere accanto alla moglie.
Casa Coraggio passò di proprietà e divenne l'albergo della Regina. Lo scrittore ligure-piemontese Edmondo de Amicis, affascinato dalla vita dello scrittore scozzese, visse proprio lì dal 1906 fino alla sua morte, nel 1908. Oggi non esistono più né Casa Coraggio né l'hotel della Regina, ma sulla facciata della costruzione, nell'attuale via Vittorio Veneto, 34, due targhe commemorative ricordano entrambi gli scrittori

0 commenti:

Posta un commento