domenica 29 dicembre 2013

L'ANIMA GOTICA: IL CINEMA

Il termine "gotico" nel cinema viene spesso associato al genere horror, eppure come tutti i film dell'orrore non possono essere considerati "gotici" (pensiamo ad esempio gli "slasher movies"), così tali atmosfere possono emergere in film non necessariamente etichettati come horror.
È pur vero che ambientazioni e tematiche goticheggianti caratterizzano i film dell'orrore ai loro esordi, se pensiamo a quello che è considerato il primo esempio di questo genere cinematografico, Le manoir du diable di Méliès (1896).
Atmosfere gotiche erano molto presenti in diverse opere dell'Espressionismo tedesco, come Il golem di Paul Wegener (1915), Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene (1920) e Nosferatu il vampiro di Friedrich Wilhelm Murnau (1922).


Tra gli anni Trenta e Quaranta, il periodo d'oro dell'horror soprattutto grazie alle produzione della Universal Pictures, ricorrono personaggi ispirati a romanzi gotici ricorrono nelle produzioni cinematografiche, come Dracula e Frankenstein, e abbondano atmosfere nebbiose, castelli in decadenza, chiaroscuri tipici della tradizione del genere, che però verranno abbandonati negli anni Cinquanta e Sessanta, fatta esclusione per la Hammer Film Productions e l'American International Pictures; la prima, con Terence Fisher, realizzerà film come La maschera di Frankenstein (1957), Dracula il vampiro (1958) e La mummia (1959), la seconda, con la regia di Roger Corman, realizzerà numerosi film ispirati ai racconti di Edgar Allan Poe.


Il gotico per la prima volta appare nel cinema italiano con I vampiri di Freda (1957) e, soprattutto, con Mario Bava che, a partire da La maschera del demonio (1960), realizzerà capolavori noti a livello internazionale, dando l'avvio a un filone di horror gotico italiano che si protrarrà fino agli anni Settanta.
A cimentarsi nel genere non saranno però solo registi noti per le loro produzioni horror come Dario Argento, ma anche Federico Fellini in Toby Dammit (episodio presente in Tre passi nel delirio, 1967), Pupi Avati (che esordisce col genere horror) e Dino Risi (Fantasma d'amore, 1981).

A livello internazionale da citare sono Rosemary's Baby di R. Polanski (1968), Nosferatu, il principe della notte di W. Herzog (1979) e Miriam si sveglia a mezzanotte (1983) di Tony Scott.
Atmosfere gotiche ricorrono anche nel controverso regista Ken Russell, che ne omaggiò le atmosfere con Gothic (1986).

A partire dagli anni Novanta, Tim Burton viene considerato il regista gotico per eccellenza, con opere come Edward mani di forbice (1990), Il mistero di Sleepy Hollow (1999), La sposa cadavere (2005), Sweeney Todd (2008) e Dark Shadows (2012).
Film cult per il movimento dark sarà inoltre Il corvo di A. Proyas (1994), mentre campione d'incassi sarà Intervista col vampiro di Neil Jordan (1994), tratto dal romanzo di Anne Rice.


Da segnalare infine l'interessante filone spagnolo che, a partire dal capolavoro di Guillermo Del Toro, Il labirinto del fauno (2006), riprenderà e innoverà le atmosfere gotiche, unendo le problematiche contemporanee e realistiche a mondi onirici e perturbanti.



0 commenti:

Posta un commento