mercoledì 30 luglio 2014
30 luglio 1818: nasce Emily Brontë
Emily Brontë, scrittrice e poetessa inglese, famosa per il suo unico romanzo Cime tempestose, nasce a Thornton (Yorkshire), il 30 luglio 1818, quinta di sei figli, sorella di Charlotte ed Anne. Nel 1820, la famiglia si trasferì a Haworth, dove il padre di Emily, Patrick lavorava come curato perpetuo. Fu in questo ambiente che il talento letterario delle sorelle Brontë fiorì. Durante l'infanzia, dopo la morte della madre Maria Branwell, le tre sorelle e il fratello Branwell ricevettero in dono dal padre una scatola di soldatini, con i quali si divertirono ad immaginare le più disparate avventure: nacque così Young Men il primo ciclo narrativo dei ragazzi Brontë. Risalgono a quegli stessi anni anche Our Fellows e Tales of Islanders, cicli ispirati l'uno dalle Favole di Esopo e l'altro dalla fantasia di poter avere un'isola tutta per sé.
Emily era una donna dotata di carattere, riservata e taciturna. Importante influenza nella vita e nelle opere di Emily ebbe Tabitha Aykroyd, chiamata affettuosamente "Tabby" la governante assunta dal padre per sopperire all'assenza della madre, che aveva l'abitudine di raccontare storie di fantasmi ai bambini.
Il 12 luglio 1836 Emily scrisse Will the day be bright or cloudy?, poesia in cui l'avvenire di una bambina viene paragonato all'evolversi del giorno.
Nel 1838, Emily iniziò a lavorare come insegnante presso la scuola di Law Hill, vicino ad Halifax (West Yorkshire).
Restò lì solo per pochi mesi, durante i quali continuò comunque a scrivere poesie. Tornata ad Haworth, Emily si dedicò alle faccende di casa ma anche alla pittura e alla scrittura Lasciò nuovamente la canonica nel 1842, quando insieme alla sorella Charlotte partì alla volta di Bruxelles, per approfondire la conoscenza delle lingue presso una scuola privata. Emily rimase in Belgio per circa un anno: a novembre tornò a casa per il funerale della zia Elizabeth Branwell, che dalla morte della loro madre (avvenuta nel 1821) si era trasferita ad Haworth per prendersi cura dei nipoti. Nel gennaio successivo Charlotte ripartì per Bruxelles, Emily invece rimase a casa dove tornò ad occuparsi delle sue mansioni di padrona di casa e della sua attività poetica.
Nell'autunno del 1845 Charlotte trovò uno dei quaderni di poesie di Emily. Rimase talmente colpita dai versi da pensare immediatamente alla pubblicazione di un volume che raccogliesse le poesie di tutte le sorelle. Convincere Emily, indignatissima per l'invadenza della sorella, non fu per nulla facile, ma con la promessa che la loro identità sarebbe stata protetta da pseudonimi (che le sorelle crearono a partire dalle loro iniziali) Charlotte riuscì infine a strapparle un consenso, e l'anno successivo il volume uscì con il titolo Poems by Currer, Ellis and Acton Bell. Ne vennero vendute due sole copie, ma Ellis (ovvero Emily) ricevette critiche lusinghiere.
Nel gennaio 1847, l'editore Newby accettò di pubblicare i romanzi di Ellis ed Acton Bell, rispettivamente Cime tempestose e Agnes Grey, che tuttavia furono pubblicati soltanto a dicembre sulla scia dell'enorme successo di Jane Eyre di Currer Bell. Cime Tempestose fu oggetto di notevole scandalo: i critici lamentavano la mancanza di un fine morale della vicenda e solo pochi ne notarono l'originalità e la potenza. Attualmente il romanzo è considerato un classico della letteratura mondiale e uno dei migliori esempi della letteratura vittoriana.
La salute di Emily andò via via indebolendosi, a causa delle malsane condizioni di vita del tempo. Morì di tubercolosi a soli trent'anni, il 19 dicembre 1848, dopo essersi ammalata in occasione del funerale del fratello, morto di delirium tremens nel settembre dello stesso anno.
Citazioni di Emily Brontë
Ora mi degraderebbe sposare Heathcliff, così non saprà mai quanto io lo ami: e non perché sia bello, Nelly, ma perché lui è più me stessa di quanto non lo sia io. Di qualsiasi cosa siano fatte le nostre anime, la mia e la sua sono la medesima cosa; e quella di Linton è diversa quanto un raggio di luna da un lampo, o il gelo dal fuoco. (Cime tempestose)
Le mie grandi sofferenze in questo mondo sono state quelle di Heathcliff, e le ho viste e vissute tutte fin dal principio; il mio pensiero principale nella vita è lui. Se tutto il resto morisse, e lui rimanesse, io continuerei ad esistere; e se tutto il resto continuasse ad esistere e lui fosse annientato, l'universo si trasformerebbe in un completo estraneo: non ne sembrei parte. – Il mio amore per Linton è come il fogliame nei boschi: il tempo lo cambierà, ne sono consapevole, come l'inverno cambia gli alberi. Il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce eterne che stanno sotto quegli alberi: una fonte di piacere ben poco visibile, ma necessaria. Nelly, io SONO Heathcliff! Lui è sempre sempre, sempre nella mia mente: non come una gioia, non più di quanto io lo sia per me stessa, ma come il mio stesso essere. Quindi non parlare più di separazione: non è possibile. (Cime tempestose)
Il tiranno stritola i suoi schiavi e questi non gli si rivoltano contro, ma stritolano quanti sono sotto di loro. Tu puoi torturarmi a morte soltanto per divertirti; ma devi lasciare che io mi diverta a mia volta allo stesso modo. E per quanto puoi, evita di insultarmi. Dopo aver raso al suolo il mio palazzo, non costruirmi un tuguri compiacendoti di aver avuto la carità di darmelo come casa. (Cime tempestose)
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