mercoledì 21 maggio 2014

21 MAGGIO 1844: NASCE HENRY ROUSSEAU


Henri Julien Félix Rousseau, pittore francese, nasce a Laval (cittadina a nordovest della
Francia), il 21 maggio 1844, da Julien Rousseau (lattoniere e commerciante di ferramenta) ed Eléonore Guyard. Abbandonati gli studi, si arruola volontario in fanteria nel 1863 al distretto di Angers per evitare la casa di correzione in seguito al furto di pochi franchi nello studio di un avvocato e sconta un mese di pena nella prigione di Pré Pigeon. Nel 1868 morto il padre, lascia l'esercito, si trasferisce a Parigi in rue
Roussellet 25, lavora per un certo periodo di tempo come segretario presso un ufficiale giudiziario e l'anno successivo si sposa con la diciottenne Clémence Boitard. Arruolato come soldato semplice durante la guerra con la Prussia nel 1870 e subito rilasciato poiché figlio di madre vedova, entra quindi nel 1871 come gabelliere nell'ufficio comunale del dazio di Parigi. Quest'ultimo impiego lo accompagnerà fino al 1893 e sarà il tempo e il luogo dove maturerà il suo desiderio di divenire un pittore e caratterizzerà la sua identità nel mondo artistico con il soprannome di Rousseau il Doganiere.
È infatti in questo arco di tempo che si delineano le sue prime sconosciute opere: Paesaggio invernale con episodio bellico del 1877, mentre è del 1879 la realizzazione di Paesaggio con mulino e carretto. 
Avendo nel 1884 la possibilità di frequentare il Museo del Louvre ha l'opportunità di osservare i grandi autori e di realizzarne copie, sempre da autodidatta; nello stesso anno viene rifiutato dal Salon officiel, ma è accolto al Salon des Indépendants, che è meno selettivo, a cui partecipa regolarmente negli anni seguenti con qualche interruzione, dal 1895 al 1900, e al Salon d'Automne dal 1905 al 1907.
Nel 1891, ispirandosi alle vedute brasiliane del pittore olandese del XVII secolo Frans Post, esegue la sua prima tela a soggetto esotico: questa ambientazione viene ripresa continuamente, suscitando incomprensione ed ironia da parte dei critici, che ne deridono le limitate capacità tecniche e mettono in evidenza l'incongruenza della vegetazione, che non è reale ma frutto della sua straordinaria fantasia.
Per anni i critici rinfacciano a Rousseau di non aver seguito studi regolari all'Accademia di Belle Arti o nell'atelier di un pittore accademico; inoltre, il suo rifiuto di frequentare i luoghi di ritrovo degli artisti dell'avanguardia del periodo porta i suoi colleghi ad emarginarlo e a criticarlo per le evidenti incongruenze stilistiche, tipiche di un autodidatta.
Col passare del tempo si assiste ad un'evoluzione del suo stile, i critici, che da sempre lo attaccano, cominciano ad ammorbidirsi, anche se continuano a ritenerlo un pittore di scarso talento. Oppresso dai debiti, nel 1907 Rousseau viene arrestato e condannato a due anni di carcere col beneficio della condizionale per una truffa tentata per risollevare le proprie scarse finanze; scarcerato, si rimette con impegno a dipingere.
Negli ultimi anni della sua vita la sua visione da sogno e da favola viene compresa da alcuni intellettuali che iniziano una rivalutazione critica, apprezzando l'atmosfera da fiaba popolare delle sue giungle.
Pittore all'apparenza ingenuo e incolto, è invece partecipe dei fermenti innovativi della sua epoca, tanto che i primi convinti riconoscimenti gli vengono da Guillaume Apollinaire, Odilon Redon, Paul Gauguin, Robert Delaunay, Georges Braque e Pablo Picasso.
Continua a dipingere e ad esporre con scarso successo commerciale, tanto che è quasi sempre oppresso dai debiti, fino alla morte che avviene il 2 settembre 1910 a Parigi.

 

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