giovedì 22 maggio 2014

22 MAGGIO 1859: NASCE ARTHUR CONAN DOYLE


Arthur Conan Doyle, scrittore, medico e poeta scozzese, considerato, insieme ad Edgar Allan Poe, il fondatore del giallo e del fantastico, nasce a Edimburgo, il 22 maggio 1859, figlio di Charles Altamont Doyle, inglese con remote origini irlandesi, e dell'irlandese mentre Mary Foley era irlandese. Il cognome composto lo prese dal prozio Michael Conan, noto giornalista dell'epoca. Il giovane Arthur, secondo di dieci figli, iniziò i suoi studi presso una scuola della sua città per poi proseguire alla Hodder Preparatory School nel Lancashire. I suoi studi più importanti proseguirono presso lo Stonyhurst Jesuit College, scuola cattolica di Clitheroe, poi ancora in Austria, in un altro collegio gesuita e infine all'Università di Edimburgo dal 1876, da cui uscì laureato in medicina nel 1885.
È di quel periodo la sua prima opera, Il mistero di Sasassa Valley (1879, racconto del terrore venduto al Chambers Journal). L'anno successivo vende a The London Society la storia Il racconto dell'americano, su una mostruosa pianta originaria del Madagascar che si ciba di carne umana.
A 22 anni, finiti gli studi, accetta un posto da medico di bordo sul battello Mayumba, che collegava regolarmente il porto di Liverpool alle coste occidentali dell'Africa. Dopo soli pochi mesi, decise che l'esperienza come medico di bordo poteva giungere a termine.
Rimase così senza lavoro, credendo di potersi mantenere con i guadagni letterari, ma così non fu. Iniziò a vagliare altre possibilità, tra cui quella di trasferirsi a Plymouth e lavorare nello studio di un suo compagno di studi, un certo George Budd, ma anche in questo caso, dopo solo 2 mesi, decise di tornare a casa, per la difficile convivenza lavorativa con il suo nuovo socio.
Aprì, con scarso successo, uno studio medico nel Southsea, sobborgo di Portsmouth: fu proprio in questo periodo che Doyle cominciò a scrivere le avventure di Sherlock Holmes, che così iniziarono ad
avere un discreto successo presso il pubblico britannico. Il primo romanzo sul detective fu Uno studio in rosso, del 1887, pubblicato sullo Strand Magazine.
A questa prima opera fece seguito Il segno dei quattro (1890), opera che gli valse enorme successo.
Conan Doyle, nonostante l'enorme successo, non legò mai abbastanza con il suo personaggio più popolare, che odiava perché divenuto più famoso di lui. Conan Doyle era invece maggiormente attirato da altri generi letterari come l'avventura o il fantastico o come opere di ricerca storica.
Numerosi i suoi lavori nel campo dell'avventura, del fantastico, del soprannaturale e del terrore: si
possono citare a titolo di esempio The Last Of The Legions and other tales of long ago, Tales of Pirates, My Friend The Murderer and other mysteries, Lot 249 (La mummia), Il mondo perduto.
Anche se l'elemento fantastico non è mai completamente assente neppure dalla sua produzione realistica - si pensi al romanzo Il mastino dei Baskerville (1902) o al racconto Il vampiro del Sussex (1927), entrambi del ciclo di Sherlock Holmes - Doyle scrisse "solo" cinque romanzi e una quarantina di racconti strettamente fantastici, la maggior parte dei quali dell'orrore e del soprannaturale. La fantascienza è rappresentata principalmente dalla serie del professor Challenger (1912-1929), tra questi il più celebre è rimasto Il mondo perduto, un romanzo del 1912 che racconta di una spedizione guidata da Challenger su di un altopiano del Sud America popolato da animali preistorici sopravvissuti all'estinzione. La storia ha avuto notevole successo nel mondo del cinema, a partire dall'epoca del muto nel 1925 con il primo film al quale seguirono altre cinque pellicole (compresi due remake).
Doyle scrisse inoltre nel 1926 il saggio Storia dello Spiritismo, argomento cui dedicò  gli ultimi anni della sua vita, realizzando articoli e conferenze grazie ai contatti con la Golden Dawn.
Doyle morì per un improvviso attacco cardiaco mentre si trovava nella sua casa in campagna a Windlesham, Crowborough, il 7 luglio 1930.


Citazioni di Arthur Conan Doyle

Lo studio dei ritratti di famiglia è sufficiente per convertire un uomo alla dottrina della reincarnazione. (Il mastino dei Baskerville)

Il miglior antidoto al dolore è il lavoro. (Il ritorno di Sherlock Holmes)

Sono proprio le soluzioni più semplici quelle che in genere vengono trascurate. (Il segno dei quattro)

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