Gérard Labrunie, poeta e scrittore francese, conosciuto come Gèrard de Nerval, nasce a Parigi, il 22 maggio 1808, a soli 2 anni perde la madre a causa della meningite; la perdita della madre, vissuta forse
solo inconsapevolmente data l'età di Nerval, sarà destinata a condizionarlo per tutta la vita. Secondo il parere dominante dei critici, alla base delle celebri figure femminili di Nerval (Sylvie in testa) c'è proprio tale perdita. Fu portato a Mortefontaine (Oise) dal prozio Antoine Boucher (fratello della nonna materna) che gli
farà da maestro. L'ambiente di Mortefontaine, dove trascorrerà più tardi anche le vacanze, è per il giovanissimo Gérard esaltante e fonte di ispirazione per il futuro: lo zio, che morirà nel 1820, era un grande appassionato di occultismo e di religioni pagane, e sotto la sua egida Nerval sviluppa un rapporto del tutto particolare con la religione.
Nel 1814 il padre torna a Parigi e vuole subito il figlio con sé.
Nel 1822 Gérard entra al Collège Charlemagne, dove ha, tra i compagni di scuola, Théophile Gautier. Già durante gli studi liceali, Nerval inizia a delineare tramite una fervida attività letteraria e teatrale il suo gusto per l'ideale "gotico-nazionale-popolare" scagliandosi con la satira contro la poetica della Pléiade.
Tra il 1827 e il 1829 frequenta un cenacolo di letterati raggruppati attorno a Hugo, che considera mentore e amico.
Intanto si occupa della traduzione dei poeti tedeschi, e con l'influenza di Hugo e di Madame de Staël pubblica la raccolta di Poésies allemandes (febbraio 1830) che legge i nuovi poeti romantici
tedeschi in continuità con i classici francesi. L'anno successivo, nello scrivere una lettera a un amico, passerà a "Gérard La Brunie de Nerval", inventando quello che sarà tra poco il suo pseudonimo.
Collabora dall'ottobre 1829 anche a "Le Mercure de France aux XIXe siècle", rivista che si pubblica dall'aprile del 1823 all'aprile del 1832 dove Nerval attribuisce a Jean Paul, fingendo di tradurre, propri versi.
Nel frattempo Nerval per volere del padre viene iscritto alla Facoltà di medicina presso l'Hotel de Dieu affinché il giovane potesse continuare a seguire il mestiere paterno, ma Nerval in realtà non ha alcuna intenzione di diventare medico, e più che studiare frequenta gli amici scrittori Philothée O'Neddy e Auguste Maquet, il pittore Célestin Nanteuil e il cabaret mondano "Petit Moulin Rouge". Iniziano anche i problemi con la legge, che saranno una costante per tutta la sua vita: il primo fermo di polizia per schiamazzi verrà da lui raccontato in Mes prisons (Memoires) e in Angélique.
Viene nuovamente arrestato nel 1832 per complotto. Lascia gli studi e prosegue nella sua attività.
Pubblica anche le Odelettes su "L'Almanach des Muses" e La Main de gloire su "Le Cabinet de lecture", e riesce a mettere in scena al Teatro dell'Odeon le due pièces Le Prince des sots e Lara ou l'expiation, firmate "Gérard L.".
Innamoratosi nell'estate del 1833 dell'attrice e cantante Jenny Colon (1808-1842), le dedicherà un culto
idolatra che acquista forme nuove dopo la sua morte: figura della madre persa, ma anche della donna ideale nella quale si mescolano, con un sincretismo tipico del pensiero di Nerval, Maria, Iside e la Regina di Saba. Questa donna, coetanea dell'autore, con la sua vita convulsa (madre a 16 anni, sposata due volte e amante di un banchiere olandese) all'inizio si erge per lo scrittore a modello della vita libertina; invece, dopo la sua morte prematura (a soli 34 anni) inizia il processo di trasfigurazione che la farà diventare la Aurélia delle Vergini del fuoco.
Nerval viaggia nel 1834 in Italia. Al suo ritorno lascia la casa paterna e va ad abitare con gli amici Camille Rogier e Arsène Houssaye al n. 3 dell'impasse du Doyenné, dove costituisce un circolo letterario.
Per Nerval è un periodo felice che chiama La Bohême galante. Compie diversi viaggi in Belgio, Paesi Bassi, Austria, Inghilterra e Germania. Si dedica assiduamente al teatro, scrivendo spesso in coppia con Dumas (ma la firma sarà solo del secondo): Piquillo, Léo Burckart, L'Alchimiste, ma soprattutto diventa critico
per diverse riviste.
Nei primi anni del decennio successivo iniziano a manifestarsi i primi segni psicotici di Nerval, in particolare
presenta tutti i sintomi di un'acuta schizofrenia. Per due volte viene ricoverato in ospedale. Gli viene accordato un piccolo sostegno economico pubblico.
Nel 1842 compie un lungo viaggio in Egitto, Libano, Costantinopoli, Malta e ritorno da Napoli, esaltandosi per la ricchezza di tradizione di quei luoghi che gli forniranno ispirazione per la raccolta di scritti Voyage en Orient del 1851.
Vengono pubblicate diverse prose sparse, tra cui Roi de Bicêtre (1839), Roman tragique (1844), Femmes du Caire (1846), Scènes de la vie orientale (1848), uno studio su Jacques Cazotte, e uno sul culto di Iside su riviste importanti o minori.
Intanto l'insurrezione ha portato alla seconda Repubblica. Nerval, che aveva seguito precedentemente i fatti politici della Francia, e sebbene sia invitato da diverse parti a intervenire, non fa niente, cambia casa, si isola, decide ancora di partire. Anche questo è stato visto come segno del suo malessere interiore.
Durante un viaggio a Londra conosce Charles Dickens. Scrive uno studio su Cagliostro. Con l'inizio degli anni cinquanta, la sua situazione sia economica sia personale peggiora: è tormentato da frequenti episodi
di sonnambulismo, e viene ricoverato sempre più spesso in una sorta di "libertà vigilata" a causa di frequenti deliri, anche violenti. Tuttavia, la sua produzione non si arresta: è proprio in questi anni che porta a
definitivo compimento Angélique, Sylvie, Jemmy, Octavie, Isis, Corilla, ed Emilie, che andranno poi a comporre, assieme alla raccolta di poesie Les Chimères, scritte nell'arco di tutti gli ultimi anni della sua
vita, il libro Les Filles du feu, considerato il suo capolavoro e che uscirà nell'anno della sua morte.
Intanto ha consegnato il testo definitivo di Voyage en Orient. Nel 1851 viene rappresentata con scarso successo L'Imagier de Harlem, pièce teatrale scritta con Méry e B. Lopez, e nel 1852 escono i Contes et
facéties.
Durante l'ospedalizzazione del 1852, sono ormai pochi gli amici che cercano di lui, tra cui Nadar. Lasciato l'ospedale va ad abitare al n. 9 di rue du Mail. Nel 1853 soggiorna nella clinica di Émile Blanche a Passy. L'anno seguente escono le Filles du Feu e fa ancora un viaggio in Germania. La notte fra il 25 e il 26 gennaio 1855, a Parigi, si suicida impiccandosi a un cancello.
0 commenti:
Posta un commento