mercoledì 23 aprile 2014
23 APRILE 1899: NASCE VLADIMIR NABOKOV
Vladimir Nabokov, scrittore, saggista, critico letterario, drammaturgo e poeta russo naturalizzato statunitense, nasce a Pietroburgo, il 23 aprile 1899.
Figlio di Vladimir Dmitrievič Nabokov, noto politico che finì assassinato, ed Elena Ivanovna Rukavišnikova, nacque da una nobile famiglia russa a San Pietroburgo, dove trascorse l'infanzia e la giovinezza in una casa che ora ospita un museo dedicato allo scrittore. Poiché in famiglia si parlava correntemente sia il russo sia l'inglese sia il francese, fin dalla sua più tenera età Nabokov fu in grado di comprendere e parlare queste lingue.
I Nabokov lasciarono la Russia dopo la rivoluzione del 1917 per recarsi in una tenuta di alcuni amici in Crimea, dove rimasero per un anno e mezzo. A seguito della disfatta dell'Armata bianca in Crimea, abbandonarono definitivamente la Russia e si trasferirono in Occidente, in Gran Bretagna.
Nel 1922 completò gli studi di slavo e di lingue romanze al Trinity College dell'Università di Cambridge. Si trasferì quindi a Berlino dove il padre venne assassinato il 28 di marzo e poi a Parigi, acquistando una sempre maggiore notorietà nell'ambiente dei russi emigrati, grazie ai suoi primi scritti in russo, pubblicati sotto lo pseudonimo di Sirin. Nel 1925 sposò Vera Slonim dalla quale, nel 1934 ebbe un bambino di nome Dmitri.
Nel 1926 uscì il suo primo romanzo, "Masenka", a cui seguirono un paio di anni dopo "Re donna fante" e poi via via "La difesa di Luzin", "L'occhio", "Camera oscura", "Gloria" e il racconto kafkiano "Invito a una decapitazione".
In seguito all'osservazione della società americana e delle sue contraddizioni, scrive "La vita vera di Sebastian Knight" e, nel 1955 pubblica il libro che gli darà fama, ossia "Lolita".
In seguito Nabokov pubblicò altri libri di grande spessore, come ad esempio "Pnin" ironica esplorazione del mondo dei college statunitensi, e "Fuoco pallido" anch'esso ambientato nel mondo dei college.
Morì a Montreaux il 2 luglio 1977.
Citazioni di Vladimir Nabokov
Penso come un genio, scrivo come uno scrittore brillante, e parlo come un bambino. (da Intransigenze)
Non essere sicuro di apprendere il passato dalle labbra del presente. Non fidarti neanche del mediatore più onesto. Ricorda che ciò che ti vien detto ha sempre un triplice aspetto: riceve una certa forma da chi racconta, è rimodellato da chi ascolta ed è occultato a entrambi dal morto di cui si narra la storia. (da La vera vita di Sebastiano Knight)
Era amore a prima vista, a ultima vista, a eterna vista. (da Lolita)
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