mercoledì 19 marzo 2014
19 MARZO: AUGURI A PHILIP ROTH
Auguri a Philip Roth, scrittore statunitense, nato a Newark, il 19 marzo 1933, da genitori galiziani di fede ebraica. Si è laureato alla Bucknell University, e ha preso il master alla Chicago University, in letteratura anglosassone. Si è dedicato poi brevemente all'insegnamento, tenendo dei corsi di scrittura creativa e storia della letteratura alle università di Iowa e a Princeton. Ha poi insegnato letteratura comparata all'Università della Pennsylvania fino al 1991, quando ha deciso di dedicarsi a tempo pieno al solo esercizio della scrittura. Dopo l'università ha anche prestato servizio militare per due anni, durante i quali ha scritto racconti e recensioni per qualche rivista
Durante gli anni vissuti a Chicago, Roth ha sposato Margaret Martinson, dalla quale si è separato nel 1963. La donna è poi morta in un incidente stradale nel 1968, evento che è diventato parte della sua opera, con l'esplorazione dell'interiorità di personaggi che hanno perduto qualcuno improvvisamente e ne cercano una ragione o si domandano se ne hanno in qualche modo colpa. In particolare, si può riconoscere la sua prima moglie dietro i personaggi di Lucy Nelson in Quando lei era buona e di Maureen Tarnopol in La mia vita di uomo, ma sembra apparire anche in I fatti: autobiografia di un romanziere e nelle fantasie del protagonista di Il teatro di Sabbath.
Nel 1990 Roth ha sposato in seconde nozze Claire Bloom, un'attrice con cui conviveva da tempo. Nel 1994, si è separato anche da lei; la Bloom ha pubblicato un libro di memorie Leaving a Doll's House (1996), in cui Roth viene ritratto in modo poco generoso. Alcune pagine amare di Ho sposato un comunista sembrano costruite in reazione al libro di lei.
Nella vita dello scrittore c'è qualcosa che ha a che fare con un esaurimento nervoso e con un trattamento medico sbagliato (di cui c'è traccia anche nella trama di Operazione Shylock) che gli causava insonnia e, a sentire la seconda moglie, qualche crudeltà mentale.
Il 10 novembre 2012, all'età di 79 anni, Roth ha annunciato pubblicamente in un'intervista alla rivista francese Les Inrockuptibles il suo addio alla letteratura, usando questa metafora: «Alla fine della sua vita il pugile Joe Louis disse: "Ho fatto del mio meglio con i mezzi a mia disposizione". È esattamente quello che direi oggi del mio lavoro. Ho deciso che ho chiuso con la narrativa. Non voglio leggerla, non voglio scriverla, e non voglio nemmeno parlarne».
Poche ore dopo, la notizia è stata confermata dal suo editore Houghton Mifflin.
L'autore ha anche precisato di aver dato istruzioni ai suoi parenti di distruggere il proprio archivio personale quando sarà morto, archivio che potrebbe contenere anche degli inediti. Contestualmente, ha abbandonato il proprio appartamento sull'Upper West Side di New York City e si è definitivamente trasferito nella fattoria di sua proprietà nel Connecticut, dove nel marzo del 2013 ha rilasciato una lunga intervista alla rete televisiva pubblica PBS per la serie American Masters.
Citazioni di Philip Roth
La gente è infallibile: sceglie quello che ti manca e poi non te lo dà. (Pastorale americana)
Evitare le parole stravaganti. [...] Tutti i termini pedanti non servono allo scopo. (Operazione Shylock)
Tutto quello che ho per difendermi è l'alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto di un fucile. (Operazione Shylock)
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