domenica 30 marzo 2014

30 MARZO 1844: NASCE PAUL VERLAINE


Paul Verlaine, poeta francese, nasce a Metz, il 30 marzo 1844, da una famiglia di Verlaine della piccola
borghesia: il padre era capitano nell'esercito, mentre la madre conserverà per molto tempo sopra
il camino i vasi con i feti dei suoi precedenti aborti.
Verlaine si trasferisce con la famiglia a Parigi (1850) dove studia nel collegio Institution Landry; i risultati scolastici non sono eccellenti ma il contatto con la letteratura lo affascina. Nel 1862, dopo aver conseguito il
baccalaureato in lettere si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, che però ben presto dovrà abbandonare. Successivamente trova un impiego al comune. Frequenta i cafè e i salotti letterari parigini. Nel 1866 collabora al primo Parnasse contemporain e pubblica i Poèmes saturniens.
Nel 1870 sposa Mathilde Mauté, per la quale pubblica La Bonne Chanson.
Nel 1871 partecipa alla Comune di Parigi, perdendo perciò l'impiego, e nasce il figlio Georges.
Verlaine è a quest'epoca legato con il gruppo dei Parnassiani, costituito attorno al giovane poeta Louis-Xavier de Ricard, in cui si trovano letterati come Villiers de l'Isle-Adam e Anatole France.
Un amico di Verlaine, il violinista e poeta dilettante Ernest Boutier, lo mette in contatto con un piccolo libraio
specializzato nelle opere religiose, Alphonse Lemerre, che accetta di pubblicare, ma a spese dell'autore, le opere dei  giovani poeti.
Nel 1871 avviene l'incontro con Arthur Rimbaud, dopo che il giovane poeta gli aveva inviato qualche sua lirica. Iniziano una relazione intima e una vita di vagabondaggio. Verlaine lascia la moglie e il figlio, Georges (nato il 28 ottobre 1871), per seguirlo in Inghilterra e in Belgio. Durante questi viaggi Verlaine scrive Romances sans paroles.
Questa relazione tumultuosa termina dolorosamente: nel 1873, i due poeti sono a Londra. Verlaine abbandona tutto d'un tratto Rimbaud, affermando di voler tornare dalla moglie, deciso, se ella non lo riaccettasse, a spararsi. Trasloca quindi in un albergo a Bruxelles. Rimbaud lo raggiunge, persuaso che Verlaine non avrebbe avuto il coraggio di mettere fine ai suoi giorni. Nel momento in cui Rimbaud lo vuole lasciare, Verlaine, ubriaco, gli spara due colpi di pistola, ferendolo leggermente a una mano. Verlaine viene così incarcerato a Mons, Rimbaud invece raggiunge la fattoria di famiglia a Roche, nelle Ardenne, dove scrive Una stagione all'inferno.
Verlaine è condannato a due anni di prigione. Sebbene Rimbaud avesse dichiarato di non voler denunciare il suo compagno per essere stato ferito, Verlaine viene ugualmente condannato per il reato di sodomia.
Egli avrebbe scontato la sua pena a Bruxelles e a Mons.
E qui, distrutto da un profondo sentimento di colpa e di desolazione (durante la detenzione egli apprende che sua moglie ha chiesto e ottenuto la separazione), si converte al cattolicesimo. Comincia allora a scrivere
una serie di poesie che in gran parte  confluiranno nella raccolta Sagesse, edita senza successo nel 1880.
Alla sua uscita ritorna in Inghilterra, e poi a Rethel, dove esercita temporaneamente l'incarico di professore.
Nel 1883 muore di tifo, durante il servizio militare, Lucien Létinois, un giovane ragazzo che Verlaine aveva conosciuto durante la sua esperienza di insegnamento e di cui si era innamorato, per quanto non risulti tra di loro una relazione che andasse al di là di un puro affetto. Disperato, di nuovo privo di qualunque persona
capace di consolarlo, Verlaine piange la morte dell'amante/figlio nella raccolta Amour (edita nel 1888) e cerca di nuovo conforto nell'alcol.
Grazie all'aiuto di alcuni amici, torna a pubblicare alcuni suoi versi nelle riviste letterarie parigine. Incontrerà il grande successo con la pubblicazione, nel 1884, del saggio I poeti maledetti, in cui Verlaine traccia degli acuti profili critici di tre grandi poeti incompresi del suo tempo, nonché amici, Arthur Rimbaud, Stéphane Mallarmé e Tristan Corbière.
Insieme a Mallarmé, egli viene trattato come un maestro e un precursore dai poeti del simbolismo e dai decadentisti.
Nel 1885 divorzia ufficialmente dalla moglie, e sempre più schiavo dell'alcol tenta di strangolare la madre, finendo nuovamente in carcere.
A partire dal 1887, mentre s'accresce la sua fama, Verlaine cade nella miseria più nera. Le sue condizioni di salute intanto peggiorano, aggravate dal suo alcolismo ormai cronico e da una malattia venerea contratta a causa della sua continua frequentazione di prostitute. In questo periodo nascono le poesie fortemente erotiche contenute nelle raccolte Hombres (a tematica omosessuale) e Femmes (a tematica eterosessuale).
Nel 1894 viene eletto "Prince des poètes" e gli viene elargita una piccola pensione. Il 7 gennaio 1896 il poeta, ammalato di polmonite, si confessa, e il giorno seguente muore all'età di cinquantun anni.

Il clown
Saltimbanco, addio! Buona sera, Pagliaccio! Indietro, Babbeo:
Fate posto, buffoni antiquati, dalla burla impeccabile,
Fate largo! Solenne, altero e discreto,
ecco venire il migliore di tutti, l'agile clown.

Più snello d'Arlecchino e più impavido di Achille
è lui di certo, nella sua bianca armatura di raso:
etereo e chiaro come uno specchio senza argento.
I suoi occhi non vivono nella sua maschera d'argilla.

Brillano azzurri fra il belletto e gli unguenti
mentre, eleganti il busto e il capo si bilanciano
sull'arco paradossale delle gambe.

Poi sorride. Intorno il volgo stupido e sporco
la canaglia puzzolente e santa dei Giambi
applaude al sinistro istrione che l'odia.

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