lunedì 3 marzo 2014
3 MARZO 1863: NASCE ARTHUR MACHEN
Arthur Machen, scrittore gallese, noto soprattutto per i suoi racconti dell'orrore, del fantastico e del soprannaturale, nasce il 3 marzo 1863, a a Caerleon, nel Monmouthshire.
Machen discendeva da una lunga stirpe di sacerdoti; suo padre era infatti il vicario della parrocchia di LLanddewy Facc. Lo scrittore già all’età di otto anni dimostra di possedere un interesse precoce verso la lettura.
La famiglia non è sufficientemente abbiente per potergli garantire gli studi all’università di Oxford, così completata la scuola dell’obbligo comincia a lavorare come giornalista.
Si trasferisce a Londra dove realizza il suo primo romanzo, L’anatomia del tabacco, e per provvedere a se stesso si dedica a lavori di traduzione testi. A 24 anni sposa Amy Hogg, una giovane artista londinese.
Nel 1891 realizza quella che probabilmente è la sua opera principale, Il grande dio Pan, una storia incentrata sul mito pagano del dio Pan, la follia e la sessualità.
Machen scrive anche una vasta quantità di racconti, che però risultano sconvenienti per il puritano clima dell’epoca, suscitando sovente scandalo e un eccessivo terrore nei lettori. Va infatti incontro a grandi difficoltà per ottenere la pubblicazione delle sue opere. Arthur Machen trascorre una decina d’anni in miseria, barcamenandosi a Londra come meglio può nelle vesti di giornalista.
Il periodo nefasto culmina con la prematura morte della moglie Amy a causa di un grave male.
Da questa tragica fase della sua vita Machen riesce a riprendersi risposandosi e dedicandosi alla recitazione, passione che lo stimola decisamente più del giornalismo. Si aggrega inoltre all'ordine ermetico della Golden Dawn, un ordine magico attivo in Gran Bretagna dedito all'occultismo e allo spiritismo. Il misticismo è infatti la colonna portante nelle opere di Arthur Machen.
Ma Arthur Machen fu soprattutto un autore di horror story dal ritmo incalzante, nelle quali è riuscito a dar forma a un proprio mondo coerente e al tempo stesso terrificante. Fu inoltre pioniere della psicogeografia, un genere che mette in primo piano il paesaggio, in grado di condizionare la psiche degli uomini.
Inoltre, egli è considerato l’artefice del ritorno in auge del romanzo gotico, che sembrava aver esaurito la sua ragion d’essere in epoca vittoriana.
Il periodo di miseria termina grazie al riaccendersi dell’interesse in America per le sue opere. Gli anni 20 rappresentano gli anni del grande boom, i suoi racconti vengono inseriti in numerose raccolte americane e la cerchia delle sue conoscenze si amplia. Tuttavia, nel Regno Unito, Arthur Machen resta lo stesso autore sconveniente di sempre. Esauritosi l’effimero eco mediatico, Machen si ritrova nuovamente in miseria nella sua Londra e decide di concludere gli ultimi anni della sua vita ad Amersham. Solamente grazie alla solidarietà di alcuni letterati del tempo riesce ad ottenere un sussidio che gli permette di vivere una vecchiaia serena fino alla sua morte, avvenuta ad 84 anni, nel 1947.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento